I morti per la comune influenza: sfatiamo questo mito

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I dati esatti, per chi fosse curioso di guardarli, si trovano nel Rapporto influnet - ISS - Istituto Superiore di Sanità. Ha un sito internet.
Ovviamente occorre poi fare il paragone con quelli del conav-19, e non esiste al momento qualcosa di altrettanto affidabile (quantomeno in termini di rigorosa metodologia di calcolo).
Quindi il paragone fra i due ceppi al momento è un mero gioco speculativo, di nessuna valenza scientifica.

Esatto. Mi limito solo a segnalare che, per campioni di dati estremamente piccoli, l'incidenza di eventi straordinari ha maggiori probabilità di essere sovrastimata sopratutto se l'estrazione dei dati viene fatta a casaccio e senza specificare quali variabili sono state considerate nell'estrazione.

Peraltro vorrei dire a chi sostiene che di COVID 19 si muore a trent'anni portando come casi quelli di neo-medici cinesi coraggiosamente caduti in prima linea che tali considerazioni lasciano il tempo che trovano. Si muore di polmonite anche a 30 anni, acnhe essendo sani; andrebbero considerate anche altre variabili che non possiamo sapere oltre al caso che anche nelle malattie gioca la sua parte; prendere come riferimento un numero qualsiasi senza nessun termine di paragone è solo no-sense e utile unicamente per generare panico e ansia nell'utente medio.
 
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L' influenza ha un tasso di mortalità dello 0,1 %, il corona virus tra l' 1% e il 3%

Non serve assumere un ispettore privato per fare sti conti.. certo non centinaia di volte superiore, ma qualche decina si

Stai paragonando mele con pere e confrontando diverse tipologie di dati e facendo confusione.
Virus A - 1% mortalità - colpisce 1.000.0000 di persone= morte 10.000 persone.
Virus B - 5% Mortalità - colpisce 100.000 persone= 5.000 persone morte.

Quzale è il virus più pericolo? se leggi i dati in % sembrerebbe il virus b se leggi i dati in valore assoluti è il virus a.
Certi ragionamenti attigendo a diversi campioni, non utilizzando metodologie corrette crea solo confusione.
 

MarcoG

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Peraltro vorrei dire a chi sostiene che di COVID 19 si muore a trent'anni portando come casi quelli di neo-medici cinesi coraggiosamente caduti in prima linea che tali considerazioni lasciano il tempo che trovano.

L'equivoco nasce dal fatto che di solito si pensa che sia tutto nero o grigio, e ci si basa sulle informazioni che si hanno facilmente.
L'influenza? E' un semplice raffreddore con al massimo un po' di febbre: la statistica dice che siamo in pochissimi quelli che abbiamo esperienza diretta con le complicanze più estreme della stessa.
Il conavirus? ha ucciso dei medici sani, lo sappiamo perché è notizia diffusa dalla tv, nelle prime pagine dei giornali, quindi tendiamo a supporre (per esperienza diretta) che è una cosa diversa dall'influenza, ma non diversa all'interno dello stesso genere (ceppi influenzali, che vanno dalla Sars all'H1N1, passando per le cicliche), ma diversa come diverso è un raffreddore (rinovirus) dal virus dell'immunodeficienza.

La situazione è anche spinta in tal senso, perché gli studi pubblicati fino ad ora parlano di maggiore virulenza rispetto ad un ceppo influenzale (e quello è ovvio già ora), ma anche di degenerazione in polmonite virale più frequente (maggiore aggressività). Ovviamente c'è una maggiore attenzione mediatica.
Che il conav-19 abbia una maggiore incidenza di morte fra soggetti sani sembra si possa dire con tranquillità, poiché porta più facilmente alla polmonite, ma pensare che i soggetti sani non muoiono anche di influenza è un errore.

Aggiungo che anche i dati vanno presi con le molle. Lo studio fatto a Singapore sulle temperature ha evidenziato anche una maggiore "attitudine" della popolazione asiatica ad ammalarsi di patologie polmonari. I dati sono stati mandati in america per confronti.
 
