Gomorra 5: dal 19 Novembre 2021. Sky. Opinioni e commenti.

Maurizio91

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Finita. Grande finale al cardiopalma! Oggi si chiude un'era, una delle migliori serie italiane di tutti i tempi, un cult. Solo applausi!
Alla fine pure l'immortale si è dovuto rassegnare al suo destino :asd:
Sono d'accordo, si chiude veramente un'era. Molto molto difficile fare di meglio. Non è una questione di serie tv, camorra o citazione cult, è proprio che nell'insieme Gomorra ha sfruttato ad altissimi livelli il mezzo cinematografico.

In aggiunta alla pura estetica, per quanto riguarda la trama in sé, a mio parere è inutile stare a sindacare sulle scelte di personaggio x o y; le incongruenze si possono trovare (o creare), non esiste la perfezione e non è quello il punto. E' il modo in cui si chiude che credo confermi il senso della serie, senso che è spesso emerso in maniera silenziosa e così anche nel finale. Anche qui fatico a pensare di meglio: facilissimo scivolare nella retorica, è un attimo scadere nel ridicolo provando a stupire (o al contrario, strizzare l'occhio allo spettatore).
Complimenti agli autori, nel loro mestiere questo può tranquillamente considerarsi il lavoro di una vita
 
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Sinceramente ultima stagione fatta perché non era finito con la 4, ma mi aspettavo di più. Romanzata, troppo romanzata secondo me, finale poi … passaggio dalla puntata 8 alla 9 con un salto con poco senso… va bene, è sempre una bella serie nel complesso, la migliore italiana secondo me, che batte tante serie estere, ma la quinta l’ho letta più come una involuzione, che evoluzione. Gli attori come sempre bravissimi…
 

ilPresidente

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Serie bella, bellissima. Attori molto preparati e comunicativi. Spero non abbia anestetizzato i più, creando un immaginario collettivo sbagliato. Si, la fine che fanno é morire, ma i vertici delle mafie non si sparano addosso per decidere chi spaccia tra un rione e l’altro. Riciclaggio, appalti pubblici, voto di scambio, mercati internazionali delle armi e della droga: chi muove miliardi di euro é spesso in una posizione di potere, protetto da pletore di avvocati, inattaccabili per i paradisi fiscali su cui si appoggiano, oppure perché strisciano tra le pieghe della
Burocrazia e L’opportunismo di chi si vuole arricchire velocemente. Persone rispettabili, imprenditori, pubblici funzionari magari, che si muovono tra conti cifrati e pranzi di lavoro saldati con la Chase Palladium.

vanno perseguiti questi evasori. Sequestrati conti correnti, confiscati beni e chiusi traffici illeciti.
L’assenza pratica di risultati dello Stato descritta dalla serie non deve essere segno di impotenza.

se questo non é possibile che lo stato si consegni alle mafie, almeno gli ‘affari’ interni e l’export verrebbero gestiti con più profitti, previdenza e assistenza sarebbero garantite a più persone. Naturalmente la mia é una provocazione.

Quanti incoraggerebbero in Italia la carriera da magistrato al proprio figlio? Quanti vorrebbero si dedicassero alla lotta alle mafie? Che idea ha lasciato questa serie sui rapporti di forza in gioco? Dobbiamo sperare che siano i regolamenti interni tra di loro a fermarli?

il crimine porta alla morte, ok. Ma questo dilaniante edonismo, il relativismo, non porta a vivere una vita al massimo finché c’è? Allora meglio 20 anni da re nell’ illegalità oppure 60 a spaccarsi la schiena per combatterla come integerrimi difensori dello stato? Perché scrivere di camorra dal proprio attico di NY - seppur apprezzabile per la denuncia fatta e per le limitazioni conseguenti - non é la stessa cosa che lavorare in Italia nell’ antimafia.

Uno stato che non pensa al benessere dei suoi cittadini é complice di Camorra, Ndrangheta e Mafia. E le maiuscole non sono casuali.
 

