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Renegade
Guest
Titolo ingannevole, ma il messaggio, alla fin fine, è il medesimo. Si prende in considerazione l'epoca moderna di Ancelottiana memoria, naturalmente. A parte il fatto che si sia sempre speso pochissimo sul mercato per un decennio, il Milan non ha quasi mai preso campioni già affermati. Gli unici casi sono stati Rui Costa e Nesta, che tuttavia militavano nel nostro campionato. Per il resto parliamo degli Shevchenko, dei Kakà, dei Pirlo, dei Seedorf, dei Serginho, dei Dida, degli Inzaghi ecc. Tutti personaggi presi con il beneficio dell'inventario, per non dire scommesse. Chiaramente Pippo aveva già una storia a sé stante, ma non poteva essere già identificato con ciò che sarebbe stato poi. Tutto questo mi porta a riflettere del fatto che probabilmente dovremmo sì mirare a due campioni veri e propri, ma dovremmo concentrarci maggiormente sugli ottimi giocatori che devono ancora compiere il salto e renderli fuoriclasse in rossonero. Prelevare soggetti da squadre medio alte come Borussia, Shaktar, Atletico, Siviglia, Valencia, Lazio, Roma ecc. non mi riferisco a soggetti di questi club in particolare, è solo per rendere l'idea. O anche affacciarci su mercati brasiliani, belga, olandesi. Alla fine il ciclo Ancelottiano era frutto di competenze calcistiche su conoscenze internazionali e su mere, fondamentali, intuizioni. Quindi questa sarebbe la strategia più ovvia.