Diciamo che Piatek era artefice e vittima di quella squadra.
Perché sicuramente ci ha messo del suo ma anche la situazione generale non lo favoriva.
Bravissimo, proprio così. Lui e Suso erano le principali zavorre, i principali problemi, e poi lui è stato ancora più danneggiato dalla situazione che lui stesso ha contribuito (e tanto) a creare.
C’è da dire però che tutti i dubbi che alcuni milanisti potevano avere sul suo livello lui poi li ha fugati quando è andato via, all’Hertha Berlino. Una roba imbarazzante, assolutamente imbarazzante, a vederlo giocare a volte mi è venuto da preoccuparmi (non scherzo!) per la sua salute mentale.
Sarei curioso di rivederlo in Italia. Non al Milan naturalmente.
Si, anch’io, penso che sarebbe uno spasso, quando posso e le fanno vedere mi guardo le sue partite o le registro perché è meglio di un film comico, credimi, rido come un ******* tutto il tempo e mia moglie che non capisce il perché (visto che in genere quando guardo una partita del Milan sono tesissimo e quando guardo altre squadre sono comunque concentrato su ciò che accade)

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Non ci posso fare niente, inizio a ridere già quando lo vedo entrare in campo, con quella faccia da pesce lesso che sembra capitato lì per caso e quella corsa che pare uno che si è defecato nelle mutande. Un’anatra zoppa. Non sto esagerando eh, rido davvero di gusto, a volte mi sono persino venute le lacrime agli occhi, non mi è mai successo nulla di simile per un calciatore (sia chiaro, solo da quando se ne è andato, perché fino a quando indossava la nostra maglia vederlo giocare era fonte di bestemmie orribili).
Certo a me sta tremendamente sulle palle non tanto per il rendimento al Milan, ma per la sua spocchia, che manifestava sia nel modo di giocare che nelle interviste e nelle dichiarazioni (sue e del padre) sia al Milan che nell’immediato post, però devi credermi se ti dico che mi diverte vederlo giocare, mi diverte davvero, anche perché mi fa riflettere su quanto il calcio sia decaduto.
In Serie B ho visto gente (un nome tra i tanti che potrei fare ma eloquente: Dennis Godeas) che rispetto a Piatek era ciò che Mbappè è rispetto a Kouamè, e il fatto che uno così sia stato vicino a giocare la Champions (se D’Ambrosio non avesse deviato quel pallone sulla traversa all’ultimo in Inter-Empoli) fa davvero riflettere. Forse il Dio del calcio non ha permesso che andassimo in CL quell’anno anche per questo: perché se uno come Piatek giocasse anche solo un minuto in Champions League in tutta la carriera sarebbe un’offesa irreparabile al gioco del calcio.