Stanis La Rochelle

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Stagione di melma e totalmente insensata, finale veramente osceno. Si poteva arrivare allo stesso finale, ma con altri modi, tra l'altro per me aveva decisamente più senso un finale in cui uno dei due muore e l'altro si fa il 41 bis tipo.
 

Maurizio91

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Serie bella, bellissima. Attori molto preparati e comunicativi. Spero non abbia anestetizzato i più, creando un immaginario collettivo sbagliato. Si, la fine che fanno é morire, ma i vertici delle mafie non si sparano addosso per decidere chi spaccia tra un rione e l’altro. Riciclaggio, appalti pubblici, voto di scambio, mercati internazionali delle armi e della droga: chi muove miliardi di euro é spesso in una posizione di potere, protetto da pletore di avvocati, inattaccabili per i paradisi fiscali su cui si appoggiano, oppure perché strisciano tra le pieghe della
Burocrazia e L’opportunismo di chi si vuole arricchire velocemente. Persone rispettabili, imprenditori, pubblici funzionari magari, che si muovono tra conti cifrati e pranzi di lavoro saldati con la Chase Palladium.

vanno perseguiti questi evasori. Sequestrati conti correnti, confiscati beni e chiusi traffici illeciti.
L’assenza pratica di risultati dello Stato descritta dalla serie non deve essere segno di impotenza.

se questo non é possibile che lo stato si consegni alle mafie, almeno gli ‘affari’ interni e l’export verrebbero gestiti con più profitti, previdenza e assistenza sarebbero garantite a più persone. Naturalmente la mia é una provocazione.

Quanti incoraggerebbero in Italia la carriera da magistrato al proprio figlio? Quanti vorrebbero si dedicassero alla lotta alle mafie? Che idea ha lasciato questa serie sui rapporti di forza in gioco? Dobbiamo sperare che siano i regolamenti interni tra di loro a fermarli?

il crimine porta alla morte, ok. Ma questo dilaniante edonismo, il relativismo, non porta a vivere una vita al massimo finché c’è? Allora meglio 20 anni da re nell’ illegalità oppure 60 a spaccarsi la schiena per combatterla come integerrimi difensori dello stato? Perché scrivere di camorra dal proprio attico di NY - seppur apprezzabile per la denuncia fatta e per le limitazioni conseguenti - non é la stessa cosa che lavorare in Italia nell’ antimafia.

Uno stato che non pensa al benessere dei suoi cittadini é complice di Camorra, Ndrangheta e Mafia. E le maiuscole non sono casuali.
Interessante, grazie.
Hai scritto delle dinamiche di quel mondo di cui non sono a conoscenza, pur avendo letto sia Gomorra che Zerozerozero.

Trovo pertinenti le osservazioni fatte (cioè che la serie sembra fare intendere che l'esito di un camorrista sia (in pratica) solamente l'eliminazione reciproca con un altro camorrista; quando invece la realtà della malavita è ben più complessa.

Ora, a parte spiegare questa mancanza con il classico "non è la realtà, nessuna fiction potrà mai spiegare veramente la complessità degli eventi reali" (che ci sta sempre), secondo me l'intento palese degli autori mira ad un'altra cosa: mostrare la follia che sta totalmente alla base di questo enorme e infinitamente complesso mondo mafioso.
Tutti i personaggi di Gomorra (non dico i camorristi veri eh) hanno una qualche forma di relazione. Se non tutti, praticamente tutti: amore, genitori, figli o amicizia. Perfino o' Munaciello. Oltre al figlio di Gennaro, che diviene l'oggetto principe attorno a cui si muovono gli altri personaggi, abbiamo ad esempio la coppia Maestrale-consorte, o Patrizia-compagno. O Sangue blu, felice e sorridente nelle prime puntate; permanentemente distrutto e e alieno dopo tutte le perdite subite.
Tutto per cosa? Perché sostanzialmente gli ficcano in testa quest'idea del potere e del comandare, e ovviamente del fare soldi.
Gennaro alla fine mostra chiaramente come questa vita neanche la voleva; solamente alla fine della serie supera l'orgoglio e se ne frega.
Lo stesso Ciro, che appare sempre molto saggio, a mio parere è ingenuo e fesso come gli altri: aveva moglie e figlia che erano tutto per lui, ma insegue un qualcosa che neanche lui sa cos'è. Tant'è che pure lui rinuncia più volte alla "scalata al potere" per andare a piangere da qualche parte in Europa, con lavori e lavoretti vari. Se la vediamo come "qualità della vita", quella di Ciro è stata pessima: tormenti, incubi, pianti, incaxxature, sofferenze, perdite, depressione per tutta la serie. Passando da una topaia all'altra, fumando sigarette con l'insonnia. Da solo. E lui è il più ganzo della banda, benissimo direi.

