Libertà stampa,crollo Italia. Posto numero 58

Andris

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L'Italia passa dal posto numero 41 nel 2021 a quello numero 58 nella classifica mondiale della libertà di stampa.

Una novità sottolineata dal report è l'autocensura dei giornalisti pur di andare incontro alle linee editoriali
Per il resto ci sono sempre le mafie, le tutele legali poco presenti in primis la diffamazione non depenalizzata e altre piaghe ormai note

Mattarella ha dichiarato nella giornata dedicata al giornalismo e alle vittime:

"La libertà di stampa, insieme alla libertà di essere informati, è il termometro della salute democratica di un Paese"

L'Italia dunque è indietro rispetto a paesi quali Suriname, Gambia, Armenia, Nord Macedonia, Belize, Tonga, Sierra Leone, Burkina Faso, Moldova, Samoa, Costa d'Avorio, Capo Verde, Buthan, Guyana, Repubblica Dominicana, Trinidad and Tobago, Namibia, Timor Est, Seychelles, Giamaica, Costa Rica

Norvegia, Danimarca e Svezia sul podio
Tra i peggiori Cina, Iran e Corea del Nord

La presunta democratica Ucraina al posto 106
 

galianivatene

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mentre qui premiano Scanzi, Telese e Brindisi entro due settimane Assange sarà deportato da una delle peggiori prigioni britanniche negli Stati Uniti per essere processato e non uscire più di galera
mi chiedo, dal un punto di vista delle libertà democratiche, in cosa si differenzia esattamente la vicenda di Assange da quella di un dissidente di uno degli Stati Autocratici a caso.
Fermo restando che dal punto di vista degli USA quello che Assange ha fatto è sicuramente molto grave, e che esiste una giurisdizione penale internazionale, sulla base di quale elemento le autorità giudiziarie britanniche -nella scelta tra estradare o giudicare (secondo il principio di diritto internazionale “dedere aut iudicare”), decidono di estradare Assange?
A me sembra un mero atto di stampo coloniale, ma mi piacerebbe sapere l’opinione di chi si intende di diritto internazionale, più del sottoscritto (io parlo da una prospettiva di sostanziale ignoranza in materia).
 
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Milanforever26

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L'Italia passa dal posto numero 41 nel 2021 a quello numero 58 nella classifica mondiale della libertà di stampa.

Una novità sottolineata dal report è l'autocensura dei giornalisti pur di andare incontro alle linee editoriali
Per il resto ci sono sempre le mafie, le tutele legali poco presenti in primis la diffamazione non depenalizzata e altre piaghe ormai note

Mattarella ha dichiarato nella giornata dedicata al giornalismo e alle vittime:

"La libertà di stampa, insieme alla libertà di essere informati, è il termometro della salute democratica di un Paese"

L'Italia dunque è indietro rispetto a paesi quali Suriname, Gambia, Armenia, Nord Macedonia, Belize, Tonga, Sierra Leone, Burkina Faso, Moldova, Samoa, Costa d'Avorio, Capo Verde, Buthan, Guyana, Repubblica Dominicana, Trinidad and Tobago, Namibia, Timor Est, Seychelles, Giamaica, Costa Rica

Norvegia, Danimarca e Svezia sul podio
Tra i peggiori Cina, Iran e Corea del Nord

La presunta democratica Ucraina al posto 106
Classifica che mi ha sempre fatto ridere, una pagliacciata che si capisce dai paesi dove presumibilmente c'è più libertà che da noi e dove nessuno metterebbe piede..
Questo poi è il paese in cui si può davvero dire di tutto, semmai da noi mancano i cronisti perché esistono solo giornalai che vanno dietro al pettegolezzo e comunque alla gente stessa poco interessano i temi seri..
Ma del resto qua da noi si parla ancora dell'editto bulgaro dopo 20 anni..
 

galianivatene

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Classifica che mi ha sempre fatto ridere, una pagliacciata che si capisce dai paesi dove presumibilmente c'è più libertà che da noi e dove nessuno metterebbe piede..
Questo poi è il paese in cui si può davvero dire di tutto, semmai da noi mancano i cronisti perché esistono solo giornalai che vanno dietro al pettegolezzo e comunque alla gente stessa poco interessano i temi seri..
Ma del resto qua da noi si parla ancora dell'editto bulgaro dopo 20 anni..
concordo con il fatto che queste classifiche lasciano il tempo che trovano, ma credo che il tema della libertà di stampa sia un po’ più complesso della semplice libertà di pensiero o espressione.
Più che la libertà di dire la tua, credo che la libertà di stampa abbia a che fare con la possibilità che la tua idea possa essere rappresentata, direttamente o indirettamente, nell’arena pubblica.

