Giroud e Leao: le due facce del Milan.

admin

Administrator
Membro dello Staff
Registrato
6 Agosto 2012
Messaggi
205,280
Reaction score
28,189
Il CorSera su Giroud (10 gol in campionato anche grazie ad una dieta speciale) e Leao (solo tre gol), le due facce del Milan bello e vincente, come contro la Roma in campionato. Ma anche brutto e perdente, come in Coppa Italia contro l’Atalanta, solo tre giorni prima. Arrivati a gennaio, quindi ben oltre metà stagione, è ormai anche inutile chiedersi quale sia quella vera, di faccia. La verità è che lo sono entrambe. E il problema è esattamente questo: il Miian, questo Milan, dovrà convivere realisticamente con i suoi su e giù fino a fine stagione, cercando di portare a casa l’obiettivo principale, vale a dire la qualificazione alla prossima Champions, cercando di mettere in sicurezza il prima possibile il piazzamento per potersi poi concentrare sull’Europa League, l’unico trofeo che manca in bacheca. Il -9 dal primo posto e il +9 dal quinto dà la misura della situazione «a metà strada» del Diavolo. Le due facce del Diavolo sono però anche quelle di Gi- roud e Leao. Il bello, in questo caso, è Olivier. Dieci reti in campionato, doppia cifra raggiunta per la terza stagione di fila. A 37 anni suonati, continua a fare la differenza. Con i gol, ma anche con la sua leadership. «Chi va piano va sano e va lontano, noi non mollia- mo, e se davanti sbagliano...» ha detto dopo lo show di domenica, lasciando intendere che per lui lo scudetto non è ancora un sogno da mettere. Giroud in formissima grazie anche alla dieta personalizzata ritagliatagli su misura dal fratello nutrizionista, Romain: il risultato è sotto gli occhi di tutti. C’era una volta la maledizione della maglia numero nove: l’ha spazzata via. La verità è che quello che ci si aspettava da Leao, vale a dire gol e leadership, lo sta dando Giroud. I numeri, soprattutto in campionato, inchiodano il portoghese alle proprie responsabilità: 3 gol in 17 partite sono pochi, troppo pochi. L’ultimo risale addirittura al 23 settembre, 1-0 al Verona, oltre 100 giorni fa, 115 per l’esattezza. Ma a impressionare, è anche la scarsa pericosità in generale: è diventato più altruista, sta crescendo come assistman, vero, ma da lui è lecito aspettarsi molto di più in termini di finalizzazini. Il numero 10, come i 7 milioni di stipendio, sono un onore ma anche un onere. Sabato a Udine avrà l’ennesima occasione per spezzare la maledizione, aiutando il Milan a trovare finalmente continuità.
 

admin

Administrator
Membro dello Staff
Registrato
6 Agosto 2012
Messaggi
205,280
Reaction score
28,189
Il CorSera su Giroud (10 gol in campionato anche grazie ad una dieta speciale) e Leao (solo tre gol), le due facce del Milan bello e vincente, come contro la Roma in campionato. Ma anche brutto e perdente, come in Coppa Italia contro l’Atalanta, solo tre giorni prima. Arrivati a gennaio, quindi ben oltre metà stagione, è ormai anche inutile chiedersi quale sia quella vera, di faccia. La verità è che lo sono entrambe. E il problema è esattamente questo: il Miian, questo Milan, dovrà convivere realisticamente con i suoi su e giù fino a fine stagione, cercando di portare a casa l’obiettivo principale, vale a dire la qualificazione alla prossima Champions, cercando di mettere in sicurezza il prima possibile il piazzamento per potersi poi concentrare sull’Europa League, l’unico trofeo che manca in bacheca. Il -9 dal primo posto e il +9 dal quinto dà la misura della situazione «a metà strada» del Diavolo. Le due facce del Diavolo sono però anche quelle di Gi- roud e Leao. Il bello, in questo caso, è Olivier. Dieci reti in campionato, doppia cifra raggiunta per la terza stagione di fila. A 37 anni suonati, continua a fare la differenza. Con i gol, ma anche con la sua leadership. «Chi va piano va sano e va lontano, noi non mollia- mo, e se davanti sbagliano...» ha detto dopo lo show di domenica, lasciando intendere che per lui lo scudetto non è ancora un sogno da mettere. Giroud in formissima grazie anche alla dieta personalizzata ritagliatagli su misura dal fratello nutrizionista, Romain: il risultato è sotto gli occhi di tutti. C’era una volta la maledizione della maglia numero nove: l’ha spazzata via. La verità è che quello che ci si aspettava da Leao, vale a dire gol e leadership, lo sta dando Giroud. I numeri, soprattutto in campionato, inchiodano il portoghese alle proprie responsabilità: 3 gol in 17 partite sono pochi, troppo pochi. L’ultimo risale addirittura al 23 settembre, 1-0 al Verona, oltre 100 giorni fa, 115 per l’esattezza. Ma a impressionare, è anche la scarsa pericosità in generale: è diventato più altruista, sta crescendo come assistman, vero, ma da lui è lecito aspettarsi molto di più in termini di finalizzazini. Il numero 10, come i 7 milioni di stipendio, sono un onore ma anche un onere. Sabato a Udine avrà l’ennesima occasione per spezzare la maledizione, aiutando il Milan a trovare finalmente continuità.
Up
 