A proposito di questo, faccio notare come durante tutta la serie i personaggi maneggiano borse piene di soldi, ma passano la metà del tempo nella miseria. Sia Ciro che Genny azzerano più volte le proprie "ricchezze" (estremamente volatili) per un motivo o un altro. Oppure vivono come ricchi re...chiusi dentro un bunker (e questo è pure reale, vedi filmato del bunker 5x5 del Chapo).
E anche quando hanno la possibilità di permettersi il lusso, di cosa si tratta? Di avere la casa con le maniglie d'oro, o una costosa statua in salotto (anche questo comune nella realtà se non sbaglio).

Per me tutto ciò è...molto molto stupido. Passano tutto il tempo a dire all'amato/a: "presto tutto questo sarà finito, e staremo tutti assieme belli e in santa pace". La malavita è una chiara scocciatura di cui liberarsi il prima possibile. Però la inseguono.
Mi sembra un mega bias esistenziale.
Davvero saranno i cerchi in lega cari anziché quelli normali a fare la differenza nella vita?
E tutto inizia più o meno con la solita solfa: il ragazzino cresce nel quartiere sbagliato, e già a 13 anni gli ficcano in testa che la vita è dura e qui stiamo tutti incaxxati, che deve fare l'uomo strong. E come si fa? Si fa facendo così e così, e le regole del gioco sono queste e queste.

Ci ho visto questo in Gomorra. Magari non era l'intento degli autori, ma la serie a me ha fatto questo effetto. Di conseguenza non posso che aver apprezzato il finale, per me volutamente scialbo, seppur emozionante. Nessuna spettacolarizzazione della morte di Gennaro e Ciro, a cui vengono dedicati pochissimi secondi. Stupendo aver esaltato quel figo dell'"Immortale" fino all'apice dell'ottava puntata, per poi azzerarlo in 15 secondi alla fine. Tutta una fesseria dentro la testa sua e di quelli che ci sono andati dietro.
In sostanza ci ho messo tre pagine per arrivare a un commento precedente: la banalità del male
 

ilPresidente

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Interessante, grazie.
Hai scritto delle dinamiche di quel mondo di cui non sono a conoscenza, pur avendo letto sia Gomorra che Zerozerozero.

Trovo pertinenti le osservazioni fatte (cioè che la serie sembra fare intendere che l'esito di un camorrista sia (in pratica) solamente l'eliminazione reciproca con un altro camorrista; quando invece la realtà della malavita è ben più complessa.

