Juve: carta Covisoc non basta. La situazione.

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Non solo loro.
Se Gravina ha coperto alcuni club per potersi iscrivere al campionato ne vedremo delle belle..
Hanno raggirato le regole.

E attenzione perché ormai juve e federazione dopo la vicenda della carta sono ai ferri corti.
Ormai è una gara a chi può salvarsi.

Noi del Milan possiamo davvero metterci comodi coi pop corn..
Non dovremmo essere troppo acciughina (leggasi allegri...)
Se dovessero indagare seriamente sulle compravendite societarie (sicuramente fake) del Milan, da B. a YougurtLee a Elliot e tutte le sue storie tese: Cardinal Gerry e uccelli padulo... il poccorn lo comprerebbero altri...
 
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Non dovremmo essere troppo acciughina (leggasi allegri...)
Se dovessero indagare seriamente sulle compravendite societarie (sicuramente fake) del Milan, da B. a YougurtLee a Elliot e tutte le sue storie tese: Cardinal Gerry e uccelli padulo... il poccorn lo comprerebbero altri...
Impossibile risalire a quel tipo di spostamento di denaro.
Ci sono truffe troppo ben confezionate per essere smontate.


I pop corn li compro io per ora e mi metto bello comodo, chè di sventure ne abbiamo già passate e di certo non ci penso nemmeno a quello che ipotizzi.
 
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Non dovremmo essere troppo acciughina (leggasi allegri...)
Se dovessero indagare seriamente sulle compravendite societarie (sicuramente fake) del Milan, da B. a YougurtLee a Elliot e tutte le sue storie tese: Cardinal Gerry e uccelli padulo... il poccorn lo comprerebbero altri...
Bravo.
 

GP7

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Repubblica (ma anche tutti gli altri quotidiani sulla stessa linea): la carta segreta della Covi- soc non è più un mistero. E come spesso accade, tolto il velo, la realtà è inferiore alle aspettative. Il contenuto del documento conteso tra la Juventus e la Procura federale e con- segnato solo ieri alle difese è meno esplosivo di quanto lasciassero immaginare gli sforzi per consultarlo. È una comunicazione in cui il procuratore federale Chinè indica alla Covisoc, la Commissione di vigilanza sulle società di calcio, il modus operandi per esaminare le plusvalenze ed esercitare l’azione disciplinare «ove ne emerga la necessità».

Una delle strategie difensive della Juventus e dei dirigenti davanti al Collegio di garanzia del Coni è chiedere l’annullamento del processo per scadenza dei termini di indagine. Bisogna allora riannodare i fili e tornare a quasi due anni fa, il 14 aprile 2021, quando Chinè scrive alla Covisoc. Una lettera di sei pagine in cui non viene mai citato nessuno dei club coinvolti nell’inchiesta, ma che potrebbe dimostrare che la Procura, in quella data, fosse già a conoscenza degli illeciti: dunque, non avrebbe chiuso l’indagine entro i 60 giorni prescritti dal codice. L’interesse intorno al documento è poi cresciuto perché non è stato inserito nel fascicolo dell’indagine ed è sempre stato negato alla difese, costringendo i legali di Cherubini e Paratici a ricorrere al Tar per ottenerlo.

Cosa dice dunque la lettera? Scrive Chinè: «È evidente che l’esercizio dell’azione disciplinare in questa materia, in una logica metodologica di continuità rispetto alle valutazioni già svolte nelle precedenti fattispecie disciplinarmente rilevanti esaminate, potrà essere utilmente perseguito ove emergano elementi sufficienti a corroborare la necessità di indagare su casi che fanno ragionevolmente ritenere la sussistenza di operazioni di scambio di calciatori fra due o più società professionistiche, in termini di sistematicità delle medesime operazioni di mercato, non già un’episodica operazione, finalizzati a sopravvalutare i dati di bilancio delle medesime società mediante, appunto, il sistema delle cosiddette plusvalenze». Chinè fa riferimento solo a casi precedenti (cita Chievo e Cesena) e spiega in linea di principio come muoversi: per sostenere un’accusa sulle plusvalenze è necessario concentrarsi sulle operazioni a specchio. Si potrà esercitare l’azione disciplinare se si dimostrerà l’esistenza di un sistema di scambi illeciti, non solo le singole operazioni. Un metodo investigativo che poi all’atto pratico funzione- rà: è proprio lo schema su cui si regge la sentenza del 30 gennaio 2023, che ha tolto 15 punti alla Juventus, per il sistema, e assolto gli altri club, per singole operazioni. Il ruolo della carta non è esaurito.

