Maignan: rivincita Milan col caso Benzema...

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Tuttosport: nel braccio di ferro tra il Milan e la nazionale francese in merito al recupero fisico di Mike Maignan dall’infortunio al soleo del polpaccio sinistro ne è uscito vincitore il club rossonero. Direttamente, perché quando il portiere ha effettuato gli esami con la nazionale è emerso che non era pronto per poter forzare, e indirettamente a seguito delle tante critiche che sono piovute addosso allo staff medico della nazionale francese e, in particolar modo, al dottor Franck Le Gall e al gruppo dei preparatori attetici che hanno costretto Didier Deschamps a vedersi privato anche di Karim Benzema, che ha dato forfait durante gli ultimi allenamenti pre mondiali, aprendo la porta alla titolarità di Olivier Giroud. Così, dopo diversi cicli di critiche – a volte anche feroci e amplificate dal megafono dei social – ecco che la condotta sempre scrupolosa del dottor Mazzoni e dell’intera area medica del Milan è stata “riabilitata” agli occhi anche dei critici con il grilletto caldo. Già nella settimana antecedente la partita con il Verona, quando gli esami strumentali su Maignan diedero il semaforo verde al suo ritorno in campo, le premura e l’attenzione di tutti – dai preparatori atletici a quelli dei portieri passando per i massaggiatori e parte medica – era concentrata sul non forzare i carichi di lavoro, perché il polpaccio è un muscolo molto complicato da trattare e i problemi, come poi accaduto, sono sempre dietro l’angolo.

Quando Maignan si è rifatto male, con un dolore in un punto diverso rispetto a quello che aveva sentito durante il primo tempo di Francia-Austria di Nations League, la sua testa ha pensato subito al Mondiale che stava per sfumare ma anche al bene del Milan. Perché i rossoneri, che subito avevano capito che le chance erano pari allo zero ed è anche per questo che hanno subito spiegato a Maignan come fosse necessario un percorso preciso, senza possibilità di bruciare le tappe, per arrivare a una piena guarigione anche a discapito della non convocazione per la Coppa del Mondo. Un ragionamento giusto, corretto e coerente, in primis per il bene del ragazzo e, in secondo luogo, per il bene della squadra che gli paga lo stipendio e lo ha fatto emergere a livello internazionale. In sostanza, tra la lesione oggettiva al soleo e una giusta premura, il Milan ha fatto capire a Maignan che non era il momento di stressare il suo polpaccio sinistro. E il ragazzo, che ha sempre voglia di spingere in ogni ambito, ha messo da parte questo suo lato del carattere e ha seguito alla lettera quanto previsto nel piano di recupero indicatogli dallo staff milanista.

Maignan, che si è accorciato le vacanze per riprendere a lavorare sul campo e avere già ritmo fin dal prossimo 2 dicembre, è ritenuto un tassello fondamentale da parte della squadra perché non solo è fortissimo tra i pali, ma è anche il leader carismatico della difesa oltre ad essere uno dei registi della squadra essendo dotato di un ottimo piede e anche di buone letture di gioco. Con lui alle spalle, in queste due stagioni, la difesa si è sempre sentita al sicuro e la coppia Kalulu-Tomori non sarebbe mai maturata così tanto se, dietro di loro, non avessero avuto un portiere che sappia leggere le situazioni e giocare anche da vecchio libero. La rimonta al primato del Napoli passerà anche dal ritorno in piena forma di Maignan. Pioli lo aspetta, i compagni e i tifosi anche, augurandosi che i problemi siano finalmente finiti e che il francese possa tornare a essere un fattore determinante per il Milan
 
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Tuttosport: nel braccio di ferro tra il Milan e la nazionale francese in merito al recupero fisico di Mike Maignan dall’infortunio al soleo del polpaccio sinistro ne è uscito vincitore il club rossonero. Direttamente, perché quando il portiere ha effettuato gli esami con la nazionale è emerso che non era pronto per poter forzare, e indirettamente a seguito delle tante critiche che sono piovute addosso allo staff medico della nazionale francese e, in particolar modo, al dottor Franck Le Gall e al gruppo dei preparatori attetici che hanno costretto Didier Deschamps a vedersi privato anche di Karim Benzema, che ha dato forfait durante gli ultimi allenamenti pre mondiali, aprendo la porta alla titolarità di Olivier Giroud. Così, dopo diversi cicli di critiche – a volte anche feroci e amplificate dal megafono dei social – ecco che la condotta sempre scrupolosa del dottor Mazzoni e dell’intera area medica del Milan è stata “riabilitata” agli occhi anche dei critici con il grilletto caldo. Già nella settimana antecedente la partita con il Verona, quando gli esami strumentali su Maignan diedero il semaforo verde al suo ritorno in campo, le premura e l’attenzione di tutti – dai preparatori atletici a quelli dei portieri passando per i massaggiatori e parte medica – era concentrata sul non forzare i carichi di lavoro, perché il polpaccio è un muscolo molto complicato da trattare e i problemi, come poi accaduto, sono sempre dietro l’angolo.