Ora, a parte spiegare questa mancanza con il classico "non è la realtà, nessuna fiction potrà mai spiegare veramente la complessità degli eventi reali" (che ci sta sempre), secondo me l'intento palese degli autori mira ad un'altra cosa: mostrare la follia che sta totalmente alla base di questo enorme e infinitamente complesso mondo mafioso.
Tutti i personaggi di Gomorra (non dico i camorristi veri eh) hanno una qualche forma di relazione. Se non tutti, praticamente tutti: amore, genitori, figli o amicizia. Perfino o' Munaciello. Oltre al figlio di Gennaro, che diviene l'oggetto principe attorno a cui si muovono gli altri personaggi, abbiamo ad esempio la coppia Maestrale-consorte, o Patrizia-compagno. O Sangue blu, felice e sorridente nelle prime puntate; permanentemente distrutto e e alieno dopo tutte le perdite subite.
Tutto per cosa? Perché sostanzialmente gli ficcano in testa quest'idea del potere e del comandare, e ovviamente del fare soldi.
Gennaro alla fine mostra chiaramente come questa vita neanche la voleva; solamente alla fine della serie supera l'orgoglio e se ne frega.
Lo stesso Ciro, che appare sempre molto saggio, a mio parere è ingenuo e fesso come gli altri: aveva moglie e figlia che erano tutto per lui, ma insegue un qualcosa che neanche lui sa cos'è. Tant'è che pure lui rinuncia più volte alla "scalata al potere" per andare a piangere da qualche parte in Europa, con lavori e lavoretti vari. Se la vediamo come "qualità della vita", quella di Ciro è stata pessima: tormenti, incubi, pianti, incaxxature, sofferenze, perdite, depressione per tutta la serie. Passando da una topaia all'altra, fumando sigarette con l'insonnia. Da solo. E lui è il più ganzo della banda, benissimo direi.

A proposito di questo, faccio notare come durante tutta la serie i personaggi maneggiano borse piene di soldi, ma passano la metà del tempo nella miseria. Sia Ciro che Genny azzerano più volte le proprie "ricchezze" (estremamente volatili) per un motivo o un altro. Oppure vivono come ricchi re...chiusi dentro un bunker (e questo è pure reale, vedi filmato del bunker 5x5 del Chapo).
E anche quando hanno la possibilità di permettersi il lusso, di cosa si tratta? Di avere la casa con le maniglie d'oro, o una costosa statua in salotto (anche questo comune nella realtà se non sbaglio).

Per me tutto ciò è...molto molto stupido. Passano tutto il tempo a dire all'amato/a: "presto tutto questo sarà finito, e staremo tutti assieme belli e in santa pace". La malavita è una chiara scocciatura di cui liberarsi il prima possibile. Però la inseguono.
Mi sembra un mega bias esistenziale.
Davvero saranno i cerchi in lega cari anziché quelli normali a fare la differenza nella vita?
E tutto inizia più o meno con la solita solfa: il ragazzino cresce nel quartiere sbagliato, e già a 13 anni gli ficcano in testa che la vita è dura e qui stiamo tutti incaxxati, che deve fare l'uomo strong. E come si fa? Si fa facendo così e così, e le regole del gioco sono queste e queste.

Ci ho visto questo in Gomorra. Magari non era l'intento degli autori, ma la serie a me ha fatto questo effetto. Di conseguenza non posso che aver apprezzato il finale, per me volutamente scialbo, seppur emozionante. Nessuna spettacolarizzazione della morte di Gennaro e Ciro, a cui vengono dedicati pochissimi secondi. Stupendo aver esaltato quel figo dell'"Immortale" fino all'apice dell'ottava puntata, per poi azzerarlo in 15 secondi alla fine. Tutta una fesseria dentro la testa sua e di quelli che ci sono andati dietro.
In sostanza ci ho messo tre pagine per arrivare a un commento precedente: la banalità del male

grazie per il punto di vista.
La serie, ripeto, é fatta bene. Ma secondo te i veri detentori del potere mafioso vivono a Scampia oppure a Montecarlo, Milano, Londra o Mosca?
In attici da svariati milioni oppure un appartamenti in stabili fatiscenti ad Afragola? Usano Land Rover per le campagne Aversa oppure hanno yacht ormeggiati in costa smeralda?