Faccio un esempio concreto, proveniente dalla mia esperienza personale.
Un notabile locale, ammanicato con la politica locale, accede a fondi pubblici per organizzare corsi per cassaintegrati. I corsi li effettua, ma non paga i docenti, chiudendo con un artifizio la sede dell’ente che dirigeva. Soldi spariti, ma l’ente rimane fisicamente lì, cambia nome e ragione sociale, ma continua a fare le stesse cose.
I docenti non verranno mai pagati, e cercano di andare dai giornali locali per far conoscere la storia al pubblico, ma nessuno dei giornali (redatti per lo più da stagisti sottopagati ed anche un po’ analfabeti) si degna di dare risalto alla storia. I rapporti con notabile sono infatti ottimi.
Dopo qualche anno il tizio in questione muore, e sui giornali locali solo elogi e santificazione.

Al netto degli errori dei docenti, della scarsa determinazione, dei risvolti giudiziari o amministrativi della storia, non ci vedi un deficit di libertà di stampa in questo esempio?
E sicuramente ne potrei fare qualcun altro, solo limitandomi alla mia modesta esperienza di comune cittadino, senza scomodare temi più grandi…
 

Blu71

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L'Italia passa dal posto numero 41 nel 2021 a quello numero 58 nella classifica mondiale della libertà di stampa.

Una novità sottolineata dal report è l'autocensura dei giornalisti pur di andare incontro alle linee editoriali
Per il resto ci sono sempre le mafie, le tutele legali poco presenti in primis la diffamazione non depenalizzata e altre piaghe ormai note

Mattarella ha dichiarato nella giornata dedicata al giornalismo e alle vittime:

"La libertà di stampa, insieme alla libertà di essere informati, è il termometro della salute democratica di un Paese"

L'Italia dunque è indietro rispetto a paesi quali Suriname, Gambia, Armenia, Nord Macedonia, Belize, Tonga, Sierra Leone, Burkina Faso, Moldova, Samoa, Costa d'Avorio, Capo Verde, Buthan, Guyana, Repubblica Dominicana, Trinidad and Tobago, Namibia, Timor Est, Seychelles, Giamaica, Costa Rica

Norvegia, Danimarca e Svezia sul podio
Tra i peggiori Cina, Iran e Corea del Nord

La presunta democratica Ucraina al posto 106

In Italia non è libera nemmeno la stampa sportiva.
 

Milanforever26

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concordo con il fatto che queste classifiche lasciano il tempo che trovano, ma credo che il tema della libertà di stampa sia un po’ più complesso della semplice libertà di pensiero o espressione.
Più che la libertà di dire la tua, credo che la libertà di stampa abbia a che fare con la possibilità che la tua idea possa essere rappresentata, direttamente o indirettamente, nell’arena pubblica.

Faccio un esempio concreto, proveniente dalla mia esperienza personale.
Un notabile locale, ammanicato con la politica locale, accede a fondi pubblici per organizzare corsi per cassaintegrati. I corsi li effettua, ma non paga i docenti, chiudendo con un artifizio la sede dell’ente che dirigeva. Soldi spariti, ma l’ente rimane fisicamente lì, cambia nome e ragione sociale, ma continua a fare le stesse cose.
I docenti non verranno mai pagati, e cercano di andare dai giornali locali per far conoscere la storia al pubblico, ma nessuno dei giornali (redatti per lo più da stagisti sottopagati ed anche un po’ analfabeti) si degna di dare risalto alla storia. I rapporti con notabile sono infatti ottimi.
Dopo qualche anno il tizio in questione muore, e sui giornali locali solo elogi e santificazione.

Al netto degli errori dei docenti, della scarsa determinazione, dei risvolti giudiziari o amministrativi della storia, non ci vedi un deficit di libertà di stampa in questo esempio?
E sicuramente ne potrei fare qualcun altro, solo limitandomi alla mia modesta esperienza di comune cittadino, senza scomodare temi più grandi…
OK capisco ma questa, permettimi, non è libertà di stampa secondo me è una cosa molto più italiana che si chiama clientelismo/vigliaccheria..
Nessuno vieterebbe mai di mettere nero su bianco certe cose, il problema è che in Italia ci sono pochi giornalisti che hanno le balls di andare contro certi sistemi e anche poca gente che all'atto pratico si fa avanti x testimoniare..
Non a caso siamo uno dei paesi più omertosi al mondo e da noi uno che denuncia viene visto come uno che fa la spia..
 

Sam

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Classifica che mi ha sempre fatto ridere, una pagliacciata che si capisce dai paesi dove presumibilmente c'è più libertà che da noi e dove nessuno metterebbe piede..
Questo poi è il paese in cui si può davvero dire di tutto, semmai da noi mancano i cronisti perché esistono solo giornalai che vanno dietro al pettegolezzo e comunque alla gente stessa poco interessano i temi seri..
Ma del resto qua da noi si parla ancora dell'editto bulgaro dopo 20 anni..
Vedi, il problema è proprio in questo atteggiamento.
Voi scambiate la libertà di stampa per la possibilità di non essere arrestato se scrivo su MilanWorld che Speranza è un idiota incompetente.

