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Ancora Ibra, con le sue interviste praticamente giornaliere. Questa volta lo svedese ai
Microfoni di radio Deejay
“Leao non correva e non trovavo la chiave per stimolarlo,in ritiro ha fatto tutto da solo ed è esploso. Champions? Delusi,lotteremo per lo scudetto.Nel calcio e nella vita non è solo questione di talento, con lavoro e sacrificio puoi arrivare dove vuoi”
Il Napoli? In quel periodo ho visto le immagini di tifosi azzurri, era una roba incredibile. Questa adrenalina mi poteva portare più avanti. Ho parlato con il Napoli, Mino Raiola aveva fatto tutto. Il giorno che dovevo firmare, hanno esonerato Carlo Ancelotti. Mi ha dato insicurezza questa cosa e da lì ho fatto un'altra scelta".
“Non è facile stare lontano dalla mia famiglia. La verità è che avrei dovuto fare quattro mesi al Napoli, vincere lo scudetto e tornare a casa. Invece è andata bene con il Milan. Ogni volta che si avvicina il ritiro, continuo a giocare".
Mi carico ancora, ma ho molta più esperienza rispetto a prima. Prima della partita mi estraneo ed entro nel mio mondo. Ho una responsabilità verso i miei compagni. Sono uno di quelli che parla in campo e nello spogliatoio, i miei compagni si sentono protetti".
Tutta mentalità. Mi avevano già dato del calciatore finito a trentacinque anni. Quando mi dicono questo mi caricano: è come buttare benzina sul fuoco. Volevo tornare e giocare. Per due anni ho portato il calcio in America".
"Il Pallone d'Oro non dipende e non è dipeso da me. Dipende da come guardano le cose. Non vincerlo non cambia la mia carriera. Ho giocato in grandi squadre, visitare diversi paesi, imparare nuove lingue... poi qualcosa ho vinto".
“Nel calcio e nella vita non è solo questione di talento,con lavoro e sacrificio puoi arrivare dove vuoi. Non lasciatevi condizionare ma credete in voi stessi"
Microfoni di radio Deejay
“Leao non correva e non trovavo la chiave per stimolarlo,in ritiro ha fatto tutto da solo ed è esploso. Champions? Delusi,lotteremo per lo scudetto.Nel calcio e nella vita non è solo questione di talento, con lavoro e sacrificio puoi arrivare dove vuoi”
Il Napoli? In quel periodo ho visto le immagini di tifosi azzurri, era una roba incredibile. Questa adrenalina mi poteva portare più avanti. Ho parlato con il Napoli, Mino Raiola aveva fatto tutto. Il giorno che dovevo firmare, hanno esonerato Carlo Ancelotti. Mi ha dato insicurezza questa cosa e da lì ho fatto un'altra scelta".
“Non è facile stare lontano dalla mia famiglia. La verità è che avrei dovuto fare quattro mesi al Napoli, vincere lo scudetto e tornare a casa. Invece è andata bene con il Milan. Ogni volta che si avvicina il ritiro, continuo a giocare".
Mi carico ancora, ma ho molta più esperienza rispetto a prima. Prima della partita mi estraneo ed entro nel mio mondo. Ho una responsabilità verso i miei compagni. Sono uno di quelli che parla in campo e nello spogliatoio, i miei compagni si sentono protetti".
Tutta mentalità. Mi avevano già dato del calciatore finito a trentacinque anni. Quando mi dicono questo mi caricano: è come buttare benzina sul fuoco. Volevo tornare e giocare. Per due anni ho portato il calcio in America".
"Il Pallone d'Oro non dipende e non è dipeso da me. Dipende da come guardano le cose. Non vincerlo non cambia la mia carriera. Ho giocato in grandi squadre, visitare diversi paesi, imparare nuove lingue... poi qualcosa ho vinto".
“Nel calcio e nella vita non è solo questione di talento,con lavoro e sacrificio puoi arrivare dove vuoi. Non lasciatevi condizionare ma credete in voi stessi"