Analisi molto interessante.
Le maggiore differenza che vedo tra la NBA e la UEFA è che la prima è una federazione chiusa, ovvero le squadre che giocano sono sempre le stesse, quindi come hai scritto sono squadre omogenee, nel caso della UEFA, l'accesso delle squadre di calcio alle competizioni europee è invece legato alla posizione raggiunta nel campionato della singola lega, ciò vuol dire che il sistema non è chiuso, ma permette l'accesso (per meriti sportivi), teoricamente a tutti.
Questo è un aspetto secondo me rilevante, e se vogliamo filosofico. Vogliamo che in Champions League giochino sempre le stesse 32 squadre (numero a caso), o vogliamo che ci sia la possibilità di accedere anche per squadre non blasonate, ma che negli anni hanno costruito formazioni competitive?
Personalmente trovo molto più entusiasmante vedere nei quarti di Champions l'Atalanta, il Lipsia, il Lione, e magari sporadicamente il Porto di turno che la vince, piuttosto che vedere sempre le solite 8 squadre che si contendono la coppa.
D'altronde abbiamo anche visto che non basta spendere per vincere, ne sono un esempio la Juve, il Manchester City ed il PSG.
Tutto questo per dire che sono contrario ad una eventuale "eurolega" del calcio, ovvero un sistema chiuso, che d'altro canto sarebbe l'unico modo per applicare un FPF efficace.
Questo é un aspetto dirimente e si mi permetti ti correggo in un punto chiave...
La NBA non é una federazione, é una Lega. É come se fosse la Premier, o la Lega A o la Bundesliga.
É una Lega “chiusa”che non risponde alla Fiba o alla federazione di pallacanestro americana. Dal 92 la NBA collabora e partecipa alle manifestazioni FIBA, ma ha un suo regolamento autonomo.
Facciamo un esempio trasportandolo al calcio: É come se la Premier si rendesse indipendente dalla FIFA e dalla UEFA, potendo anche vietare ai suoi giocatori di andare in nazionale e potesse fare le sue regole, ad esempio non c’é piú fuorigioco...
Immagina la cosa applicata ad una Lega europea.
Come hai detto tu, è uno scenario che sportivamente non ti aggrada, ma che é fondamentale per fare le seguenti cose che hanno fatto grandi le leghe sportive americane:
1) Sottoscrivere contratti che obblighino tutti a rispettare determinate regole (ad esempio Salary cap)
2) Raccogliere collettivamente gli introiti (FC, media, merchandising, accordi commerciali) e distribuirli equamente in modo da avere paritá competitiva (poi a New York incasseranno sempre piú che a San Antonio).
3) Stabilire meccanismi come il draft, volto ad evitare guerre al rialzo per i giocatori e aiutare il riequilibrio competitivo.
É una scelta, il sistema chiuso ti permette tante cose buone, ma ne impedisce altre (come le favole delle cenerentole) a cui siamo affezionati.
La Uefa ha provato a fare una via di mezzo, lasciare un sistema aperto, legato alle federazioni e non alle leghe, ma fissare delle regole.
Il problema é difendere queste regole dagli assalti dei “furbetti” che in una Lega con contratti firmati e sottoscritti non hanno cittadinanza.