L'Atalanta agli americani per il 55%, ufficiale

Mika

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Se la Serie A torna ad essere Milanocentrica il campionato e il sistema si puliranno da soli, non ci sarà bisogno di altre proprietà, basterà aspettare che i vecchi patronati terminino il loro percorso (uno dei peggiori patronati è l'Udinese, sono solo squadre di parassiti che ciucciano dal sistema).
La Juve è un mondo a parte, è la squadra del sistema per antonomasia, ma un sistema vecchio, italiano, mentre il nuovo spinge, infatti se Milano torna regina perderanno molto potere, lo avete visto da voi, beccati con le mani nella marmellata e uno scandalo di media all'anno.
Ma mai puniti, sempre protetti dai media che non parlano mai delle loro inchieste e insabbiate da Gravina capo della FIGC che da più peso al litigio Ibra-Lukaku che all'esame truccato e plusvalenze fittizie della Juventus. Certo.
 

Raryof

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Il sistema di Gravina, il sistema calcio italiano non ha solide basi, né a livello di competitività né a livello di uomini di spicco, uno come Gravina è il nulla, un lustrascarpe, sono di quei dirigenti-uomini di Agnelli che fanno carriera e arrivano a sedersi sullo scranno più alto, anche Malagò del Coni è un uomo loro, ma se vengono rigettati non troveranno mai l'appoggio da squadre che hanno una visione differente del prodotto, ad esempio, uno come Gravina se l'Italia fallisse la qualific. mondiale dovrebbe dimettersi seduta stante, invece da noi la Salernitana viene venduta all'ultimo, vengono fatti strani magheggi per rimanere in vita, le istituzioni parlano parlano ma sono ferme, ancorate ad un prodotto vecchio dove il vecchietto ormai rintronato sparla.
Il sistema calcio lo fanno le idee, lo fanno le squadre, non ci sono menti superiori, c'è solo un ambiente intossicato da tanti anni di mediocrità e di filogobbismo che sta rigettando tutto sotto forma di cessioni di società, di fallimenti, di nuovo che avanza, in questo mondo si dovrà districare una Juve che ha perso potere e si appoggia su istituzioni che dovranno giocoforza rimodellarsi e svecchiarsi.
 

Mika

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Il sistema di Gravina, il sistema calcio italiano non ha solide basi, né a livello di competitività né a livello di uomini di spicco, uno come Gravina è il nulla, un lustrascarpe, sono di quei dirigenti-uomini di Agnelli che fanno carriera e arrivano a sedersi sullo scranno più alto, anche Malagò del Coni è un uomo loro, ma se vengono rigettati non troveranno mai l'appoggio da squadre che hanno una visione differente del prodotto, ad esempio, uno come Gravina se l'Italia fallisse la qualific. mondiale dovrebbe dimettersi seduta stante, invece da noi la Salernitana viene venduta all'ultimo, vengono fatti strani magheggi per rimanere in vita, le istituzioni parlano parlano ma sono ferme, ancorate ad un prodotto vecchio dove il vecchietto ormai rintronato sparla.
Il sistema calcio lo fanno le idee, lo fanno le squadre, non ci sono menti superiori, c'è solo un ambiente intossicato da tanti anni di mediocrità e di filogobbismo che sta rigettando tutto sotto forma di cessioni di società, di fallimenti, di nuovo che avanza, in questo mondo si dovrà districare una Juve che ha perso potere e si appoggia su istituzioni che dovranno giocoforza rimodellarsi e svecchiarsi.
Spero sia come dici te, ma qui doveva essere tutto meglio da dopo calciopoli nel 2006 ma invece siamo punto a capo o peggio di prima. Io credo zero alla ripulitura del sistema calcio italiano.
 