Quando Maignan si è rifatto male, con un dolore in un punto diverso rispetto a quello che aveva sentito durante il primo tempo di Francia-Austria di Nations League, la sua testa ha pensato subito al Mondiale che stava per sfumare ma anche al bene del Milan. Perché i rossoneri, che subito avevano capito che le chance erano pari allo zero ed è anche per questo che hanno subito spiegato a Maignan come fosse necessario un percorso preciso, senza possibilità di bruciare le tappe, per arrivare a una piena guarigione anche a discapito della non convocazione per la Coppa del Mondo. Un ragionamento giusto, corretto e coerente, in primis per il bene del ragazzo e, in secondo luogo, per il bene della squadra che gli paga lo stipendio e lo ha fatto emergere a livello internazionale. In sostanza, tra la lesione oggettiva al soleo e una giusta premura, il Milan ha fatto capire a Maignan che non era il momento di stressare il suo polpaccio sinistro. E il ragazzo, che ha sempre voglia di spingere in ogni ambito, ha messo da parte questo suo lato del carattere e ha seguito alla lettera quanto previsto nel piano di recupero indicatogli dallo staff milanista.

Maignan, che si è accorciato le vacanze per riprendere a lavorare sul campo e avere già ritmo fin dal prossimo 2 dicembre, è ritenuto un tassello fondamentale da parte della squadra perché non solo è fortissimo tra i pali, ma è anche il leader carismatico della difesa oltre ad essere uno dei registi della squadra essendo dotato di un ottimo piede e anche di buone letture di gioco. Con lui alle spalle, in queste due stagioni, la difesa si è sempre sentita al sicuro e la coppia Kalulu-Tomori non sarebbe mai maturata così tanto se, dietro di loro, non avessero avuto un portiere che sappia leggere le situazioni e giocare anche da vecchio libero. La rimonta al primato del Napoli passerà anche dal ritorno in piena forma di Maignan. Pioli lo aspetta, i compagni e i tifosi anche, augurandosi che i problemi siano finalmente finiti e che il francese possa tornare a essere un fattore determinante per il Milan
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Tuttosport: nel braccio di ferro tra il Milan e la nazionale francese in merito al recupero fisico di Mike Maignan dall’infortunio al soleo del polpaccio sinistro ne è uscito vincitore il club rossonero. Direttamente, perché quando il portiere ha effettuato gli esami con la nazionale è emerso che non era pronto per poter forzare, e indirettamente a seguito delle tante critiche che sono piovute addosso allo staff medico della nazionale francese e, in particolar modo, al dottor Franck Le Gall e al gruppo dei preparatori attetici che hanno costretto Didier Deschamps a vedersi privato anche di Karim Benzema, che ha dato forfait durante gli ultimi allenamenti pre mondiali, aprendo la porta alla titolarità di Olivier Giroud. Così, dopo diversi cicli di critiche – a volte anche feroci e amplificate dal megafono dei social – ecco che la condotta sempre scrupolosa del dottor Mazzoni e dell’intera area medica del Milan è stata “riabilitata” agli occhi anche dei critici con il grilletto caldo. Già nella settimana antecedente la partita con il Verona, quando gli esami strumentali su Maignan diedero il semaforo verde al suo ritorno in campo, le premura e l’attenzione di tutti – dai preparatori atletici a quelli dei portieri passando per i massaggiatori e parte medica – era concentrata sul non forzare i carichi di lavoro, perché il polpaccio è un muscolo molto complicato da trattare e i problemi, come poi accaduto, sono sempre dietro l’angolo.

