Fonseca spacca il Milan. Una stagione di screzi.

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Come riportato dal CorSport in edicola, Fonseca spacca il Milan. Il durissimo sfogo alla fine della gara con la Stella Rossa apre nuove incertezze. Nel mirino Theo, Calabria, Tomori e Loftus-Cheek. Ieri confronto tecnico-Ibra, oggi con la squadra. Le prime denunce del tecnico già ad agosto Da Parma fino ai serbi una stagione di screzi. Leao e Theo fuori, il post Liverpool, i diverbi e il caos rigori: 157 giorni tra maniere forti e risultati alterni.

La stagione degli screzi è iniziata molto presto. Dopo la orribile prestazione di Parma del 24 agosto, Fonseca individua subito il problema: «Sono deluso, è diffi cile da spiegare il nostro atteggiamento difensivo. Se non lavoriamo insieme sarà difficile». Nulla in confronto a ciò che si scatenerà una settimana dopo. Fonseca decide di mettere in panchina Theo e Leao in Lazio-Milan; i due, entrati in campo da un paio di minuti, scelgono di rimanere lontani dal resto della squadra, mister compreso, durante il cooling break. Il Milan fa zero vittorie nelle prime tre partite e le due settimane di sosta che le seguono saranno gonfi e di polemiche e interpretazioni. Tra settembre e ottobre il Milan va sull'altalena. Perde malissimo con il Liverpool e Fonseca tiene i suoi un'ora e mezza in spogliatoio per una riunione fi ume che porta alla tanto attesa vittoria nel derby. L'euforia dura poco. A Firenze, i rossoneri perdono anche a causa dei due rigori sbagliati da Theo e da Abraham, non i rigoristi designati; a fine gara, Fonseca chiarisce: «Il nostro rigorista è Pulisic, non so perché i giocatori abbiano cambiato idea. Ho parlato e ho detto che non deve succedere più». Ne farà le spese soprattutto Tomori, compagno di merende di Abraham sul rigore, che da quella partita vedrà pochissimo il campo. Il rientro dalla sosta di ottobre coincide con la seconda strategia applicata a Leao: tanta panchina per farlo responsabilizzare. Funzionerà: Rafa è tornato ai suoi livelli. Anzi: ora è migliore di prima. A novembre il Milan non perde mai, ma, in alcune partite, si segnalano vedute differenti. A cominciare da Monza. Fofana dichiara nel post: «Non è stato un buon Milan». Fonseca la vede diversamente: «Non sono tanto d'accordo con lui». Per poi passare da Bergamo. La polemica di Fonseca con l'arbitro La Penna è nota, ma non è in totale linea di galleggiamento con le idee di Morata («Non possiamo guardare gli arbitri, perché non abbiamo meritato la vittoria oggi») e del presidente Scaroni («Gli arbitri hanno sempre ragione»); Ibrahimovic ha stemperato: «Il mister era emozionato, non contento. Si è sfogato un po', ma alla fine noi rispettiamo gli arbitri». E per finire con lo sfogo di mercoledì.

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Come riportato dal CorSport in edicola, Fonseca spacca il Milan. Il durissimo sfogo alla fine della gara con la Stella Rossa apre nuove incertezze. Nel mirino Theo, Calabria, Tomori e Loftus-Cheek. Ieri confronto tecnico-Ibra, oggi con la squadra. Le prime denunce del tecnico già ad agosto Da Parma fino ai serbi una stagione di screzi. Leao e Theo fuori, il post Liverpool, i diverbi e il caos rigori: 157 giorni tra maniere forti e risultati alterni.