La Figc aveva impugnato la decisione del Tar al Consiglio di Stato che ieri ha negato la sospensiva. Ci sarà comunque il giudizio di merito, il 23 marzo: la carta ormai è svelata, ma in gioco resta il principio dell’autonomia dell’ordinamento sportivo e la tenuta della clausola compromissoria. Insomma, il divieto per i club e i loro tesserati di rivolgersi alla giustizia civile, penale o amministrativa senza autorizzazione. La lettera di Chinè è un riscontro a una nota Covisoc del 31 marzo 2021. I legali di Paratici e Cherubini a questo punto chiederanno accesso anche a quella. Si ricomincia.
ed ora si passa alla ricerca di una seconda carta segreta.. che tristezza
 

7AlePato7

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Repubblica (ma anche tutti gli altri quotidiani sulla stessa linea): la carta segreta della Covi- soc non è più un mistero. E come spesso accade, tolto il velo, la realtà è inferiore alle aspettative. Il contenuto del documento conteso tra la Juventus e la Procura federale e con- segnato solo ieri alle difese è meno esplosivo di quanto lasciassero immaginare gli sforzi per consultarlo. È una comunicazione in cui il procuratore federale Chinè indica alla Covisoc, la Commissione di vigilanza sulle società di calcio, il modus operandi per esaminare le plusvalenze ed esercitare l’azione disciplinare «ove ne emerga la necessità».

Una delle strategie difensive della Juventus e dei dirigenti davanti al Collegio di garanzia del Coni è chiedere l’annullamento del processo per scadenza dei termini di indagine. Bisogna allora riannodare i fili e tornare a quasi due anni fa, il 14 aprile 2021, quando Chinè scrive alla Covisoc. Una lettera di sei pagine in cui non viene mai citato nessuno dei club coinvolti nell’inchiesta, ma che potrebbe dimostrare che la Procura, in quella data, fosse già a conoscenza degli illeciti: dunque, non avrebbe chiuso l’indagine entro i 60 giorni prescritti dal codice. L’interesse intorno al documento è poi cresciuto perché non è stato inserito nel fascicolo dell’indagine ed è sempre stato negato alla difese, costringendo i legali di Cherubini e Paratici a ricorrere al Tar per ottenerlo.

Cosa dice dunque la lettera? Scrive Chinè: «È evidente che l’esercizio dell’azione disciplinare in questa materia, in una logica metodologica di continuità rispetto alle valutazioni già svolte nelle precedenti fattispecie disciplinarmente rilevanti esaminate, potrà essere utilmente perseguito ove emergano elementi sufficienti a corroborare la necessità di indagare su casi che fanno ragionevolmente ritenere la sussistenza di operazioni di scambio di calciatori fra due o più società professionistiche, in termini di sistematicità delle medesime operazioni di mercato, non già un’episodica operazione, finalizzati a sopravvalutare i dati di bilancio delle medesime società mediante, appunto, il sistema delle cosiddette plusvalenze». Chinè fa riferimento solo a casi precedenti (cita Chievo e Cesena) e spiega in linea di principio come muoversi: per sostenere un’accusa sulle plusvalenze è necessario concentrarsi sulle operazioni a specchio. Si potrà esercitare l’azione disciplinare se si dimostrerà l’esistenza di un sistema di scambi illeciti, non solo le singole operazioni. Un metodo investigativo che poi all’atto pratico funzione- rà: è proprio lo schema su cui si regge la sentenza del 30 gennaio 2023, che ha tolto 15 punti alla Juventus, per il sistema, e assolto gli altri club, per singole operazioni. Il ruolo della carta non è esaurito.

La Figc aveva impugnato la decisione del Tar al Consiglio di Stato che ieri ha negato la sospensiva. Ci sarà comunque il giudizio di merito, il 23 marzo: la carta ormai è svelata, ma in gioco resta il principio dell’autonomia dell’ordinamento sportivo e la tenuta della clausola compromissoria. Insomma, il divieto per i club e i loro tesserati di rivolgersi alla giustizia civile, penale o amministrativa senza autorizzazione. La lettera di Chinè è un riscontro a una nota Covisoc del 31 marzo 2021. I legali di Paratici e Cherubini a questo punto chiederanno accesso anche a quella. Si ricomincia.
Paratici e Cherubini non vedono l'ora di poter emulare Mourinho: anche loro faranno la foto in manette :troll:
 
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Novità giornata, anche la seconda carta richiesta dagli avvocati della squadra Sabauda, praticamente non contiene nulla, intanto l'uefa a chiesto i documenti dell'inchiesta prisma, si parla di tre anni di squalifica dalle coppe, ziliani come sempre ultimamente scatenato..sempre più convinto che questa volta il vaso di pandora venga scoperchiato
 
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Novità giornata, anche la seconda carta richiesta dagli avvocati della squadra Sabauda, praticamente non contiene nulla, intanto l'uefa a chiesto i documenti dell'inchiesta prisma, si parla di tre anni di squalifica dalle coppe, ziliani come sempre ultimamente scatenato..sempre più convinto che questa volta il vaso di pandora venga scoperchiato
Avevo letto che la seconda carta , lo scambio di mail tra COVISOC e figc ,potrebbe mettere nei guai inter , Napoli e Roma.
Ti risulta?
L'inter soprattutto si è iscritta al campionato senza pagare iscrizione e senza idoneità per farlo.
Pare dietro l'alone di mistero di Gravina ci siano le magagne di tutto il calcio italiano.


Il Napoli nell'affare Osimhen ha messo 5 calciatori che mai sono andati in Francia ma nelle serie minori del calcio italiano.
Plusvalenze farlocche.
 
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Da quello che ho letto non c'è nulla, e non si parla di squadre specifiche
 
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