Ma e` cosi` difficile programmare per vincere?

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Guardando ieri sera la partita di basket di Eurolega tra Panathinaikos Atene e Alba Berlino, non ho potuto notare le sorprendenti analogie tra la squadra ateniese e il nostro Milan.

- Entrambe nobili decadute a livello europeo (il Panathinaikos ha vinto, terza in assoluto dietro a solo Real Madrid e CSKA Mosca, 6 Euroleghe, le Champions League del basket, annoverando tra i suoi giocatori autentiche leggende della storia del gioco); Dal 2012 non e` mai stata in grado di superare gli ottavi di tale competizione (obiettivo molto piu` facilmente raggiungibile degli ottavi di Champions, visto il diverso formato della competizione).

- Anche la squadra greca avvolta da vicende societarie quanto meno bizzarre, tra morte dei vecchi proprietari e cessione al figlio di uno di questi, fantomatiche sponsorizzazioni cinesi con conseguente ingresso in societa`, trattative per la cessione di quote di minoranza o maggioranza con misteriosi gruppi arabi. (eh si, italiani greci una faccia una razza :asd: )

- L'eterna rivalita` con i concittadini dell'Olympiacos ha preso negli ultimi un trend fatto di sconfitte, umiliazione e sudditanza a livello sportivo.

- Giocatori e allenatori che entravano e uscivano con le porte girevoli, cosi` come i dirigenti. In generale ambiente societario tossico.

Bene, con la vittoria di ieri sera la squadra ha raggiunto il secondo posto in stagione, nonostante un difficile inizio (l'assemblare tutti i nuovi giocatori ha comportato una partenza di stagione ricca di sconfitte) e affrontera` ora i playoff con il fattore campo a proprio favore.
Lo stadio e` costantemente pieno (nonostante i rincari dei biglietti), il merchandising e gli sponsor vanno a mille, i ricavi dai risultati sportivi in crescita esponenziale (come nel calcio ci sono lauti premi per il passaggio dei diversi turni, uniti ai contratti televisivi).

Come e` stato raggiunto questo? Tramite buffonate varie, gruppo di lavoro integrato, algoritmi e statistiche?

Semplicemente:
1) ottenendo la proprieta` dello stadio in cui giocavano, permettendo, quindi, di usufruire in via esclusiva di tutti gli introiti per eventi sportivi e non, dal branding dello stadio e sistemando ogni vicenda societaria.
2) prendendo il miglior allenatore disponibile sulla piazza, uno dei top 5 in Europa, vincitore di 2 delle ultime 3 Euroleghe e, soprattutto, mettendolo sotto contratto ad Aprile, permettendo di programmare la stagione futura, con ampia liberta` decisionale.
Per fare un paragone e` come se noi avessimo messo sotto contratto per l'anno prossimo Klopp.
3) associando un GM ex giocatore, legato al club (con cui ha vinto diversi titoli), con gavetta alle spalle e che opera in totale sintonia con l'allenatore.
4) acquistando il meglio disponibile sul mercato in ogni ruolo, non badando al budget, e firmando tutti i giocatori con ricchi pluriennali (mostrando quindi la volonta` di un progetto vincente e a lungo termine).

Tralasciando le differenze a livello di regolamenti e sport, questo dimostra come, a seguito di fatti concreti, investimenti e volonta` di vincere o quantomeno competere per farlo, i risultati arrivino e con esso il volano commerciale dei ricavi.

Le chiacchiere dei ciarlatani e la loro conta dei centesimi per il cash flow, le porta via il vento.

No non lo è, quando c'è.
Qui non c'è programmazione, ma soprattutto non c'è chiarezza dei ruoli. Abbiamo uomini che parlano per un fondo (Furlani con Elliot )e altri che parlano per un altro (Ibra per Red Bird).
Abbiamo un fondo indebitato verso un altro che nel frattempo straparla di flusso di cassa e alle vittorie sportive risponde con un "è noioso vincere sempre".
Una improbabile vittoria può arrivare solo dal caso e da altre variabili, non, ahi noi, da una programmazione.
 

Lineker10

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Comunque io non ho mai visto vincere nessun club senza una struttura societaria forte, solida, capace e con una certa continuità di lavoro.