purtroppo Gomorra ha dipinto una realtà locale che noto ha fatto presa nell’immaginario collettivo. I cattivi muoiono e se hanno soldi non li godono oppure sono piaceri effimeri. Imho é una visione distorta. Esistono anche quelle realtà ma per molti non é così. Vivono nel lusso, studiano nelle migliori università e non hai bisogno dei sottotitoli per capirli.
Descrivere così la camorra ci farà pensare che é un fenomeno lontano, e che poi i cattivi muoiono da soli. Mi spiace interrompere il sonno della ragione, ma non é solo quello.
Purtroppo queste organizzazioni sono molto più radicate e sono passate da anni alla finanza e nei business più disparati.
Una volta si avvertiva la ‘Guerra’ stato / mafie mentre oggi li facciano vivere nei film e negli eventi commemorativi. Questo dovrebbe preoccuparci.
Se non c’è lotta c’è complicità oppure tacita tolleranza.
Detto questo Gomorra serve a far capire i meccanismi che ben hai descritto e creare cultura sull’impossibilità di vivere quell vita con prospettiva, ma al tempo stesso ci deve essere una proposta positiva sul territorio, cosa che non c’è. Alla fine il rischio che denuncio é che questa chiave rischia di far considerare questo marcio come ‘costume meridionale’, contribuiamo a dire che é normale, locale e non ci riguarda.
 

Maurizio91

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grazie per il punto di vista.
La serie, ripeto, é fatta bene. Ma secondo te i veri detentori del potere mafioso vivono a Scampia oppure a Montecarlo, Milano, Londra o Mosca?
In attici da svariati milioni oppure un appartamenti in stabili fatiscenti ad Afragola? Usano Land Rover per le campagne Aversa oppure hanno yacht ormeggiati in costa smeralda?

purtroppo Gomorra ha dipinto una realtà locale che noto ha fatto presa nell’immaginario collettivo. I cattivi muoiono e se hanno soldi non li godono oppure sono piaceri effimeri. Imho é una visione distorta. Esistono anche quelle realtà ma per molti non é così. Vivono nel lusso, studiano nelle migliori università e non hai bisogno dei sottotitoli per capirli.
Descrivere così la camorra ci farà pensare che é un fenomeno lontano, e che poi i cattivi muoiono da soli. Mi spiace interrompere il sonno della ragione, ma non é solo quello.
Purtroppo queste organizzazioni sono molto più radicate e sono passate da anni alla finanza e nei business più disparati.
Una volta si avvertiva la ‘Guerra’ stato / mafie mentre oggi li facciano vivere nei film e negli eventi commemorativi. Questo dovrebbe preoccuparci.
Se non c’è lotta c’è complicità oppure tacita tolleranza.
Detto questo Gomorra serve a far capire i meccanismi che ben hai descritto e creare cultura sull’impossibilità di vivere quell vita con prospettiva, ma al tempo stesso ci deve essere una proposta positiva sul territorio, cosa che non c’è. Alla fine il rischio che denuncio é che questa chiave rischia di far considerare questo marcio come ‘costume meridionale’, contribuiamo a dire che é normale, locale e non ci riguarda.
Grazie per la spiegazione :)
La figura ben più inserita nella normalità, più o meno lontana dalla parte fangosa della malavita, in effetti in Gomorra è sostanzialmente assente.
Mi hai fatto pensare ad esempio che il boss in carica, Genny, si ritrova continuamente coinvolto in sparatorie, anche volutamente (come nel primo episodio di quest'ultima stagione, quando va ad uccidere l'ultimo dei fratelli Capaccio).
Qualcosa di questo tipo si è visto con la quarta stagione (il Genny imprenditore), ma capisco tu ti riferisca a realtà ancora differenti.

Uscendo da ciò che abbiamo visto nella serie mi domando QUANTE siano queste persone. Magari saranno anche tante, ma tante quante? Perché gli yacht (degni di nota) io penso che non sono poi così tanti. Questo per dire che per fare un solo pluri-milionario malavitoso (che se li gode anche i soldi) ci vogliono credo migliaia e migliaia di soggetti, più simili a quelli mostrati nella serie.
Credo che il degrado per le strade sia ancora tanto. Con la droga girano miliardi di euro per il pianeta; banalmente mi vien da pensare che se nessuno la comprasse, non girerebbe un solo centesimo. Evidentemente i numeri del consumo e quindi dello spaccio (e perciò, di nuovo, mafiosi simili a quelli di Gomorra) sono ancora biblici. Ma mi smentisco io stesso rifacendomi al tuo discorso perché i miliardari di cui parli probabilmente non hanno bisogno neanche di questo tipo di introiti
 

