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Inzaghi:"Sono stato male dopo il Milan. E' la mia vita".
Pippo Inzaghi sulla carriera da allenatore e sull'esperienza al Milan:"“L’anno al Milan è stato fondamentale per capire che potevo fare questo mestiere di allenatore. Non avevamo la squadra per potere giocare da Milan, infatti negli anni a seguire si è fatta molta fatica. Venivo dalla Primavera, in un anno non c’è stato un giocatore che mi ha mancato di rispetto. Sono stato male per com’è andata e per aver deluso i tifosi perché il Milan è la mia vita".
Il suo Milan da allenatore è stato uno dei peggiori della storia, ma mai dimenticherò quello che ha fatto per noi da calciatore e il suo amore per i nostri colori.
Si ricordo perfettamente, poi oltretutto quel giocatore era sparito anche in modo abbastanza precoce dal mondo del calcio. Avevamo virato poi su Luiz Adriano.
Destro era uno dei più che odiavo di quella formazione, per non dire Cerci, voluto fortemente da B e G, flop assoluto. Per fortuna queste oscenità sono solo ricordi.
La squadra era quella che era, ma secondo me se alleni il Milan non puoi fare dichiarazioni di quel tipo. Certe frasi le puoi pensare nella tua testa, ma alleni un top club e devi stare zitto.
Per quanto quella frase suoni male non aveva tutti i torti. Quel Milan non poteva pensare di dominare tranquillamente l’Empoli di Sarri a San Siro. Infatti finimmo decimi in classifica mi sembra.
Tutto giusto, ma ripeto, se alleni il Milan non puoi dire frasi del genere, se alleni un top club devi avere rispetto degli avversari ma non puoi indurre i calciatori del Milan a pensare di essere inferiori a quelli dell'Empoli. Una frase del genere svilisce la squadra, l'ambiente e tutto il resto. Giusto al ***** puoi esprimere certi concetti.