La stagione degli screzi è iniziata molto presto. Dopo la orribile prestazione di Parma del 24 agosto, Fonseca individua subito il problema: «Sono deluso, è diffi cile da spiegare il nostro atteggiamento difensivo. Se non lavoriamo insieme sarà difficile». Nulla in confronto a ciò che si scatenerà una settimana dopo. Fonseca decide di mettere in panchina Theo e Leao in Lazio-Milan; i due, entrati in campo da un paio di minuti, scelgono di rimanere lontani dal resto della squadra, mister compreso, durante il cooling break. Il Milan fa zero vittorie nelle prime tre partite e le due settimane di sosta che le seguono saranno gonfi e di polemiche e interpretazioni. Tra settembre e ottobre il Milan va sull'altalena. Perde malissimo con il Liverpool e Fonseca tiene i suoi un'ora e mezza in spogliatoio per una riunione fi ume che porta alla tanto attesa vittoria nel derby. L'euforia dura poco. A Firenze, i rossoneri perdono anche a causa dei due rigori sbagliati da Theo e da Abraham, non i rigoristi designati; a fine gara, Fonseca chiarisce: «Il nostro rigorista è Pulisic, non so perché i giocatori abbiano cambiato idea. Ho parlato e ho detto che non deve succedere più». Ne farà le spese soprattutto Tomori, compagno di merende di Abraham sul rigore, che da quella partita vedrà pochissimo il campo. Il rientro dalla sosta di ottobre coincide con la seconda strategia applicata a Leao: tanta panchina per farlo responsabilizzare. Funzionerà: Rafa è tornato ai suoi livelli. Anzi: ora è migliore di prima. A novembre il Milan non perde mai, ma, in alcune partite, si segnalano vedute differenti. A cominciare da Monza. Fofana dichiara nel post: «Non è stato un buon Milan». Fonseca la vede diversamente: «Non sono tanto d'accordo con lui». Per poi passare da Bergamo. La polemica di Fonseca con l'arbitro La Penna è nota, ma non è in totale linea di galleggiamento con le idee di Morata («Non possiamo guardare gli arbitri, perché non abbiamo meritato la vittoria oggi») e del presidente Scaroni («Gli arbitri hanno sempre ragione»); Ibrahimovic ha stemperato: «Il mister era emozionato, non contento. Si è sfogato un po', ma alla fine noi rispettiamo gli arbitri». E per finire con lo sfogo di mercoledì.

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Da questo riassunto è evidente che qualcosa non vada, ma non sono sicuro che Fonseca sia il primo responsabile...
 

Lineker10

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Come riportato dal CorSport in edicola, Fonseca spacca il Milan. Il durissimo sfogo alla fine della gara con la Stella Rossa apre nuove incertezze. Nel mirino Theo, Calabria, Tomori e Loftus-Cheek. Ieri confronto tecnico-Ibra, oggi con la squadra. Le prime denunce del tecnico già ad agosto Da Parma fino ai serbi una stagione di screzi. Leao e Theo fuori, il post Liverpool, i diverbi e il caos rigori: 157 giorni tra maniere forti e risultati alterni.

La stagione degli screzi è iniziata molto presto. Dopo la orribile prestazione di Parma del 24 agosto, Fonseca individua subito il problema: «Sono deluso, è diffi cile da spiegare il nostro atteggiamento difensivo. Se non lavoriamo insieme sarà difficile». Nulla in confronto a ciò che si scatenerà una settimana dopo. Fonseca decide di mettere in panchina Theo e Leao in Lazio-Milan; i due, entrati in campo da un paio di minuti, scelgono di rimanere lontani dal resto della squadra, mister compreso, durante il cooling break. Il Milan fa zero vittorie nelle prime tre partite e le due settimane di sosta che le seguono saranno gonfi e di polemiche e interpretazioni. Tra settembre e ottobre il Milan va sull'altalena. Perde malissimo con il Liverpool e Fonseca tiene i suoi un'ora e mezza in spogliatoio per una riunione fi ume che porta alla tanto attesa vittoria nel derby. L'euforia dura poco. A Firenze, i rossoneri perdono anche a causa dei due rigori sbagliati da Theo e da Abraham, non i rigoristi designati; a fine gara, Fonseca chiarisce: «Il nostro rigorista è Pulisic, non so perché i giocatori abbiano cambiato idea. Ho parlato e ho detto che non deve succedere più». Ne farà le spese soprattutto Tomori, compagno di merende di Abraham sul rigore, che da quella partita vedrà pochissimo il campo. Il rientro dalla sosta di ottobre coincide con la seconda strategia applicata a Leao: tanta panchina per farlo responsabilizzare. Funzionerà: Rafa è tornato ai suoi livelli. Anzi: ora è migliore di prima. A novembre il Milan non perde mai, ma, in alcune partite, si segnalano vedute differenti. A cominciare da Monza. Fofana dichiara nel post: «Non è stato un buon Milan». Fonseca la vede diversamente: «Non sono tanto d'accordo con lui». Per poi passare da Bergamo. La polemica di Fonseca con l'arbitro La Penna è nota, ma non è in totale linea di galleggiamento con le idee di Morata («Non possiamo guardare gli arbitri, perché non abbiamo meritato la vittoria oggi») e del presidente Scaroni («Gli arbitri hanno sempre ragione»); Ibrahimovic ha stemperato: «Il mister era emozionato, non contento. Si è sfogato un po', ma alla fine noi rispettiamo gli arbitri». E per finire con lo sfogo di mercoledì.

