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A differenza di quanto si pensava, ossia che la formazione del governo Draghi potesse continuare senza nuove consultazioni, il premier incaricato ed ex presidente della BCE darà il via ad un secondo giro più breve con i vari partiti. Si parte lunedì 8 febbraio alle 15:00.
Tra martedì sera e mercoledì mattina, Mario Draghi potrebbe presentarsi al Quirinale e sciogliere la riserva.
Squadra di governo forse già mercoledì. Ecco tutte le ipotesi su incarichi e ministeri:
Tre ministeri al M5S: uno a Luigi Di Maio confermato ministro degli esteri, un'altro a Stefano Patuanelli ed un terzo al capo politico Vito Crimi o al premier uscente Giuseppe Conte che però ha smentito di entrare a far parte del governo Draghi.
Due ministeri al PD: potrebbero essere due tra Andrea Orlando, Lorenzo Guerini, Dario Franceschini e Graziano Delrio.
Lega: Giancarlo Giorgetti possibile sottosegretario a Palazzo Chigi. Giulia Bongiorno alla Pubblica amministrazione e un dicastero per Gianmarco Centinaio.
Forza Italia: Antonio Tajani agli Affari europei e una poltrona per Mara Carfagna.
Italia Viva: uno tra Ettore Rosato e Teresa Bellanova.
LeU: indeciso se appoggiare la maggioranza vista anche la presenza della Lega, ma in caso di appoggio, probabile riconferma di Roberto Speranza alla sanità.
Altri partiti: Bruno Tabacci ai rapporti con il Parlamento, ma si parla anche di Emma Bonino, Benedetto Della Vedova o Carlo Calenda.
Tecnici: per il ministero dell'economia interim a Draghi o uno tra Daniele Franco di Bankitalia, Francesca Bria, presidente di Cdp venture capital, Marcella Panucci, ex direttrice generale di Confindustria, Dario Scannapieco, della Bei. Per lo Sviluppo economico), Infrastrutture e Trasporti e Mef (Economia e Finanza) i possibili nomi sono: Carlo Cottarelli, Lucrezia Reichlin, Vittorio Colao ed Ernesto Maria Ruffini, capo dell’Agenzia delle Entrate.
Leu dice sì a Draghi.
Italia Viva tramite Bellanova: "Totale sostegno a Draghi".
FDI tramite Giorgia Meloni ribadisce il no a Draghi.
PD conferma appoggio a Draghi.
Forza Italia si presenta alle consultazioni con il presidente Berlusconi che appoggia Draghi: "Metteremo da parte calcoli elettorali per il bene del paese".
Tra martedì sera e mercoledì mattina, Mario Draghi potrebbe presentarsi al Quirinale e sciogliere la riserva.
Squadra di governo forse già mercoledì. Ecco tutte le ipotesi su incarichi e ministeri:
Tre ministeri al M5S: uno a Luigi Di Maio confermato ministro degli esteri, un'altro a Stefano Patuanelli ed un terzo al capo politico Vito Crimi o al premier uscente Giuseppe Conte che però ha smentito di entrare a far parte del governo Draghi.
Due ministeri al PD: potrebbero essere due tra Andrea Orlando, Lorenzo Guerini, Dario Franceschini e Graziano Delrio.
Lega: Giancarlo Giorgetti possibile sottosegretario a Palazzo Chigi. Giulia Bongiorno alla Pubblica amministrazione e un dicastero per Gianmarco Centinaio.
Forza Italia: Antonio Tajani agli Affari europei e una poltrona per Mara Carfagna.
Italia Viva: uno tra Ettore Rosato e Teresa Bellanova.
LeU: indeciso se appoggiare la maggioranza vista anche la presenza della Lega, ma in caso di appoggio, probabile riconferma di Roberto Speranza alla sanità.
Altri partiti: Bruno Tabacci ai rapporti con il Parlamento, ma si parla anche di Emma Bonino, Benedetto Della Vedova o Carlo Calenda.
Tecnici: per il ministero dell'economia interim a Draghi o uno tra Daniele Franco di Bankitalia, Francesca Bria, presidente di Cdp venture capital, Marcella Panucci, ex direttrice generale di Confindustria, Dario Scannapieco, della Bei. Per lo Sviluppo economico), Infrastrutture e Trasporti e Mef (Economia e Finanza) i possibili nomi sono: Carlo Cottarelli, Lucrezia Reichlin, Vittorio Colao ed Ernesto Maria Ruffini, capo dell’Agenzia delle Entrate.
Leu dice sì a Draghi.
Italia Viva tramite Bellanova: "Totale sostegno a Draghi".
FDI tramite Giorgia Meloni ribadisce il no a Draghi.
PD conferma appoggio a Draghi.
Forza Italia si presenta alle consultazioni con il presidente Berlusconi che appoggia Draghi: "Metteremo da parte calcoli elettorali per il bene del paese".