Se da un lato è vero che nelle autocrazie di matrice orientale c'è un sistema di censura stile secolo scorso, è altrettanto vero che il tema della libertà di stampa e di espressione sta anche nella uguale possibilità di manifestare il proprio pensiero, con i mezzi che un paese libero mette a disposizione.
Ergo, in un paese libero il pluralismo dell'informazione sta alla base del diritto d'espressione.

Quanto pluralismo vedi in un paese dove la narrazione COVID è stata fatta a reti unificate? Propaganda 24/7 e senza un contradditorio reale, ma facendo vedere degli idioti ignoranti a caso e spacciandoli per la totalità delle persone contrarie, sfruttando categorie generaliste come novax come calderone in cui buttare chiunque non la pensasse come il governo, facendo finta di invitare ospiti che ponevano dei dubbi, salvo poi non creare le condizioni per un dibattito perché si veniva subito zittiti e si andava avanti con gli ospiti allineati, dove si sviliva l'intervistato chiedendogli subito se era vaccinato e aveva il Green Pass (Myrta Merlino docet), dove si sono usate persino le falsità (quelle che chiamate fake news) per intontire le persone salvo poi non chiedere mai scusa quando quelle falsità sono state smentite.
E oggi che la pandemia, l'emergenza e il disastro sono magicamente finiti da un giorno all'altro, solo perché c'è la guerra, salvo il fatto che i contagi sono ancora alti, sebbene stranamente ormai non facciano più paura, nessuno si chiede se questa emergenza fosse mai stata tale davvero. Se il danno fatto all'economia del nostro Paese sia stato un danno necessario.
Nessuno che si interroga davvero sulla natura di questa pandemia, tanto come è stato anche detto qui dentro ciò "non ha più importanza", vero? Bell'esempio di giornalismo indipendente.
Meglio fare finta di nulla e passare dal bollettino COVID al bollettino Zelensky.

Quello che non è ancora ben chiaro è che, in un modello plutocratico mascherato da democratico, non c'è bisogno di mandare la polizia in casa, perché diventerebbe autoritarismo. Bisogna quindi conservare una parvenza di stato di diritto, anche se esso viene costantemente minato.
Come con il Green Pass: non introduco nessuna obbligatorietà a norma di legge, ma creo uno strumento con cui ricatto in stile mafioso le persone, così faccio finta di lasciare loro una scelta (ovvero non vaccinarsi), salvo non dargliela davvero (togliere il diritto al lavoro e alla vita sociale).
Per zittire un dissidente, basta togliergli il microfono, basta svilirlo, basta riempirlo di calunnie senza poi dare una smentita. Ci sono tanti modi per condizionare l'opinione pubblica, senza necessariamente usare violenza fisica.
Basta dire che i manifestanti erano dei facinorosi e realizzare dei servizi ad arte. Poco importa se l'assalto alla CIGL lo ha pilotato la DIGOS con un agente in borghese.
Basta usare qualche immagine di un videogioco per dare notizie false, come fatto da Formigli in ben DUE occasioni, la prima sui bombardamenti e la seconda su Mariupol.

Ma se non si riesce a comprendere queste sottigliezze, allora si può parlare di quello che si vuole.
Già il fatto che date del complottista a chiunque non la pensi come voi, dimostra quanto lo stato di diritto in questo paese sia completamente distorto.
Ecco perché poi vi meravigliate di certe notizie. Ma chi queste cose ha cercato di farvele notare tempo fa, non è affatto sorpreso.
 
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mi chiedo, dal un punto di vista delle libertà democratiche, in cosa si differenzia esattamente la vicenda di Assange da quella di un dissidente di uno degli Stati Autocratici a caso.
Fermo restando che dal punto di vista degli USA quello che Assange ha fatto è sicuramente molto grave, e che esiste una giurisdizione penale internazionale, sulla base di quale elemento le autorità giudiziarie britanniche -nella scelta tra estradare o giudicare (secondo il principio di diritto internazionale “dedere aut iudicare”), decidono di estradare Assange?
A me sembra un mero atto di stampo coloniale, ma mi piacerebbe sapere l’opinione di chi si intende di diritto internazionale, più del sottoscritto (io parlo da una prospettiva di sostanziale ignoranza in materia).
Da "esperto" di diritto internazionale, ti dico che qui il diritto centra ben poco (la giurisdizione universale vale per ben altri tipi di crimini).
Semplicemente si tratta di un mero calcolo politico: vale la pena inimicarsi gli USA (nel contesto, bada bene, della special relation UK-USA e dell'anglosfera) per un solo uomo?
La risposta per Westminster è molto semplice: no
 
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