Il Paradosso di Fermi - dove sono gli alieni?

Ringhio8

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Premesso che magari esistono altre forme di vita e, forse, di civiltà.

Le probabilità si abbassano enormemente se si tiene conto di parecchi fattori, che sembrano banali ma non lo sono affatto.

1)
Per come è strutturato l'universo, ci vuole un pianeta che orbiti intorno ad una stella, in condizioni stabili e per periodi lunghi milioni e milioni di anni. Già questa non è semplice.

2)
Il pianeta (o comunque l'aggregato di materia che fa da supporto) deve orbitare ad una determinata distanza in modo che la temperatura e le condizioni ambientali siano ottimali. Venere ad esempio non va bene, impossibile la stabilità dei composti organici. Quindi già devi pensare a forme di vita basate su materiale inorganico, che non è molto adatto. Rammentiamoci, visto i temi ricorrenti sull'ambiente, che bastano variazioni di pochi gradi di temperatura globale per determinare cambiamenti a volte radicali.

3)
Ovviamente il pianeta deve essere ricco di componenti.

4)
Ci vuole una incredibile serie di circostanze affinché la vita (almeno quella organica come la concepiamo noi) abbia luogo. Oltre alle tre precedenti premesse, è statisticamente improbabile che una brodaglia di aminoacidi e basi azotate si autoassembli in strutture che si autoreplicano ed evolvono fino a creare il miracolo del quale siamo soggetto.

Facendo metafora, è anche vero che se si prende un numero infinito di scimmie e le metti a scrivere, alla fine qualcuna ti scrive un capolavoro Shakespeariano. Ma è un limite all'infinito, appunto.

Non lo so, potrebbe anche benissimo essere che siamo soli.

E visto che razza di gente siamo, forse meglio così.

Manca il tocco onnipotente (probabilmente ucraino) capace di creare la vita a sua immagine e somiglianza da un giorno all'altro. :troll:
 
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Approfitto di questa giornata senza calcio per proporre il famoso paradosso di Fermi. Lo scienziato italiano si domandava dove fossero tutti gli alieni, in quanto reputava statisticamente improbabile che in un universo talmente grande non ci fossero migliaia e migliaia, anzi miliardi, di altre civilità.

ad oggi sappiamo che nell’universo ci sono oltre 100 miliardi di Galassie, ognuna con 100-1000 miliardi di stelle. Arriviamo quindi a numeri immensi e difficilmente immagibili dalla mente umana di triliardi e triliardi di Pianeti.

Anche portando le probabilità a numeri irrisori di potenziali pianeti dove la vita sia possibile, dovremmo comunque osservare triliardi di civiltà.

Perchè siamo soli dunque, in questi 90 miliardi di anni luce di Universo?
Perchè per comunicare con noi devono essere civiltà evolute e probabilmente per ora ci sono solo pianeti popolati da animali come da noi i dinosauri, è molto probabile che l'universo sia ancora relativamente molto giovane forse tra qualche miliardo di anni vedremo cose tipo star wars.
 

Mauricio

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L’ha già detto qualche utente: il timing è fondamentale. Se ci pensate, l’essere umano esiste da circa 2/300 mila anni, quando la terra esiste da circa 5 miliardi di anni. Questo vuol dire che la storia umana, rapportata alla vita del pianeta, è pari solo allo 0,005% circa. Un battito di cilia o meno. Per cui, in un dato periodo, è possibile che esistano tante civiltà diverse, ma che abbiano anche la tecnologia per andare a trovare altre civiltà, è molto remoto.
 

Milanismo

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Se non lo conosci ti consiglio i video di Amedeo Balbi. È un astrofisico e professore all'Università. Ha un canale YouTube dove ci sono video che parlano di questo. Ha anche scritto diversi libri di cui uno specifico sulla questione della vita in altri pianeti dell'universo
Ho il libro a cui ti riferisci.
Sono anche iscritto al suo canale Youtube.
È bravo e preparato, spiega con chiarezza anche argomenti complessi...
 

Milanismo

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L’ha già detto qualche utente: il timing è fondamentale. Se ci pensate, l’essere umano esiste da circa 2/300 mila anni, quando la terra esiste da circa 5 miliardi di anni. Questo vuol dire che la storia umana, rapportata alla vita del pianeta, è pari solo allo 0,005% circa. Un battito di cilia o meno. Per cui, in un dato periodo, è possibile che esistano tante civiltà diverse, ma che abbiano anche la tecnologia per andare a trovare altre civiltà, è molto remoto.
Infatti, una civiltà come quella umana è stimata avere una vita, intesa come durata tra la sua nascita e l'estinzione, di circa 70/75.000 anni.
Se pensiamo che l'universo è vecchio oltre 13 miliardi di anni (dal Big Bang), pensiamo a quante altre civiltà, potenzialmente, potrebbero essersi sviluppate e già estinte da milioni o miliardi di anni, quindi rendendo del tutto impossibile ogni contatto con la nostra.
Senza calcolare oltretutto, le enormi distanze che intercorrono tra sistemi stellari e nella stragrande maggioranza dei casi pressoché incolmabili, in primis stando alle leggi della fisica da noi conosciute (vedi l'impossibilità di superare la velocità della luce)...
 

