Squadra veloce, sicura, leggera, fresca... la mezz'ora finale di Napoli aveva lasciato qualche pensiero sul possibile rallentamento della macchina, che però nelle due partite successive ha addirittura scalato una marcia superiore. Covid o non Covid? Inutile pensarci, nei fatti c'è un gruppo di giocatori che corre il triplo degli altri, un modulo tattico perfetto per esso, ed alcune individualità che non potranno non esserci quando il calcio full size tornerà: il portiere, Theo, la coppia difensiva, i due di centrocampo che ora sono il meglio della serie A, Rebic, Calhanoglu che interpreta il perfetto trequarti centro del 4231, mobile, verticale, sotto la punta per portare via la marcatura, e favorire l'entrata nel gioco degli esterni. Al gruppo, a breve, si aggregherà Saelemaekers, che per il calcio ipercinetico e parossistico di Rangnick è un modello. Ibrahimovic è la coscienza critica di questa squadra, l'uomo che l'ha rivoltata come un guanto, prendendosi le croci degli altri, e donandole la coscienza di sè. Meriterebbe di rimanere, per supportare colui che dovrà dirigerla dalla panchina. Fossi nei nostri pensatori, mi farei un supplemento di riflessione. Azzardiamo un giudizio: per la piena competitività forse siamo meno lontani di quanto possa pensarsi, in questa squadra si sente tecnica, idee e soprattuto tanta, tantissima gamba. Se azzecchiamo il colpo di un centravanti ad alto score di realizzazione, potremmo avere belle sorprese, già nella prossima stagione.