Registrato
18 Settembre 2017
Messaggi
14,881
Reaction score
6,081
Il CorSera su Giroud (10 gol in campionato anche grazie ad una dieta speciale) e Leao (solo tre gol), le due facce del Milan bello e vincente, come contro la Roma in campionato. Ma anche brutto e perdente, come in Coppa Italia contro l’Atalanta, solo tre giorni prima. Arrivati a gennaio, quindi ben oltre metà stagione, è ormai anche inutile chiedersi quale sia quella vera, di faccia. La verità è che lo sono entrambe. E il problema è esattamente questo: il Miian, questo Milan, dovrà convivere realisticamente con i suoi su e giù fino a fine stagione, cercando di portare a casa l’obiettivo principale, vale a dire la qualificazione alla prossima Champions, cercando di mettere in sicurezza il prima possibile il piazzamento per potersi poi concentrare sull’Europa League, l’unico trofeo che manca in bacheca. Il -9 dal primo posto e il +9 dal quinto dà la misura della situazione «a metà strada» del Diavolo. Le due facce del Diavolo sono però anche quelle di Gi- roud e Leao. Il bello, in questo caso, è Olivier. Dieci reti in campionato, doppia cifra raggiunta per la terza stagione di fila. A 37 anni suonati, continua a fare la differenza. Con i gol, ma anche con la sua leadership. «Chi va piano va sano e va lontano, noi non mollia- mo, e se davanti sbagliano...» ha detto dopo lo show di domenica, lasciando intendere che per lui lo scudetto non è ancora un sogno da mettere. Giroud in formissima grazie anche alla dieta personalizzata ritagliatagli su misura dal fratello nutrizionista, Romain: il risultato è sotto gli occhi di tutti. C’era una volta la maledizione della maglia numero nove: l’ha spazzata via. La verità è che quello che ci si aspettava da Leao, vale a dire gol e leadership, lo sta dando Giroud. I numeri, soprattutto in campionato, inchiodano il portoghese alle proprie responsabilità: 3 gol in 17 partite sono pochi, troppo pochi. L’ultimo risale addirittura al 23 settembre, 1-0 al Verona, oltre 100 giorni fa, 115 per l’esattezza. Ma a impressionare, è anche la scarsa pericosità in generale: è diventato più altruista, sta crescendo come assistman, vero, ma da lui è lecito aspettarsi molto di più in termini di finalizzazini. Il numero 10, come i 7 milioni di stipendio, sono un onore ma anche un onere. Sabato a Udine avrà l’ennesima occasione per spezzare la maledizione, aiutando il Milan a trovare finalmente continuità.
beh l'evidenza è sotto gli occhi di tutti. Quasi tutti. Chi parla di Leao parla con gli stessi concetti di quando si parlava di Donnarumma. L'amore accieca.
 