morokan

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L’ha già detto qualche utente: il timing è fondamentale. Se ci pensate, l’essere umano esiste da circa 2/300 mila anni, quando la terra esiste da circa 5 miliardi di anni. Questo vuol dire che la storia umana, rapportata alla vita del pianeta, è pari solo allo 0,005% circa. Un battito di cilia o meno. Per cui, in un dato periodo, è possibile che esistano tante civiltà diverse, ma che abbiano anche la tecnologia per andare a trovare altre civiltà, è molto remoto.
devi fare anche un altro conta amico mio, allarghiamo gli orizzonti, i mammiferi dominano la terra da 64 milioni di anni circa, ed in quel tempo siamo passati da un opossum ( simili...) a noi senzienti......però la vita si è interrotta parecchie volte nel frattempo, non completamente, ci sono stati i domini dei rettile/mammifero, poi i dinosauri, ed hanno avuto entrambi un periodo di circa 200 milioni di anni di sviluppo, oltre 3 volte la nostra.......siamo certi che non si siano sviluppate forme di vita intelligenti prima? o semplicemente non abbiamo ancora trovato le prove......
 
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Infatti, una civiltà come quella umana è stimata avere una vita, intesa come durata tra la sua nascita e l'estinzione, di circa 70/75.000 anni.
Se pensiamo che l'universo è vecchio oltre 13 miliardi di anni (dal Big Bang), pensiamo a quante altre civiltà, potenzialmente, potrebbero essersi sviluppate e già estinte da milioni o miliardi di anni, quindi rendendo del tutto impossibile ogni contatto con la nostra.
Senza calcolare oltretutto, le enormi distanze che intercorrono tra sistemi stellari e nella stragrande maggioranza dei casi pressoché incolmabili, in primis stando alle leggi della fisica da noi conosciute (vedi l'impossibilità di superare la velocità della luce)...

Se pensiamo che il 99,9% delle specie esistite su questo pianeta si sono estinte, capiamo che ci sono filtri immensi allo sviluppo di società avanzate. Gli stessi generi Homo che ci hanno preceduto sono tutti estinti, compreso il Neanderthal. Però su miliardi di potenziali forme di vite intelligenti esistite, qualcuna che diventi multiplanetaria e che sviluppi tecnologia e vita senza limiti spazio temporali ci dovrebbe essere per la legge dei grandi numeri. Anche noi umani forse se teniamo duro ancora un po’ dovremmo riuscire a diventare quantomeno multi-planetari ed aumentare esponenzialmente le probabilità di sopravvivenza. Da li dovrebbe essere tutta in discesa, creando forme di vita non carbon-based potenzialmente immortali come possono essere forme intelligenti di AI.
 

Stanis La Rochelle

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Tra due miliardi di anni il Sole sarà il 20% più luminoso di adesso, a causa del progressivo esaurimento di idrogeno, questo porterà la temperatura media sulla Terra ad oltre 50 gradi. Marte non ha più un campo magnetico, distrutto probabilmente dall'impatto con un asteroide di dimensioni planetarie, capace di proteggerlo dalle radiazioni solari. Non ci sarà più vita nel sistema solare dopo la parentesi terrestre. Ma forse c'è stata su Marte in passato, in qualche forma.

Tornando al paradosso, nonostante l'infinità dell'universo, le probabilità di arrivare ad una forma di vita intelligente su un pianeta restano comunque basse. Noi siamo qui adesso, ma per poterlo permettere, è servito che un numero elevatissimo di variabili entrassero in gioco in un determinato ordine e misura, se solo una di questa fosse andata diversamente non saremmo qui oggi.
Che esistano gli alieni (e intendiamo una forma di vita intelligente capace di comunicare tra lo spazio) io non ci metto la mano sul fuoco.
Se poi parliamo di forme di vita primordiali allora è un altro discorso.

Oltre al discorso sul Sole, tempo addietro avevo letto che la galassia di andromeda si sta avvicinando alla nostra e alla fine si scontrerà con la via lattea. Chissà che casino salterà fuori tra miliardi di miliardi di anni. C'è da scappare non solo in un altro pianeta, ma in un alta galassia, che magari avrà qualche buco nero gigante in avvicinamento. :fuma:
 

Mauricio

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Infatti, una civiltà come quella umana è stimata avere una vita, intesa come durata tra la sua nascita e l'estinzione, di circa 70/75.000 anni.
Se pensiamo che l'universo è vecchio oltre 13 miliardi di anni (dal Big Bang), pensiamo a quante altre civiltà, potenzialmente, potrebbero essersi sviluppate e già estinte da milioni o miliardi di anni, quindi rendendo del tutto impossibile ogni contatto con la nostra.
Senza calcolare oltretutto, le enormi distanze che intercorrono tra sistemi stellari e nella stragrande maggioranza dei casi pressoché incolmabili, in primis stando alle leggi della fisica da noi conosciute (vedi l'impossibilità di superare la velocità della luce)...
C’è da dire che potremmo “vedere nel passato”. Magari si trova una civiltà aliena civilizzata, ma quello che vedremo noi magari è lontano migliaia/milioni di anni luce e sarebbero estinti da tempo immemore. Per cui proprio l’incontro tra civiltà è estremamente improbabile, mentre l’esistenza nel tempo di civiltà più o meno evolute direi che sia abbastanza certa.
 
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