Non so se vi rendete conto di che razza di autentico miracolo abbia fatto Paolo Maldini e soci a portare uno scudetto, e l'ha fatto tra l'altro in tutt'altro che in ambiente societario forte e coeso.

Ma serve ancora dire perchè è stato cacciato? Perchè voleva vincere, voleva fare le cose per bene....figura troppo scomoda....motivo per cui non arriva un Conte ma arriva un Fonseca.....

Signori non è difficile programmare per vincere in un club grande come il Milan, basta voler remare in quella direzione, creando una struttura societaria forte, dirigenti bravi, lasciare il giusto tempo e si arriva a vincere: è quasi AUTOMATICO.
Programmare per vincere è difficilissimo anche per il Milan, ma programmare per competere dovrebbe essere scontato e automatico, sono d'accordissimo.

Diciamo che se gestisci il Milan e non competi almeno per lo scudetto significa che lo fai di proposito oppure che sei totalmente incompetente. Il problema è che il Milan di oggi è entrambe le cose, non ha capacità ne competenze (in certi settori mancano anche quelle basilari) e ne tantomeno la volontà di migliorare per arrivare a competere.

Questi tengono il Milan per vivacchiare qualificandosi alla Champions e spendendo il meno possibile. Basti vedere che adesso abbiamo un monte ingaggi che è il 20% del fatturato, tra i piu bassi in % dell'intera Serie A.
 
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Prima di tutto servirebbero le competenze per vincere o quantomeno fare meglio di quanto hai economicamente a disposizione. Da noi invece esiste un Team InDegrado composto da gente che non ha mai visto un campo da calcio. Gerry Cardinale, Paperino Furlani, Moncada e D'Ottavio. Ora si è aggiunto Ibra, che sicuramente ha esperienza sul campo, ma mi sembra un tizio che si preoccupa dei suoi interessi più che delle sorti del Milan (a differenza di Maldini). Insomma non esiste la minima possibilità di competere con questo Team al comando, indipendentemente dai soldi che vorranno mettere sul mercato.
 

Lineker10

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Prima di tutto servirebbero le competenze per vincere o quantomeno fare meglio di quanto hai economicamente a disposizione. Da noi invece esiste un Team InDegrado composto da gente che non ha mai visto un campo da calcio. Gerry Cardinale, Paperino Furlani, Moncada e D'Ottavio. Ora si è aggiunto Ibra, che sicuramente ha esperienza sul campo, ma mi sembra un tizio che si preoccupa dei suoi interessi più che delle sorti del Milan (a differenza di Maldini). Insomma non esiste la minima possibilità di competere con questo Team al comando, indipendentemente dai soldi che vorranno mettere sul mercato.
Inoltre i nostri tengono le spese al minimo del minimo.

Per il FPF, noi potremmo spendere il 70% del fatturato nella squadra, invece ne spendiamo il 48%.

Non bastasse, abbiamo un monte ingaggi che è meno del 20% del fatturato, tra i piu bassi dell'intera Serie A.

Quindi al Milan oggi non ci sono le capacità per competere ma soprattutto non c'è la volontà neanche di migliorare.
 
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Inoltre i nostri tengono le spese al minimo del minimo.

Per il FPF, noi potremmo spendere il 70% del fatturato nella squadra, invece ne spendiamo il 48%.

Non bastasse, abbiamo un monte ingaggi che è meno del 20% del fatturato, tra i piu bassi dell'intera Serie A.

Quindi al Milan oggi non ci sono le capacità per competere ma soprattutto non c'è la volontà neanche di migliorare.

fa parte della Money Ball theory, l'americano pensa che siamo tutti pirla in Europa/Italia, arriva lui e tiene costi al minimo e prende giocatorini a 15 milioni e 2 di stipendio per rivenderli a 60 dopo due anni.
 