Quando Maignan si è rifatto male, con un dolore in un punto diverso rispetto a quello che aveva sentito durante il primo tempo di Francia-Austria di Nations League, la sua testa ha pensato subito al Mondiale che stava per sfumare ma anche al bene del Milan. Perché i rossoneri, che subito avevano capito che le chance erano pari allo zero ed è anche per questo che hanno subito spiegato a Maignan come fosse necessario un percorso preciso, senza possibilità di bruciare le tappe, per arrivare a una piena guarigione anche a discapito della non convocazione per la Coppa del Mondo. Un ragionamento giusto, corretto e coerente, in primis per il bene del ragazzo e, in secondo luogo, per il bene della squadra che gli paga lo stipendio e lo ha fatto emergere a livello internazionale. In sostanza, tra la lesione oggettiva al soleo e una giusta premura, il Milan ha fatto capire a Maignan che non era il momento di stressare il suo polpaccio sinistro. E il ragazzo, che ha sempre voglia di spingere in ogni ambito, ha messo da parte questo suo lato del carattere e ha seguito alla lettera quanto previsto nel piano di recupero indicatogli dallo staff milanista.

Maignan, che si è accorciato le vacanze per riprendere a lavorare sul campo e avere già ritmo fin dal prossimo 2 dicembre, è ritenuto un tassello fondamentale da parte della squadra perché non solo è fortissimo tra i pali, ma è anche il leader carismatico della difesa oltre ad essere uno dei registi della squadra essendo dotato di un ottimo piede e anche di buone letture di gioco. Con lui alle spalle, in queste due stagioni, la difesa si è sempre sentita al sicuro e la coppia Kalulu-Tomori non sarebbe mai maturata così tanto se, dietro di loro, non avessero avuto un portiere che sappia leggere le situazioni e giocare anche da vecchio libero. La rimonta al primato del Napoli passerà anche dal ritorno in piena forma di Maignan. Pioli lo aspetta, i compagni e i tifosi anche, augurandosi che i problemi siano finalmente finiti e che il francese possa tornare a essere un fattore determinante per il Milan

Il discorso è sempre il solito: tutti commercialisti, tutti DS, tutti dottori/preparatori.
Fortunatamente il tempo, come sempre, è galantuomo.
 

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Quando Maignan si è rifatto male, con un dolore in un punto diverso rispetto a quello che aveva sentito durante il primo tempo di Francia-Austria di Nations League, la sua testa ha pensato subito al Mondiale che stava per sfumare ma anche al bene del Milan. Perché i rossoneri, che subito avevano capito che le chance erano pari allo zero ed è anche per questo che hanno subito spiegato a Maignan come fosse necessario un percorso preciso, senza possibilità di bruciare le tappe, per arrivare a una piena guarigione anche a discapito della non convocazione per la Coppa del Mondo. Un ragionamento giusto, corretto e coerente, in primis per il bene del ragazzo e, in secondo luogo, per il bene della squadra che gli paga lo stipendio e lo ha fatto emergere a livello internazionale. In sostanza, tra la lesione oggettiva al soleo e una giusta premura, il Milan ha fatto capire a Maignan che non era il momento di stressare il suo polpaccio sinistro. E il ragazzo, che ha sempre voglia di spingere in ogni ambito, ha messo da parte questo suo lato del carattere e ha seguito alla lettera quanto previsto nel piano di recupero indicatogli dallo staff milanista.

Maignan, che si è accorciato le vacanze per riprendere a lavorare sul campo e avere già ritmo fin dal prossimo 2 dicembre, è ritenuto un tassello fondamentale da parte della squadra perché non solo è fortissimo tra i pali, ma è anche il leader carismatico della difesa oltre ad essere uno dei registi della squadra essendo dotato di un ottimo piede e anche di buone letture di gioco. Con lui alle spalle, in queste due stagioni, la difesa si è sempre sentita al sicuro e la coppia Kalulu-Tomori non sarebbe mai maturata così tanto se, dietro di loro, non avessero avuto un portiere che sappia leggere le situazioni e giocare anche da vecchio libero. La rimonta al primato del Napoli passerà anche dal ritorno in piena forma di Maignan. Pioli lo aspetta, i compagni e i tifosi anche, augurandosi che i problemi siano finalmente finiti e che il francese possa tornare a essere un fattore determinante per il Milan
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Quando Maignan si è rifatto male, con un dolore in un punto diverso rispetto a quello che aveva sentito durante il primo tempo di Francia-Austria di Nations League, la sua testa ha pensato subito al Mondiale che stava per sfumare ma anche al bene del Milan. Perché i rossoneri, che subito avevano capito che le chance erano pari allo zero ed è anche per questo che hanno subito spiegato a Maignan come fosse necessario un percorso preciso, senza possibilità di bruciare le tappe, per arrivare a una piena guarigione anche a discapito della non convocazione per la Coppa del Mondo. Un ragionamento giusto, corretto e coerente, in primis per il bene del ragazzo e, in secondo luogo, per il bene della squadra che gli paga lo stipendio e lo ha fatto emergere a livello internazionale. In sostanza, tra la lesione oggettiva al soleo e una giusta premura, il Milan ha fatto capire a Maignan che non era il momento di stressare il suo polpaccio sinistro. E il ragazzo, che ha sempre voglia di spingere in ogni ambito, ha messo da parte questo suo lato del carattere e ha seguito alla lettera quanto previsto nel piano di recupero indicatogli dallo staff milanista.

