"Per quando scoppierà il focolaio..." Ad oggi il sistema sanitario ha retto pur essendo tra i peggiori in Italia affrontando egregiamente l'ondata di persone(migliaia)rientrate l'8 marzo con la fuga dal
Nord,curando anche pazienti con covid di altre regioni,la densità dei capoluoghi di provincia non può comunque condizionare la vita del resto della provincia dove la densità è bassa.Sono comunque d'accordissimo con te sul fatto che deve assumersi le proprie responsabilità SE DOVESSERO scoppiare dei focolai in seguito alle sue decisioni non andando a gravare in primis sul sistema sanitario di altre regioni.
Ha retto perché, un po' per le misure preventive un po' per fortuna(con la C), non ha avuto nessuna esplosione di casi. Ma se guardi i dati sanitari sono tutt'altro che rassicuranti. 86 morti con soli 1100 casi. Guardando i casi conclusi, il 25% si è concluso con decesso. Per intenderci, in Lombardia il 35% si è concluso con decesso: solo il 10% in più con un sistema sanitario regionale collassato. Col collasso del sistema sanitario calabrese, ci sarebbe un'ecatombe.
Se guardiamo i dati dei tamponi, c'è da mettersi le mani nei capelli: 35 mila tamponi e solo 33 mila casi testati. In sostanza la maggior parte dei tamponi NON è stata fatta per un'indagine epidemiologica capillare.
Con queste premesse, il focolaio è sostanzialmente certo(principale indiziato il comune di Cosenza). Ovviamente, mi auguro che sia un focolaio non troppo esteso e che i casi gravi restino statisticamente irrilevanti.
AH, anche se non c'è bisogno di dirlo, lo dico: ovviamente la mia era una provocazione alla classe politica(che, da quello che ho potuto vedere durante alcune mie villeggiature, negli anni ha già letterlamente devastato un territorio incantevole), va da sé che qualora le cose dovessero precipitare, sarei il primo a volere un'assistenza adeguata per tutti i cittadini della regione.