Vi pongo un altro quesito: ma la dipendenza dall'uranio non sarebbe ancora peggio di quella dal petrolio?
Attualmente i paesi estrattori sono circa una decina e comprendono Usa Russia e Kazakistan (fra gli altri maggiori produttori Canada, Australia e Namibia stanno riducendo la produzione da qualche anno). Tornare (se va bene fra 5-7 anni) alle centrali a fissione significherebbe poi contrattare con loro o niente centrale.
Poi per le scorie l'argomento sarebbe molto ampio ma ho letto un paio di opinioni che vorrei commentare:
- sarebbe molto bello ma purtroppo spedire nello spazio le scorie comporterebbe un rischio troppo alto se un razzo esplodesse in volo (disastro ecologico globale)
- credo che l'atollo polinesiano sia impraticabile: solitamente le scorie vengono stoccare in profondità (a volte in siti di vecchie miniere) e lì sigillate. Sapevo però che in Germania ad esempio erano aumentate le preoccupazioni per possibili infiltrazioni d'acqua all'interno del sito di stoccaggio. Non riesco quindi a pensare come possa essere praticabile l'idea di un atollo che subisce ciclicamente mareggiate e tempeste tropicali.
Ti rispondo io, visto che evidentemente citi argomenti che ho messo nel mio post.
Gli esempi che ho fatto circa lo stoccaggio sono semplicemente i primi che mi sono venuti in mente. Sono ovviamente lontano dell'ideale e perfettibili. Naturalmente è una cosa che andrebbe studiata opportunamente e fatta come bene comune per l'umanità.
Per il malaugurato caso del razzo che esplode in volo, come dicevo il rischio zero non esiste, altrimenti non dovremmo mai uscire di casa.
Se il mondo fosse perfetto, esisterebbe una piattaforma di lancio nell'oceano aperto dove vengono lanciate le scorie, finanziato e costruito da chi ha le centrali nucleari. Sarebbe questo che io vorrei si discutesse e si mettesse a punto presso i vari enti sovrannazionali e le sedi diplomatiche, dove invece pensano solo a riscuotere grandi stipendi e ad architettare tasse e opprimere economie facendo il gioco di multinazionali, massoneria e potentati.
I danni al pianeta derivati dagli incidenti ai dispositivi di estrazione del petrolio sono immani e credo nemmeno paragonabili, se discutiamo di pericoli. Esistono ancora oggi trivelle sottomarine che sversano milioni di tonnellate di greggio in mare aperto, per non parlare degli incidenti alle navi da trasporto.
Il discorso della dipendenza onestamente può essere un problema. Comunque la scienza atomica è in grado di modificare gli elementi pesanti e quindi magari si potrebbe incrementare la produzione di materiale fissile. L'uranio è solo in minima parte usabile per la reazione a catena (U235), mentre il 98% è costituito da U238, inservibile. Però riescono a produrre il Pu239 da quest'ultimo ("fertilizzazione"), che risulta buono per la fissione, magari può essere una strada da percorrere.
Per ora il plutonio lo producono specialmente come materiale per le bombe atomiche. Ennesima nota sul fatto che, quando si vuole, si riesce a fare qualsiasi cosa quando interessa.