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Mamma mia che cesso di allenatore.
Che fosse scarso lo sapevo, ma come persona è pure peggio e non me lo aspettavo.

Comunque in questo riassunto manca una cosa essenziale: mentre trasformava lo spogliatoio in una polveriera, abbiamo fatto prestazioni vergognose sul piano tattico.

Per dire che la sua gestione è disastrosa sotto tutti i punti di vista, in campo e fuori.
 
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Mamma mia che cesso di allenatore.
Che fosse scarso lo sapevo, ma come persona è pure peggio e non me lo aspettavo.

Comunque in questo riassunto manca una cosa essenziale: mentre trasformava lo spogliatoio in una polveriera, abbiamo fatto prestazioni vergognose sul piano tattico.

Per dire che la sua gestione è disastrosa sotto tutti i punti di vista, in campo e fuori.
Esatto, allenatore non solo indecente ma anche deleterio
 
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Come riportato dal CorSport in edicola, Fonseca spacca il Milan. Il durissimo sfogo alla fine della gara con la Stella Rossa apre nuove incertezze. Nel mirino Theo, Calabria, Tomori e Loftus-Cheek. Ieri confronto tecnico-Ibra, oggi con la squadra. Le prime denunce del tecnico già ad agosto Da Parma fino ai serbi una stagione di screzi. Leao e Theo fuori, il post Liverpool, i diverbi e il caos rigori: 157 giorni tra maniere forti e risultati alterni.

La stagione degli screzi è iniziata molto presto. Dopo la orribile prestazione di Parma del 24 agosto, Fonseca individua subito il problema: «Sono deluso, è diffi cile da spiegare il nostro atteggiamento difensivo. Se non lavoriamo insieme sarà difficile». Nulla in confronto a ciò che si scatenerà una settimana dopo. Fonseca decide di mettere in panchina Theo e Leao in Lazio-Milan; i due, entrati in campo da un paio di minuti, scelgono di rimanere lontani dal resto della squadra, mister compreso, durante il cooling break. Il Milan fa zero vittorie nelle prime tre partite e le due settimane di sosta che le seguono saranno gonfi e di polemiche e interpretazioni. Tra settembre e ottobre il Milan va sull'altalena. Perde malissimo con il Liverpool e Fonseca tiene i suoi un'ora e mezza in spogliatoio per una riunione fi ume che porta alla tanto attesa vittoria nel derby. L'euforia dura poco. A Firenze, i rossoneri perdono anche a causa dei due rigori sbagliati da Theo e da Abraham, non i rigoristi designati; a fine gara, Fonseca chiarisce: «Il nostro rigorista è Pulisic, non so perché i giocatori abbiano cambiato idea. Ho parlato e ho detto che non deve succedere più». Ne farà le spese soprattutto Tomori, compagno di merende di Abraham sul rigore, che da quella partita vedrà pochissimo il campo. Il rientro dalla sosta di ottobre coincide con la seconda strategia applicata a Leao: tanta panchina per farlo responsabilizzare. Funzionerà: Rafa è tornato ai suoi livelli. Anzi: ora è migliore di prima. A novembre il Milan non perde mai, ma, in alcune partite, si segnalano vedute differenti. A cominciare da Monza. Fofana dichiara nel post: «Non è stato un buon Milan». Fonseca la vede diversamente: «Non sono tanto d'accordo con lui». Per poi passare da Bergamo. La polemica di Fonseca con l'arbitro La Penna è nota, ma non è in totale linea di galleggiamento con le idee di Morata («Non possiamo guardare gli arbitri, perché non abbiamo meritato la vittoria oggi») e del presidente Scaroni («Gli arbitri hanno sempre ragione»); Ibrahimovic ha stemperato: «Il mister era emozionato, non contento. Si è sfogato un po', ma alla fine noi rispettiamo gli arbitri». E per finire con lo sfogo di mercoledì.

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Sta mezza sega di allenatore è stato accolto come un signor nessuno al suo arrivo all'aeroporto, ha dormito a Milanello col cane del guardiano, non se lo fila nessuno in società quindi se punta a farsi cacciare con la collaborazione di parte dello spogliatoio per starsene a casa stipendiato per stirare camicie in tranquillità fa solo bene. Il problema è che se va via ne arriverà uno pari a lui o peggio viste le capacità e conoscenze del team in-degrado e la smisurata voglia di vincere di Gerry pomata whatsamerega.
 
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