FiglioDelDioOdino
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Perdonami ma per me questo tuo discorso non ha il minimo senso. Per me il considerarsi italiano non passa tanto per il nome ma dal riconoscersi come nato e cresciuto in Italia, esserne cittadino a tutti gli effetti e quindi in definitiva accettare il patto sociale che si stringe tra un cittadino e uno Stato, che implica diritti e doveri. I cognomi come quello hanno origini linguistiche diverse e non ci vedo nulla di male a volerlo pronunciare correttamente, che sia arabo o meno. Tra l'altro secondo me Mahmoud stesso non ha questo grande interesse a pronunciarlo bene, anzi probabilmente non saprà manco l'arabo come un buon 75% dei figli di immigrati arabi.
Non volevo parlare tanto del concetto di cittadinanza quanto della disparità che c'è nei media anche nella pronuncia dei cognomi.
Un altro esempio è quando un telecronista, durante i mondiali, ridendo ha detto che i cognomi dei giocatori islandesi erano impronunciabili; invece con le squadre africane non si può azzardare nessuno anche se hanno nomi ben più impronunciabili