Libertà stampa,crollo Italia. Posto numero 58

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Il covid ha scoperchiato il vaso.

La gente si beve tutto ed è 'plasmabile'.
Torneremo indietro?
Io non credo.
Non lo so dove finiremo.
Ma sono assolutamente sicuro, che è più questione di mentalità che del mezzo che usi.

Come già detto, non è che se al Corriere della Sera siano tutti plasmati e corrotti, il canale Telegram o Youtube di Calogero Esposito sia la Bibbia...

E' forse ancora più pericoloso.
 

galianivatene

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Qualche considerazione qua e là la condivido anche. Ma come semplice constatazione di fatto che l'ideale sulla Terra non esiste. La libertà relativa ed apparente. Ma in un discorso in cui si vuole considerare in senso assoluto un qualcosa, la libertà di stampa e di opinione, che essendo un aspetto umano prima e politico sociale poi, è pur sempre relativo. E si compie questa forzatura solo per rinfacciare alle anime belle del pensiero unico che non è tutto bello, perfetto e pulito come descrivono. Alla fin fine si arriva alla domanda filosofica del cosa sia la verità.
Ogni sistema politico, al pari di un organismo, si da degli strumenti di difesa.
Da una posizione antisistema le contraddizioni del sistema, i doppi standard sono facilmente evidenziabili, ma il sistema antagonista non sarebbe meglio. Alla fine ci si accontenta del meno peggio.

Però che l'assalto alla CIGL sia stato orchestrato dalla Digos francamente mi sembra improbabile. Complottismo puro.
A che pro? Cosa è? Strategia della tensione in salsa di Draghi? Poco credibile, ma io sono appecorato nel buio del mainstream.
intervento altamente condivisibile.
Il problema è che spesso il dibattito, in generale, è intriso di idealismo e conseguente moralismo.
Solo che spesso lo rimuoviamo, ce ne dimentichiamo, e facciamo l’errore -molto umano- di non separare i fatti dalle opinioni, le valutazioni dai giudizi. Lo si può notare dall’atteggiamento di “tifo” che a volte si crea intorno a determinati temi.
Il complottismo diventa una sorta di reazione intellettuale alla sua nemesi, ovvero alla percezione che esista un pensiero unico.

La stessa classifica che stiamo commentando d’altronde è figlia di questo approccio: confrontare pratiche ed organizzazioni umane rispetto ad un ideale -forse neanche storicamente esistente o analiticamente definito- ed ordinare il mondo rispetto allo stesso, rimuovendone però l’aspetto costruttivistico.
 

Sam

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A me pare che lo specchietto per le allodole sia raccontarci che non esiste il pluralismo dell'informazione in Italia. Mi sembra un modo per portare avanti il teorema dell'inesistente "pensiero unico" (in un paese con parlamento ed opinione pubblica a maggioranza sovranista), un po' come quando mi si vuol far credere che il problema dell'Italia è il liberismo, nel Paese più statalista dell'occidente.
Stiamo veramente parlando del Parlamento in un paese che, con la scusa dell'influenza, da due anni legifera a colpi di DPCM su tutto, al punto che persino un buco nero come Mattarella ha dovuto a dire a Draghi di smetterla di usare i DPCM per legiferare su robe non emergenziali?
Ti rendi conto che il decreto legge è l'antitesi della modalità con cui un sistema parlamentare dovrebbe funzionare, visto che per Costituzione il potere legislativo è in mano alle due Camere, non in mano al Presidente del Consiglio, che non ha nemmeno un ruolo di primus inter pares (motivo per il quale non ha il titolo di Primo Ministro) nella gestione del potere esecutivo?


Però io Donato, Fusaro, Zhok addirittura Povia, ma anche medici "dissenzienti" me li ricordo sia sui canali con linea editoriale affine alla corrente di pensiero "ufficiale", sia in programmi meno allineati come quelli di Rete4.
L'ho ripeto per la terza volta: se chi non la pensa come te non venisse nemmeno invitato, vorrebbe dire che la violazione del diritto sarebbe palese come quella delle dittature a cui si fa riferimento, quando si vuole giustificare il comportamento dell'informazione italiana.

Per quanto mi riguarda il settore dell'informazione ha ENORMI criticità, ma non credo sia tanto un problema di pluralismo, bensì di indipendenza, affidabilità, serietà, selezione e controllo delle fonti.
Perdonami però quando mi dici che il problema è l'indipendenza dei giornalisti stai praticamente ammettendo che c'è una connivenza tra il sistema di potere e quello dell'informazione. E di fatto stai dicendo che c'è una stortura nello stato di diritto.

Ripeto: non c'è bisogno di arrivare al manganello per parlare di violazione.
 
