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Ultima parte 1x05 (l'altra è nella pagina precedente)
Tuttavia, se qui come detto abbiamo il punto più dell’episodio, gli ultimi cinque minuti rappresentano quello più basso. La scena dell’omicidio di Ser Joffrey Lonmouth (l’amante di Laenor interpretato da Solly McLeod) presenta la stessa problematica di cui abbiamo parlato nell’episodio 3, ovvero mancanza di logica dovuta ad esagerazione e confusione.
Chi ha letto i libri sa che questo è il primo grosso cambiamento che la serie fa rispetto alla sua controparte cartacea. E sa da una parte è comprensibile che girare un altro torneo costi e si sia deciso di mettere in scena questo evento durante questa occasione, ciò che non è assolutamente comprensibile è la sua dinamica. Non è infatti ammissibile che non ci sia un evidente motivo per le azioni di Ser Criston che non siano i “presumo che” dello spettatore, ed è ancora più inammissibile che nessuno (soprattutto la Guardia Reale) faccia niente e che lo stesso Cole dopo il fatto vada via in tutta tranquillità.
Eppure, bastava poco, anche solo far scappare Ser Criston con qualcuno che gli andasse dietro, o una linea di dialogo (di numero) che provocasse la rissa (una provocazione, un insulto…)
Intanto, il matrimonio tra Rhaenyra e Laenor viene celebrato subito, in presenza solo dei genitori degli sposi, in un clima surreale, in aperta opposizione a quelle che erano le premesse. Il contrasto tra l’evento che dovrebbe essere gioioso ed i suoi protagonisti praticamente in lacrime è fortissimo e restituisce la decadenza sottolineata anche dal contesto, tra il cibo ancora sui tavoli ed il sangue di Ser Joffrey ancora sul pavimento. Apice di questa scena è il crollo di Viserys, che raggiunge un altro punto della tragicità del suo personaggio. Un uomo che qualsiasi cosa faccia gli va storta, che vuol far del bene ma i cui risvolti delle proprie azioni finiscono sempre per peggiorarne le condizioni.
Questo finale, che si conclude con il tentato suicidio di Cole che viene salvato da Alicent e l’ormai ricorrente simbolismo del topo (che rappresenta la decadenza di Casa Targeryen), macchia un po’ quello che per il resto è stato un episodio quasi perfetto, in cui l’asticella di House of the Dragon è stata ulteriormente alzata, in cui tutte le storyline di questa prima parte si sono chiuse e si è pronti al grande time-skip che ci aspetta dalla prossima puntata in poi, che segnerà l’inizio della seconda parte di questo, ora lo possiamo dire, bellissimo ed avvincente show.
Chi ha letto i libri sa che questo è il primo grosso cambiamento che la serie fa rispetto alla sua controparte cartacea. E sa da una parte è comprensibile che girare un altro torneo costi e si sia deciso di mettere in scena questo evento durante questa occasione, ciò che non è assolutamente comprensibile è la sua dinamica. Non è infatti ammissibile che non ci sia un evidente motivo per le azioni di Ser Criston che non siano i “presumo che” dello spettatore, ed è ancora più inammissibile che nessuno (soprattutto la Guardia Reale) faccia niente e che lo stesso Cole dopo il fatto vada via in tutta tranquillità.
Eppure, bastava poco, anche solo far scappare Ser Criston con qualcuno che gli andasse dietro, o una linea di dialogo (di numero) che provocasse la rissa (una provocazione, un insulto…)
Intanto, il matrimonio tra Rhaenyra e Laenor viene celebrato subito, in presenza solo dei genitori degli sposi, in un clima surreale, in aperta opposizione a quelle che erano le premesse. Il contrasto tra l’evento che dovrebbe essere gioioso ed i suoi protagonisti praticamente in lacrime è fortissimo e restituisce la decadenza sottolineata anche dal contesto, tra il cibo ancora sui tavoli ed il sangue di Ser Joffrey ancora sul pavimento. Apice di questa scena è il crollo di Viserys, che raggiunge un altro punto della tragicità del suo personaggio. Un uomo che qualsiasi cosa faccia gli va storta, che vuol far del bene ma i cui risvolti delle proprie azioni finiscono sempre per peggiorarne le condizioni.
Questo finale, che si conclude con il tentato suicidio di Cole che viene salvato da Alicent e l’ormai ricorrente simbolismo del topo (che rappresenta la decadenza di Casa Targeryen), macchia un po’ quello che per il resto è stato un episodio quasi perfetto, in cui l’asticella di House of the Dragon è stata ulteriormente alzata, in cui tutte le storyline di questa prima parte si sono chiuse e si è pronti al grande time-skip che ci aspetta dalla prossima puntata in poi, che segnerà l’inizio della seconda parte di questo, ora lo possiamo dire, bellissimo ed avvincente show.
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