L'uomo non mangia di più per sopprimere un rivale, l'uomo mangia di più perchè desidera essere felice, ma non dico che provi o capisca cosa vuol dire esserlo realmente.
Cerca la felicità spiritualmente low cost, cerca compagnia nell'oggettistica, realizzazione in un simbolino su una maglietta, nell'auto da mostrare agli altri.
Lo fa sentire come , meglio, degli altri e questo gli basta per non sentirsi giudicato, per rimanere a galla.
La superiore capacità di ragionare rispetto agli animali (teoricamente) avrebbe dovuto farci capire che prevalere a tutti i costi non è così fondamentale, che è meglio lavorare tutti 6 ore, ma tutti, invece che lavorare in parte 8 ore ed in parte essere disoccupati.
Dovrebbe limitare i propri possedimenti, perchè 10 case ad uno e 0 case a 1.000?
Anni fa tolsero il limite di distanza tra negozi della stessa tipologia, scegliendo il metodo della savana, se sei forte e competitivo vinci se non lo sei perdi, questo sicuramente ha alzato l'asticella della qualità complessiva ma ha ucciso tante attività in cui dentro non albergava il Jack Ma della situazione, casomai dove c'erano sessant'enni che miravano ad arrivare alla pensione col loro lavoretto.
Quanti negozi hanno chiuso per questo, tantissimi, cannibalizzati dal sistema.
Per me si è andati molto oltre, in tanti campi, la sfrenata ricerca all'avanzare al prevalere non deve essere una prerogativa assoluta dell'umanità, dovrebbero entrare altri valori dimenticati o ancora non del tutto percepiti, una volta credevo che sarebbe bastato un evento cataclismico per poter sensibilizzare l'umanità, ne stiamo vivendo uno ma sento parlare di eurobond invece che di amore, di mes invece che di sincero aiuto e comprensione, ho capito che siamo senza cura ormai.
Caspisco cosa intendi e posso anche condividerlo. Però esistono certe dinamiche che non possono essere né fermate né regolate. Ad es già nel 19° secolo in inghilterra si formò il movimento dei Luddisti che voleva distruggere le macchine che sottraevano il lavoro agli operai. Oggi giudichiamo questa idea assurda. Ma allora di fronte ad un fenomeno nuovo la risposta di bloccare lo sviluppo tecnologico parve corretta. Invece il Taylorismo-fordismo quando venne applicato sembrò un'innovazione eccezionale scevra di ogni controindicazione. Poi invece si capì che era profondamente errata e venne archiviata e sostituita da altri sistemi di produzione più efficienti e meno alienanti.
Ciò che voglio dire è che in ogni progresso, ed anzi oserei in ogni fatto umano, ci sono sempre pro e contro, anche eventi che sembrano positivi contengono comunque fattori negativi. Nella storia umana non esistono fatti solo positivi o solo negativi. Bisogna accettare questo fatto si vivrebbe più serenamente. Potremo chiamare quest'atteggiamento fatalismo, o se si vuole essere politicamente scorretti, menefreghismo, o qualunquismo. L'importante è non essere ipocriti, come ad es chi va a manifestare contro la globalizzazione con i vestiti made in Vietnam, i cellulari made in China e magari dopo aver bevuto una Coca. Oppure come i naziskin che manifestano auspicando il ritorno di Hitler che le manifestazioni spontanee le aveva abolite.
Però nel messaggio che hai quotato intendevo parlare di un fatto diverso. Cioè della supposta superiorità della natura rispetto all'agire umano. Cosa non vera. In natura se una specie si adatta meglio e può fisicamente sterminare un'altra specie lo farà. Anzi, DEVE farlo. Se non lo farà significa che qualcosa è andato storto e quel sistema biologico può non raggiungere un equilibrio.
Molti pensano: il lupo non mangia tutte le prede perché, al contrario dell'uomo, si contiene. Falsissimo. Il lupo non riesce a mangiare tutte le prede perché la natura, con l'evoluzione, ha previsto che il numero di erbivori sia sempre molto superiore rispetto ai predatori. Insomma gli erbivori, e le prede in generale, son più numerosi perché questa è la loro strategia di sopravvivenza. Può disturbare il fatto che ci siano specie destinate a ingrassarne altre, ma è così, lo si deve accettare come un evento naturale.
Da qui discende un altro errore che molti fanno: cioè quello di applicare categorie morali alla natura. Per cui molti dicono: la natura, al contrario dell'uomo, agisce sempre in modo giusto. Altra fesseria. La natura non agisce mai in modo giusto o ingiusto. La natura agisce sempre in modo efficiente. E qui Darwin mutuò il concetto di "mano invisibile regolatrice" che appunto Smith aveva applicato agli studi economici. Smith diceva: una mano invisibile regola il mercato che raggiunge l'efficienza. Darwin disse: una mano invisibile regola i sistemi biologici che raggiungono l'efficienza. E deve essere così. Infatti molti sistemi biologici, spesso a causa dell'agire umano perturbatore, non funzionano in modo corretto e di questo Darwin ne era consapevole.
Ma non dobbiamo pensare che sia solo l'uomo a creare perturbazioni naturali. Queste accadono sempre, a causa di diversi fattori, indipendentemente dall'uomo. O davvero qualcuno pensa che senza l'uomo le specie non si estinguono e prosperano? Questo, e concludo, mi porta a spiegare la vera rivoluzione darwiniana che incredibilmente in pochi sanno. Il fatto rivoluzionario è che Darwin, eliminò dalla sua teoria il determinismo scientifico, introducendo la casualità delle mutazioni. Prima di Darwin i pochi evoluzionisti dicevano ad es che la giraffa aveva il collo lungo perché, nel corso di migliaia di generazioni, si è sforzata ad allungare il collo per brucare le piante dove nessun altro erbivoro poteva arrivare. Invece Darwin disse: all'improvviso, per caso, è comparsa una giraffa col collo più lungo delle altre che ha prosperato ed ha trasmesso questa caratteristica ai suoi discendenti. Secoli dopo la teoria genetica ha confermato questa teoria. Molti scienziati hanno rifiutato questa ipotesi anti deterministica poi specificata da Heisenberg. Anche Einstein rifutò questa idea con la sua famosa frase: "Dio non gioca a dadi".
E qui si ritorna al punto di partenza "fatalistico". Per quanto si faccia e si creda esistono molti avvenimenti che accadono indipententemente dalla nostra volontà ed anzi spesso sono del tutto casuali.