Con il senno di poi è sempre facile, ma bisogna anche capire che Theo è sempre stato considerato uno molto instabile psicologicamente. Già alle giovanili dell’Atlético si diceva che, come potenziale, era il miglior terzino al mondo, ma purtroppo non aveva la testa a posto. Poi andò al Real Madrid e, anche se giocò molto bene, lo mandarono via proprio per i casini che faceva fuori dal campo. In pratica, lo considerarono non gestibile psicologicamente.
Poi noi avemmo la fortuna di avere un certo Paolo Maldini, che è stato il migliore al mondo nel ruolo di Theo e che riuscì a tirare fuori il meglio dal giocatore. Maldini fece un lavoro magico con Theo, lavoro che al Real Madrid considerarono troppo complesso. Come sapete, io fino a tre anni fa ho abitato in Spagna, sono cresciuto là, e la mia seconda squadra è l’Atlético, quindi la storia di Hernández la so a memoria. Nel mondo del calcio lo conoscono un po’ tutti, e soprattutto per questo è finito in Arabia: perché i grandi club europei non hanno voluto rischiare con lui.
Lo abbiamo visto anche noi: appena se n’è andato Paolo, Theo ha sbroccato ed è diventato deleterio per il gruppo. Credo che, per mancanza di conoscenza del pregresso di Theo, qui siate un po’ troppo ottimisti sul fatto che l’avremmo potuto recuperare.
Poi certo, cambiare Theo per Stupidian e Bartesaghi è assolutamente improponibile e ingiustificabile, su questo non ci piove. A quel punto meglio tenersi Theo con le sue problematiche, tutta la vita.