Maignan, che si è accorciato le vacanze per riprendere a lavorare sul campo e avere già ritmo fin dal prossimo 2 dicembre, è ritenuto un tassello fondamentale da parte della squadra perché non solo è fortissimo tra i pali, ma è anche il leader carismatico della difesa oltre ad essere uno dei registi della squadra essendo dotato di un ottimo piede e anche di buone letture di gioco. Con lui alle spalle, in queste due stagioni, la difesa si è sempre sentita al sicuro e la coppia Kalulu-Tomori non sarebbe mai maturata così tanto se, dietro di loro, non avessero avuto un portiere che sappia leggere le situazioni e giocare anche da vecchio libero. La rimonta al primato del Napoli passerà anche dal ritorno in piena forma di Maignan. Pioli lo aspetta, i compagni e i tifosi anche, augurandosi che i problemi siano finalmente finiti e che il francese possa tornare a essere un fattore determinante per il Milan
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gabri65

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Quando Maignan si è rifatto male, con un dolore in un punto diverso rispetto a quello che aveva sentito durante il primo tempo di Francia-Austria di Nations League, la sua testa ha pensato subito al Mondiale che stava per sfumare ma anche al bene del Milan. Perché i rossoneri, che subito avevano capito che le chance erano pari allo zero ed è anche per questo che hanno subito spiegato a Maignan come fosse necessario un percorso preciso, senza possibilità di bruciare le tappe, per arrivare a una piena guarigione anche a discapito della non convocazione per la Coppa del Mondo. Un ragionamento giusto, corretto e coerente, in primis per il bene del ragazzo e, in secondo luogo, per il bene della squadra che gli paga lo stipendio e lo ha fatto emergere a livello internazionale. In sostanza, tra la lesione oggettiva al soleo e una giusta premura, il Milan ha fatto capire a Maignan che non era il momento di stressare il suo polpaccio sinistro. E il ragazzo, che ha sempre voglia di spingere in ogni ambito, ha messo da parte questo suo lato del carattere e ha seguito alla lettera quanto previsto nel piano di recupero indicatogli dallo staff milanista.

Maignan, che si è accorciato le vacanze per riprendere a lavorare sul campo e avere già ritmo fin dal prossimo 2 dicembre, è ritenuto un tassello fondamentale da parte della squadra perché non solo è fortissimo tra i pali, ma è anche il leader carismatico della difesa oltre ad essere uno dei registi della squadra essendo dotato di un ottimo piede e anche di buone letture di gioco. Con lui alle spalle, in queste due stagioni, la difesa si è sempre sentita al sicuro e la coppia Kalulu-Tomori non sarebbe mai maturata così tanto se, dietro di loro, non avessero avuto un portiere che sappia leggere le situazioni e giocare anche da vecchio libero. La rimonta al primato del Napoli passerà anche dal ritorno in piena forma di Maignan. Pioli lo aspetta, i compagni e i tifosi anche, augurandosi che i problemi siano finalmente finiti e che il francese possa tornare a essere un fattore determinante per il Milan

Donnorummo non si rompeva mai, il maledetto.
 

sampapot

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quelli del polpaccio sono i muscoli più rognosi....sono quelli con i più alti tempi di recupero
 
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Donnorummo non si rompeva mai, il maledetto.
Guarda che per Mike quest'anno è il primo infortunio muscolare della sua carriera,o cmq degli ultimi 4/5 anni,e se non fosse stato per la nazionale francesce sarebbe rientrato senza problemi dopo il primo infortunio.
 
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