Parlare di fortuna, probabilmente non è giusto, ma che ci siano delle concause indipendenti dall'allenatore, che possono favorire l’utilizzo di un giovane, portandolo all'esplosione, è una cosa che succede.
Prendete l’Inter, oggi Juan Jesus è probabilmente il loro miglior difensore, sta giocando una grande stagione. Nel caso del difensore brasiliano nerazzurro, è ovvio che se le cose fossero andate come nei piani estivi, con Chivu disponibile, con Samuel sano e in condizione, con un Silvestre che non si rivela inadeguato come poi è successo, Juan Jesus ti parte come quinto centrale della rosa dopo Samuel, Ranocchia, Chivu e Silvestre, mentre oggi è probabilmente il difensore più forte che hanno.
Beh, che le partenze di Ibrahimovic e Cassano, la scomparsa calcistica di Pato, e l’assenza dello stesso Robinho, abbiano favorito un impiego a tempo pieno del faraone, come successo con Jesus all’Inter, mi sembra innegabile. Ci sono tanti di quei casi simili che potrei elencare.
Poi ci sono anche i fenomeni veri, che trovano l’allenatore che non ha bisogno di tali concause per lanciarli, ma anzi è pronto a sacrificare dei pezzi grossi per lanciare il giovane talento.
Mi viene in mente Lippi, che per lanciare definitivamente Del Piero fa vendere Baggio, uno che solo l’anno prima aveva vinto il pallone d’oro. Penso a Kakà, lanciato lasciando a spasso Rivaldo, altro ex pallone d’oro, che solo l’anno prima aveva vinto un Mondiale, e togliendo spazio a Rui Costa, pagato 85 miliardi solo due anni prima.
Penso a Valdano, che per far giocare il 17enne Raul, non ci pensa due volte a far capire al mitico Buitre, che la sua carriera a grandi livelli è finita, infatti, finirà in Messico da lì a poco.
Poi c’è van Gaal, un maestro in questo, che non si fa problemi a dire a Guardiola che il suo posto non era più sicuro, perché un 18enne di nome Xavi, meritava di giocare al suo posto. Lo stesso van Gaal a cui importa poco se il pezzo grosso della campagna acquisti del Barcelona, Riquelme, finisce in panchina, perché per lui è più giusto che giochi un certo Iniesta, un 18enne in cui il tecnico olandese intravede le stigmate del fuoriclasse. Sempre van Gaal, che al Bayern non si fa problemi a far cedere Toni, autore di 60 gol nelle due stagioni precedenti, a panchinare Klose e Gomez per dare spazio ad un 20enne Come Muller, che giocava nella squadra riserve in serie C.
Ma anche lo stesso Allegri, che da spazio a De Sciglio, lasciando fuori un titolare come Abate.
Ecco, questo esempio è meno calzante, ma non per colpa di Allegri, è Abate che non è all'altezza degli altri giocatori che ho citato.