ilPresidente

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Grazie per la spiegazione :)
La figura ben più inserita nella normalità, più o meno lontana dalla parte fangosa della malavita, in effetti in Gomorra è sostanzialmente assente.
Mi hai fatto pensare ad esempio che il boss in carica, Genny, si ritrova continuamente coinvolto in sparatorie, anche volutamente (come nel primo episodio di quest'ultima stagione, quando va ad uccidere l'ultimo dei fratelli Capaccio).
Qualcosa di questo tipo si è visto con la quarta stagione (il Genny imprenditore), ma capisco tu ti riferisca a realtà ancora differenti.

Uscendo da ciò che abbiamo visto nella serie mi domando QUANTE siano queste persone. Magari saranno anche tante, ma tante quante? Perché gli yacht (degni di nota) io penso che non sono poi così tanti. Questo per dire che per fare un solo pluri-milionario malavitoso (che se li gode anche i soldi) ci vogliono credo migliaia e migliaia di soggetti, più simili a quelli mostrati nella serie.
Credo che il degrado per le strade sia ancora tanto. Con la droga girano miliardi di euro per il pianeta; banalmente mi vien da pensare che se nessuno la comprasse, non girerebbe un solo centesimo. Evidentemente i numeri del consumo e quindi dello spaccio (e perciò, di nuovo, mafiosi simili a quelli di Gomorra) sono ancora biblici. Ma mi smentisco io stesso rifacendomi al tuo discorso perché i miliardari di cui parli probabilmente non hanno bisogno neanche di questo tipo di introiti
Purtroppo il consumo di droghe é sempre altissimo. Il commercio di armi molto redditizio. Trovare modi fantasiosi per far scomparire rifiuti del ciclo produttivo idem.
La cosa triste é che per anni le mafie hanno accumulato miliardi di euro e ora banalmente li riciclano investendo in ogni settore. Materiali da costruzione, grandissimi investimenti immobiliari, manodopera, imprese di ogni tipo. nell’ultima stagione di Gomorra Genny distribuisce milioni per aiutare le imprese e diventarne socio occulto. Questo frammento aiuta a pensare a ciò che accade oggi in larga scala.
Per questo avrei preferito - al netto delle scelte di sceneggiatura e del messaggio di fondo - di più dello Stato, di come sia assente non solo nel territorio Campano, ma in tutto il paese, addirittura contrapponendosi a una certa imprenditoria e al ceto medio quasi vessandoli. Questo é terreno fertile per le mafie. Hanno capito che i morti non servono quando c’è difficoltà. Si intrecciano ad attività lecite e si infiltrano dove c’è difficoltà: devi costruire un nuovo capannone e le banche non ti fanno abbastanza credito? Hai bisogno di fornitore ma costano troppo? La manodopera e le maestranze sul cantiere portano il budget fuori controllo? Non c’è problema. Se conviene anche a me ti aiuto io! Da oggi siamo soci: farai affari con queste imprese e riciclerai per noi. Tutto ‘lecito’, non ti preoccupare: un super avvocato e un commercialista fidato ti spiegano come fare.
ecco. Ora immagina questo per business da miliardi.
La lotta alle mafie non é finita e non dobbiamo pensare riguardi altri, a Napoli o Palermo, Reggio o Bari, Mosca o Singapore. É la mentalità individuale che va combattuta. Questo Gomorra perde occasione e di dirlo.
Lo stato non va dipinto solo come assente, debole, ricattabile. Molto viene fatto. Bisognerebbe anche ispirate fiducia.
Questo non é ineluttabile. Qui Gomorra sbaglia. Esiste una volontà di giustizia che può essere alimentata ma bisogna iniziare con uno stato più vicino ai propri cittadini e contribuenti onesti.

scusa l’OT. Il discorso é troppo esteso.

comunque fotografia, montaggi, accuratezza, una precisa identità territoriale, musiche, attori, regia, tutto in Gomorra é stato fatto benissimo. Complimenti per la grande produzione. Per me il finale poco celebrativo é correttissimo.
 
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