Il controllo del parametro chiave, il saldo di gestione di esercizio, sarà valutato in modo aggregato per un certo numero di esercizi. Se, ad esempio, si imporrà di avere uno sbilancio aggregato di 30 milioni di euro in un triennio, il club dovrà conseguire saldi di gestione pro esercizio nel triennio, la cui somma algebrica dovrà essere almeno di -30 milioni. Si potrà, per assurdo, avere pareggio in due dei tre esercizi in osservazione, ma se l'altro riporterà uno sbilancio di 31 milioni di euro, si avrà violazione della regola imposta nel settlement agreement, e scatteranno sanzioni, sportive e/o economiche incidenti ai fini della partecipazione ad una competizione europea nella stagione successiva. Si intenderà la evidente differenza rispetto al voluntary agreement, che chiedeva il requisito secco del pareggio di bilancio (break even) al termine del periodo di osservazione (un quinquennio), e la desiderabilita' di quest'ultimo, ma il settlement agreement non è una condanna, solo un impulso ad una gestione virtuosa del club, con contenimento dei costi e ricorso a fonti di autofinanziamento (conto capitale da cessione di quote di patrimonio a terzi, ricavi gestione ordinaria). Non siamo in Siberia, insomma.