Registrato
15 Maggio 2018
Messaggi
6,606
Reaction score
1,543
Il CorSera su Giroud (10 gol in campionato anche grazie ad una dieta speciale) e Leao (solo tre gol), le due facce del Milan bello e vincente, come contro la Roma in campionato. Ma anche brutto e perdente, come in Coppa Italia contro l’Atalanta, solo tre giorni prima. Arrivati a gennaio, quindi ben oltre metà stagione, è ormai anche inutile chiedersi quale sia quella vera, di faccia. La verità è che lo sono entrambe. E il problema è esattamente questo: il Miian, questo Milan, dovrà convivere realisticamente con i suoi su e giù fino a fine stagione, cercando di portare a casa l’obiettivo principale, vale a dire la qualificazione alla prossima Champions, cercando di mettere in sicurezza il prima possibile il piazzamento per potersi poi concentrare sull’Europa League, l’unico trofeo che manca in bacheca. Il -9 dal primo posto e il +9 dal quinto dà la misura della situazione «a metà strada» del Diavolo. Le due facce del Diavolo sono però anche quelle di Gi- roud e Leao. Il bello, in questo caso, è Olivier. Dieci reti in campionato, doppia cifra raggiunta per la terza stagione di fila. A 37 anni suonati, continua a fare la differenza. Con i gol, ma anche con la sua leadership. «Chi va piano va sano e va lontano, noi non mollia- mo, e se davanti sbagliano...» ha detto dopo lo show di domenica, lasciando intendere che per lui lo scudetto non è ancora un sogno da mettere. Giroud in formissima grazie anche alla dieta personalizzata ritagliatagli su misura dal fratello nutrizionista, Romain: il risultato è sotto gli occhi di tutti. C’era una volta la maledizione della maglia numero nove: l’ha spazzata via. La verità è che quello che ci si aspettava da Leao, vale a dire gol e leadership, lo sta dando Giroud. I numeri, soprattutto in campionato, inchiodano il portoghese alle proprie responsabilità: 3 gol in 17 partite sono pochi, troppo pochi. L’ultimo risale addirittura al 23 settembre, 1-0 al Verona, oltre 100 giorni fa, 115 per l’esattezza. Ma a impressionare, è anche la scarsa pericosità in generale: è diventato più altruista, sta crescendo come assistman, vero, ma da lui è lecito aspettarsi molto di più in termini di finalizzazini. Il numero 10, come i 7 milioni di stipendio, sono un onore ma anche un onere. Sabato a Udine avrà l’ennesima occasione per spezzare la maledizione, aiutando il Milan a trovare finalmente continuità.

Io non è che voglio criticare, per carità,
però mi sembra che per Giroud che ha raggiunto quota 10 gol si stia parlando di Messi, boh.

Io voglio uno che 10 gol li fa in CL,
non in 20 giornate di serie A considerando 4 rigori.


Bravo eh,
ma vorrei un altro tipo di giocatore.
 
Registrato
29 Ottobre 2017
Messaggi
4,905
Reaction score
2,154
Il CorSera su Giroud (10 gol in campionato anche grazie ad una dieta speciale) e Leao (solo tre gol), le due facce del Milan bello e vincente, come contro la Roma in campionato. Ma anche brutto e perdente, come in Coppa Italia contro l’Atalanta, solo tre giorni prima. Arrivati a gennaio, quindi ben oltre metà stagione, è ormai anche inutile chiedersi quale sia quella vera, di faccia. La verità è che lo sono entrambe. E il problema è esattamente questo: il Miian, questo Milan, dovrà convivere realisticamente con i suoi su e giù fino a fine stagione, cercando di portare a casa l’obiettivo principale, vale a dire la qualificazione alla prossima Champions, cercando di mettere in sicurezza il prima possibile il piazzamento per potersi poi concentrare sull’Europa League, l’unico trofeo che manca in bacheca. Il -9 dal primo posto e il +9 dal quinto dà la misura della situazione «a metà strada» del Diavolo. Le due facce del Diavolo sono però anche quelle di Gi- roud e Leao. Il bello, in questo caso, è Olivier. Dieci reti in campionato, doppia cifra raggiunta per la terza stagione di fila. A 37 anni suonati, continua a fare la differenza. Con i gol, ma anche con la sua leadership. «Chi va piano va sano e va lontano, noi non mollia- mo, e se davanti sbagliano...» ha detto dopo lo show di domenica, lasciando intendere che per lui lo scudetto non è ancora un sogno da mettere. Giroud in formissima grazie anche alla dieta personalizzata ritagliatagli su misura dal fratello nutrizionista, Romain: il risultato è sotto gli occhi di tutti. C’era una volta la maledizione della maglia numero nove: l’ha spazzata via. La verità è che quello che ci si aspettava da Leao, vale a dire gol e leadership, lo sta dando Giroud. I numeri, soprattutto in campionato, inchiodano il portoghese alle proprie responsabilità: 3 gol in 17 partite sono pochi, troppo pochi. L’ultimo risale addirittura al 23 settembre, 1-0 al Verona, oltre 100 giorni fa, 115 per l’esattezza. Ma a impressionare, è anche la scarsa pericosità in generale: è diventato più altruista, sta crescendo come assistman, vero, ma da lui è lecito aspettarsi molto di più in termini di finalizzazini. Il numero 10, come i 7 milioni di stipendio, sono un onore ma anche un onere. Sabato a Udine avrà l’ennesima occasione per spezzare la maledizione, aiutando il Milan a trovare finalmente continuità.
Giroud con tutti i suoi limiti e la sua veneranda età, non lo vedo così meno decisivo di Leao nel Milan.
Leao di certo ruba più l'occhio con le sue discese, ma all'atto pratico tra gol e giocate decisive quest'anno sono vicini.
Uno vale 0, l'altro 200 milioni. Qualcosa non mi torna...
 