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Secondo me c'è una sostanziale differenza,
e te la dico.

Nel reparto oncologia ogni giorno muoiono n pazienti,
molti di questi, a causa del compromesso sistema immunitario, hanno la febbre,
la causa di morte però rimane il Cancro, e non la febbre.

Con il coronavirus sta accadendo il contrario,
un paziente terminale poiché è malato di cancro, viene segnalato il decesso causa coronavirus.

I numeri, pertanto, sono già "falsati".

C’é anche un altro fattore da considerare. Tutti i morti a seguito di patologie riconducibili ad uno stato “influenzale” vengono testati per il corona virus. Ma non tutti che manifestano leggeri sintomi influenzali per poi guarire, lo sono.

Niente di strano che gli infettati da Coronavirus non siano 80.000, bensí 800.000 di cui 720.000 guariti senza effettuare su di loro il tampone di test.
Basta vedere in Italia come siano “esplosi” i casi non appena si é partiti con i test “a tappeto”.

Se consideri 800.000 malati e 2.000 decessi, vedi che i numeri sono paragonabili all’influenza. Non so se sia cosí, ma ad ora é un pó prematuro pronunciarsi.

Resta comunque un virus senza vaccino e quindi, non avendo la possibilitá di coprire preventivamente i pazienti a rischio, destinato ad avere una mortalitá superiore.
 

MarcoG

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C’é anche un altro fattore da considerare. Tutti i morti a seguito di patologie riconducibili ad uno stato “influenzale” vengono testati per il corona virus. Ma non tutti che manifestano leggeri sintomi influenzali per poi guarire, lo sono.

Niente di strano che gli infettati da Coronavirus non siano 80.000, bensí 800.000 di cui 720.000 guariti senza effettuare su di loro il tampone di test.
Basta vedere in Italia come siano “esplosi” i casi non appena si é partiti con i test “a tappeto”.

Se consideri 800.000 malati e 2.000 decessi, vedi che i numeri sono paragonabili all’influenza. Non so se sia cosí, ma ad ora é un pó prematuro pronunciarsi.

Resta comunque un virus senza vaccino e quindi, non avendo la possibilitá di coprire preventivamente i pazienti a rischio, destinato ad avere una mortalitá superiore.

Non dimentichiamola questa cosa che hai evidenziato. Voglio rimarcarla.
Il rapporto 1/10 usato nelle simulazioni di diffusione virali (accettato dalla comunità scientifica), cioè il rapporto che vede gli infetti reali di circa dieci volte superiore rispetto a quelli confermati con il tampone, viene adoperato solo ed esclusivamente per le patologie virali influenzali. E' ridotto per quelle batteriche ad esempio.
Essendo una sorta di numero indice, non va preso lettera, ma è ovvio che le percentuali che abbiamo (sia in relazione all'influenza che al conav-19) tendano ad essere sovrastimate con riferimento alla mortalità in rapporto ai reali contagiati.
 
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L' influenza ha un tasso di mortalità dello 0,1 %, il corona virus tra l' 1% e il 3%

Non serve assumere un ispettore privato per fare sti conti.. certo non centinaia di volte superiore, ma qualche decina si
Attualmente la percentuale è quella, ma si tratta di dati medi globali. Per esempio nella provincia di Hubei è al 4%, in quella di Guangdong è allo 0,5%(7 decessi su 1347 casi).
Da considerare, poi, che la mortalità è influenzata da mille fattori che riguardano le singole realtà locali: efficienza del sistema sanitario, abitudini igienico-sanitarie della popolazione e tantissimi altri.
Quindi, è prematuro tirare conclusioni. Calma e gesso. Adesso, nel dubbio, prendiamo e rispettiamo le misure come se la mortalità fosse al 3-4%, se poi sarà “come una comune influenza”, tanto meglio.
 
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ragazzi ma il reale problema è che non c'è un vaccino e non sappiamo ancora bene come curare questo nuovo virus, poi lo sappiamo che è una influenza più potente e potenzialmente letale per le fasce più deboli. Comunque Milano oggi è deserta, Piazza Duomo e negozi del centro, scene surreali.
 

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