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Perdita grave.
Uno che con un monte ingaggi da 20 milioni porta un’Atalanta in cima, seconda in campionato, finale di coppa Italia, miglior italiana in Europa… ha fatto un miracolo.
Giusto lasciare in un calcio che sta venendo sempre più giù. Lèggevo di ascolti pessimi anche per queste gare europee.
Se il pubblico non risponde il ridimensionamento è dietro l’angolo
 

Stanis La Rochelle

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Tutte ste operazioni mi sanno sempre di lavatrici. Non c'è alcun motivo sensato per investire nel calcio in Italia, se non appunto lavatrici
 

Giangy

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Comunicato ufficiale dell'Atalanta

"Atalanta Bergamasca Calcio S.p.A. (“Atalanta” o il “Club”) annuncia sui propri canali ufficiali la sottoscrizione di un accordo di Partnership tra la famiglia Percassi e un gruppo di investitori capitanati da Stephen Pagliuca, Managing Partner e Co-owner dei Boston Celtics, oltre che Co-chairman di Bain Capital, uno dei principali fondi di investimento al mondo. L’accordo prevede l’ingresso dei nuovi investitori con una quota complessiva del 55% nel capitale sociale de La Dea Srl (“La Dea”). La famiglia Percassi manterrà la quota del 45%. La Dea è la sub-holding della famiglia Percassi detentrice di circa l’86% del capitale sociale dell’Atalanta.

La famiglia Percassi rimarrà il principale singolo azionista e la governance sarà espressione di una partnership paritetica: Antonio e Luca Percassi continueranno a ricoprire la carica rispettivamente di Presidente e Amministratore Delegato dell’Atalanta, mentre Stephen Pagliuca verrà nominato Co-chairman del Club.
Il gruppo di nuovi investitori comprende professionisti di primo piano con una profonda esperienza nel settore del calcio e dello sport in genere. Anche per questo, la partnership si pone l’obiettivo di rafforzare la società e la squadra, con l’intento di conseguire un ulteriore miglioramento dei risultati sportivi ed economici – oltre a quelli ragguardevoli – sin qui raggiunti.
L’impegno è quello di garantire al Club un futuro ancora più internazionale, aumentando la notorietà del brand al di fuori dei confini europei, ampliando la rete di talenti a cui l’Atalanta ha accesso ed aprendo le porte a nuove opportunità di collaborazioni commerciali oltre che all’utilizzo di tecnologie innovative per la gestione – sportiva e finanziaria – del Club.
Tutto ciò nella dichiarata volontà di non allentare comunque mai il forte radicamento dell’Atalanta nel territorio bergamasco e lo stretto legame con la propria tifoseria.

Antonio Percassi, Presidente dell’Atalanta, ha dichiarato: “Abbiamo colto, con la mia famiglia, questa opportunità, con l’obiettivo di far crescere la nostra squadra scegliendo di rimanere legati al Club, che in oltre dieci anni abbiamo portato a risultati che forse nessuno si sarebbe aspettato da una squadra di provincia. L’Atalanta, nelle cui file militavo negli anni ’60 è nel mio cuore così come è nel cuore di migliaia di tifosi che la supportano. Ci attendono grandi sfide e la mia convinzione è che la Partnership con investitori di così alto profilo non potrà che accelerare il nostro percorso di crescita“.

"Stephen Pagliuca, futuro co-chairman dell’Atalanta, ha così commentato: “Siamo estremamente felici di entrare in partnership con la famiglia Percassi e di essere di supporto per il futuro sviluppo del club. L’Atalanta e i Boston Celtics condividono gli stessi valori sportivi: spirito di squadra ed un legame unico con le proprie tifoserie e comunità. Riteniamo che la famiglia Percassi abbia costruito basi solidissime su cui lavorare insieme per un rafforzamento globale del marchio, con l’obiettivo di favorire una ulteriore diversificazione e crescita dei ricavi, permettendo al club di diventare sempre piu’ competitivo su scala italiana e internazionale“.
La famiglia Percassi è stata assistita da BofA Securities in qualità di advisor finanziario, dallo Studio Gatti Pavesi Bianchi Ludovici in qualità di advisor legale e da Deloitte in qualità di business advisor.
Il gruppo di investitori è stato assistito da Legance e Kirkland & Ellis in qualità di advisor legali, Alvarez & Marsal come advisor commerciale e finanziario e Pirola, Zei, Pennuto & Partners come advisor fiscale."
Avolte le smentite sono evidentemente solo di facciata, per non fare uscire troppi dettagli e voci su una trattativa.
 
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