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Aggiungo un dettaglio alla discussione già piena di spunti interessanti : lavorando per anni nelle scuole calcio e in società calcistiche ho imparato che le migliori realtà non sono quelle 'allineate' ma quelle gestite tipo una giunta comunale con 'maggioranza e opposizione'.
Mi spiego meglio : se la proprietà , la dirigenza e lo staff pensano in un sol modo non ci sarà mai quel contraddittorio che può aprire le menti e mostrare una via nuova.
La proprietà , ad esempio, è giusto che sia parsimoniosa e attenta ai costi e ai bilanci ma poi tra i dirigenti ci deve essere sempre quella figura che va a rompere le palle perchè si faccia quel tipo di investimento o di scelta perchè i risultati in campo ripagheranno i sacrifici e gli sforzi.
E rompere le palle non vuol dire incrinare i rapporti ma migliorarsi a vicenda e crescere tutti assieme.

In tal senso ci sta che furlani , uomo della proprietà, sia per fonseca ma ibra DEVE rompere le palle per conte e lo deve fare illustrando la bontà del suo pensiero.

Quando Maldini è stato fatto fuori hanno rotto quel contraddittorio che è vitale in un club.
Ora cardinale non ha più nessuno che gli possa indicare altre vie e sarà drammatico.
 
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Aggiungo un dettaglio alla discussione già piena di spunti interessanti : lavorando per anni nelle scuole calcio e in società calcistiche ho imparato che le migliori realtà non sono quelle 'allineate' ma quelle gestite tipo una giunta comunale con 'maggioranza e opposizione'.
Mi spiego meglio : se la proprietà , la dirigenza e lo staff pensano in un sol modo non ci sarà mai quel contraddittorio che può aprire le menti e mostrare una via nuova.
La proprietà , ad esempio, è giusto che sia parsimoniosa e attenta ai costi e ai bilanci ma poi tra i dirigenti ci deve essere sempre quella figura che va a rompere le palle perchè si faccia quel tipo di investimento o di scelta perchè i risultati in campo ripagheranno i sacrifici e gli sforzi.
E rompere le palle non vuol dire incrinare i rapporti ma migliorarsi a vicenda e crescere tutti assieme.

In tal senso ci sta che furlani , uomo della proprietà, sia per fonseca ma ibra DEVE rompere le palle per conte e lo deve fare illustrando la bontà del suo pensiero.

Quando Maldini è stato fatto fuori hanno rotto quel contraddittorio che è vitale in un club.
Ora cardinale non ha più nessuno che gli possa indicare altre vie e sarà drammatico.
Dipende, da noi il contraddittorio è stata una guerra civile piena di intrighi manco fosse la nuova stagione di the game of thrown
 

Jino

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Programmare per vincere è difficilissimo anche per il Milan, ma programmare per competere dovrebbe essere scontato e automatico, sono d'accordissimo.

Diciamo che se gestisci il Milan e non competi almeno per lo scudetto significa che lo fai di proposito oppure che sei totalmente incompetente. Il problema è che il Milan di oggi è entrambe le cose, non ha capacità ne competenze (in certi settori mancano anche quelle basilari) e ne tantomeno la volontà di migliorare per arrivare a competere.

Questi tengono il Milan per vivacchiare qualificandosi alla Champions e spendendo il meno possibile. Basti vedere che adesso abbiamo un monte ingaggi che è il 20% del fatturato, tra i piu bassi in % dell'intera Serie A.

Si ma attenzione, programmare per vincere non significa poi vincere il campionato tutti gli anni, la serie A tranne eventi catastrofici quale calciopoli che ha dato titoli consecutivi all'Inter, o il cambio di proprietà delle milanesi che ha spianato la strada alla Juve, è un campionato che vede quasi ogni anno una squadra diversa vincerlo.

Però tu anche da fuori percepisci se un club punta veramente a vincere il campionato o no, quest'anno noi non ci abbiamo provato veramente perché abbiamo preso Jovic all'ultimo giorno di calciomercato e il perno davanti la difesa non è di fatto mai arrivato. E prendendo Fonseca c'è già una prima ammissione di cosa faremo io prossimo anno, il resto sono chiacchiere americane alle quali chi ci crede più.
 

Goro

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Un altro punto riguarda la questione stadio: se il bilancio fosse chiuso con positivo sempre maggiore e magari con squadra vincente, come farebbero a convincere tutti che lo stadio è vitale e necessario?
 
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