Registrato
18 Settembre 2017
Messaggi
14,881
Reaction score
6,081
Io non è che voglio criticare, per carità,
però mi sembra che per Giroud che ha raggiunto quota 10 gol si stia parlando di Messi, boh.

Io voglio uno che 10 gol li fa in CL,
non in 20 giornate di serie A considerando 4 rigori.


Bravo eh,
ma vorrei un altro tipo di giocatore.
se Giroud con 10 gol non è Messi ( giustamente) Leao che ne ha fatti 2 cos'è?
 
Registrato
15 Maggio 2018
Messaggi
6,606
Reaction score
1,543
se Giroud con 10 gol non è Messi ( giustamente) Leao che ne ha fatti 2 cos'è?

Il mio non era un paragonare Giroud a Leao, il portoghese per me può andare a fare sfilate di Gucci, Valentino e quello che vuole...

Dico però che son 2 giorni che si glorifica Giroud ed i suoi 10 gol.... mi pare esagerato.
 

Blu71

Senior Member
Registrato
27 Agosto 2012
Messaggi
41,377
Reaction score
14,907
Il CorSera su Giroud (10 gol in campionato anche grazie ad una dieta speciale) e Leao (solo tre gol), le due facce del Milan bello e vincente, come contro la Roma in campionato. Ma anche brutto e perdente, come in Coppa Italia contro l’Atalanta, solo tre giorni prima. Arrivati a gennaio, quindi ben oltre metà stagione, è ormai anche inutile chiedersi quale sia quella vera, di faccia. La verità è che lo sono entrambe. E il problema è esattamente questo: il Miian, questo Milan, dovrà convivere realisticamente con i suoi su e giù fino a fine stagione, cercando di portare a casa l’obiettivo principale, vale a dire la qualificazione alla prossima Champions, cercando di mettere in sicurezza il prima possibile il piazzamento per potersi poi concentrare sull’Europa League, l’unico trofeo che manca in bacheca. Il -9 dal primo posto e il +9 dal quinto dà la misura della situazione «a metà strada» del Diavolo. Le due facce del Diavolo sono però anche quelle di Gi- roud e Leao. Il bello, in questo caso, è Olivier. Dieci reti in campionato, doppia cifra raggiunta per la terza stagione di fila. A 37 anni suonati, continua a fare la differenza. Con i gol, ma anche con la sua leadership. «Chi va piano va sano e va lontano, noi non mollia- mo, e se davanti sbagliano...» ha detto dopo lo show di domenica, lasciando intendere che per lui lo scudetto non è ancora un sogno da mettere. Giroud in formissima grazie anche alla dieta personalizzata ritagliatagli su misura dal fratello nutrizionista, Romain: il risultato è sotto gli occhi di tutti. C’era una volta la maledizione della maglia numero nove: l’ha spazzata via. La verità è che quello che ci si aspettava da Leao, vale a dire gol e leadership, lo sta dando Giroud. I numeri, soprattutto in campionato, inchiodano il portoghese alle proprie responsabilità: 3 gol in 17 partite sono pochi, troppo pochi. L’ultimo risale addirittura al 23 settembre, 1-0 al Verona, oltre 100 giorni fa, 115 per l’esattezza. Ma a impressionare, è anche la scarsa pericosità in generale: è diventato più altruista, sta crescendo come assistman, vero, ma da lui è lecito aspettarsi molto di più in termini di finalizzazini. Il numero 10, come i 7 milioni di stipendio, sono un onore ma anche un onere. Sabato a Udine avrà l’ennesima occasione per spezzare la maledizione, aiutando il Milan a trovare finalmente continuità.

Leao ha dalla sua l'età ma non ha certo l' intelligenza di Giroud.
 

Commodore06

Well-known member
Registrato
1 Ottobre 2023
Messaggi
1,470
Reaction score
1,369
Il mio non era un paragonare Giroud a Leao, il portoghese per me può andare a fare sfilate di Gucci, Valentino e quello che vuole...

Dico però che son 2 giorni che si glorifica Giroud ed i suoi 10 gol.... mi pare esagerato.
Tutto normale. Fa parte del processo di livellamento verso la mediocrità.

Oliviero con i suoi gol è quello che passa in convento. Si guarda a lui perché è la nostra punta più prolifica in questo Milan.

Ma, Giroud a parte, vi rendete conto di come le osannazioni siano dirette verso numeri sempre più bassi?

In passato si era quasi scontenti se le nostre punte non arrivavano a 20 gol solo in campionato.

Chissà che presto cambi qualcosa a livello societario...
 
Alto
head>