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In Italia abbiamo talmente poco pluralismo dell'informazione che il Ministro degli Esteri di un Paese di fatto in questo momento storico ostile va in prima serata a fare propaganda senza contraddittorio.
Non confonderei la mancanza di professionalità del settore giornalistico prona alla logica del clickbait con la mancanza di pluralismo, perché la narrativa "alternativa" sul covid a me pare abbia trovato ampio spazio, oltre che su canali "non convenzionali" (youtube e affini) anche su quotidiani tipo La Verità.
E non dimentichiamo che personaggi portatori di idee PER ME impresentabili tipo Donato, Rinaldi, Borghi etc., si sono fatti una notorietà nei talk show di La7, da sig.ri nessuno che erano oggi sono parlamentari.
infatti, talmente poco pluralismo che la narrativa "alternativa" finisce per diventare il mainstream, vedi il caso orsini che ormai è ovunque, a reti unificate, lavora pure per il falso quotidiano di travaglio e si è messo a fare pure serate nei teatri oltre a scrivere libri sulla questione ucraina, la teoria alternativa è diventata talmente mainstream che ha resuscitato un giornalista fallito come santoro che adesso fa serata parlando sull'ucraina nei vari teatri e come se non bastasse il tutto viene trasmesso su byoblu :asd:
 
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Però che l'assalto alla CIGL sia stato orchestrato dalla Digos francamente mi sembra improbabile. Complottismo puro.
A che pro? Cosa è? Strategia della tensione in salsa di Draghi? Poco credibile, ma io sono appecorato nel buio del mainstream.
Da quando l' utente medio di Facebook ha imparato i termini "mainstream" e "pensiero unico" è diventato un casino :muhahah:

Li buttano in ogni commento riguardante politica o cronaca.
 

galianivatene

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A me pare che lo specchietto per le allodole sia raccontarci che non esiste il pluralismo dell'informazione in Italia. Mi sembra un modo per portare avanti il teorema dell'inesistente "pensiero unico" (in un paese con parlamento ed opinione pubblica a maggioranza sovranista), un po' come quando mi si vuol far credere che il problema dell'Italia è il liberismo, nel Paese più statalista dell'occidente.
Però io Donato, Fusaro, Zhok addirittura Povia, ma anche medici "dissenzienti" me li ricordo sia sui canali con linea editoriale affine alla corrente di pensiero "ufficiale", sia in programmi meno allineati come quelli di Rete4.
Per quanto mi riguarda il settore dell'informazione ha ENORMI criticità, ma non credo sia tanto un problema di pluralismo, bensì di indipendenza, affidabilità, serietà, selezione e controllo delle fonti.
nessuno mette in dubbio che in Italia esista un certo grado di pluralismo, sarebbe banale negarlo.

Ma l’esistenza di opinioni diverse, non esclude la sua stessa possibile -relativa- funzionalità a meccanismi di indirizzo e gestione dell’opinione pubblica. Senza necessariamente cadere nelle logiche semplificative del complottismo, proprio come mera gestione della dialettica politica e sociale. Dovremmo riflettere di più sui meccanismi con cui si forma l’opinione pubblica, e su come questa su rifletta sulla formazione del consenso politico.
Io personalmente diffido sia dalle visioni totalizzanti, dove tutto è controllato da un burattinaio invisibile, sia da quelle che escludono l’esistenza di dinamiche che tentano di stabilire un certo grado di regia.
 

galianivatene

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Ripeto: non c'è bisogno di arrivare al manganello per parlare di violazione.
ed infatti curiosamente, in uno dei Paesi meno plurali del mondo, la Cina, la polizia gira totalmente disarmata.
Sono ben altri i modi in cui è possibile controllare la popolazione.
 

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In Italia abbiamo talmente poco pluralismo dell'informazione che il Ministro degli Esteri di un Paese di fatto in questo momento storico ostile va in prima serata a fare propaganda senza contraddittorio.
Non confonderei la mancanza di professionalità del settore giornalistico prona alla logica del clickbait con la mancanza di pluralismo, perché la narrativa "alternativa" sul covid a me pare abbia trovato ampio spazio, oltre che su canali "non convenzionali" (youtube e affini) anche su quotidiani tipo La Verità.
E non dimentichiamo che personaggi portatori di idee PER ME impresentabili tipo Donato, Rinaldi, Borghi etc., si sono fatti una notorietà nei talk show di La7, da sig.ri nessuno che erano oggi sono parlamentari.
C'è un premier con gli occhi fuori dalle orbite che farfuglia invece di parlare e non può essere avvicinato da nessun giornalista senza essere circondato da decine di guardie del corpo. Poi ci sono gli ad che hanno assegnato a spese di pantalone appalti pubblici strategici senza avere competenze e quando fanno stragi non c'è nessun giornale che riesca a intervistarli, anzi hanno il coraggio di fare le vittime loro.
C'è pure Renzi UFFICIALMENTE ritirato dalla politica con tanto di fotomontaggio di Chi dove fa la spesa con la sua testa incollata sul corpo di un altro senza rispettare le proporzioni.
E ci sono i debunker che difendono le bufale perché il governo è bufalaro e loro prendono soldi dal governo.
 
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Per me l' informazione totalmente libera non esisterà mai.
Non è concettualmente possibile, l'uomo è divorato dagli interessi.

E non credo questa cosa possa cambiare.

La variabile, è solo quanto sia radicata nella popolazione la "malafede", è da stabilire solo QUANTO, non SE

Poi queste classifiche, non so nemmeno su cosa si basino onestamente.
 

Devil man

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se uno vuole l'informazione libera non può leggere solo i giornali italiani..perchè omettono informazioni, ti devi leggere anche quelli stranieri..
 
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