Il presidente del Barcellona, Laporta, in conferenza stampa spiega tutti i problemi relativi all'addio di Messi
"Purtroppo abbiamo ricevuto un'eredità disastrosa: il monte ingaggi al Barcellona rappresenta il 110% degli incassi del club. Non abbiamo margine salariale e il regolamento della Liga passa attraverso un fair play finanziario che pone dei limiti. Questo è il motivo per cui non abbiamo potuto rispettare l'accordo concordato con Leo Messi. Fortunatamente abbiamo un'istituzione di 122 anni che è al di sopra di qualsiasi giocatore, anche del miglior giocatore del mondo. Gli saremo eternamente grati, ma il club è ancora la cosa più importante di tutte. Avrei dovuto dire sì a un'ipoteca di 50 anni sui diritti tv. E io non ipoteco il Barcellona per nessuno.Per darvi un'idea su che limite di stipendi potremmo stare vale la regola del 4 a 1. Per avere 25 milioni di stipendi dobbiamo liberarne 100. Abbiamo tanti giocatori. La direzione sportiva sta lavorando per ridurre la massa stipendi e ci sono alcuni giocatori con cui abbiamo trovato un accordo, ma con altri non è così facile. Siamo in un terreno molto paludoso che comporta molti rischi per il club e richiede tempo. Contando quanto pianificato con Leo, eravamo arrivati al 110% della massa salariale rispetto al reddito del club. È una conseguenza degli investimenti eccessivi che sono stati fatti. Perché Kun, Memphis o Emerson sono arrivati? Sono venuti al Barça accettando alcune condizioni che sono da apprezzare. L'ingresso di questi giocatori non è paragonabile al rinnovo di Leo Messi.Non voglio dare false speranze a nessuno, quello che è certo è che le trattative si sono interrotte e il giocatore ha altre proposte. C'è un limite di tempo perché inizia il campionato ma anche per il giocatore che deve fare valutazioni e riflettere sul suo futuro per capire se le altre soluzioni per lui saranno migliori. Abbiamo valutato tutto, anche i pagamenti, Leo era d'accordo, il giocatore è sempre stato presente, pensavamo di poter trovare una soluzione per queste limitazioni, ci sono criteri che in altri Paesi funzionano e abbiamo provato a introdurre questi processi anche qui, poi abbiamo parlato di un contratto di 5 anni che Leo ha nuovamente accettato, abbiamo pensato anche al post Messi. Lo avevamo pensato per le norme del Fair play ma poi abbiamo sentito La Liga e dopo un'attenta analisi tecnica e condividendo le regole de La Liga abbiamo capito che non era possibile andare avanti per la sostenibilità del club".