Se c'è una cosa che disprezzo, è l'ingratitudine, che per esperienza è fotografia anche piuttosto fedele delle persone che la manifestano. Può aver fallito ovunque e questo fallimento a Firenze è davvero clamoroso. Ma rimane l'allenatore con cui ho ricominciato a sentirmi orgoglioso di essere milanista e che mi ha regalato l'unica vera gioia degli ultimi (ormai) 15 anni. Non sarà stato tutto merito suo, magari neppure "soprattutto" merito suo. Ma certamente ci ha messo del suo. Fiondarmi ora come un avvoltoio, nel pieno del suo "dramma" sportivo, per cancellare totalmente i suoi meriti nell'esperienza milanista, è atto di sciacallaggio che mai mi apparterrà.
Infatti è ingeneroso questo revisionismo secondo cui il Milan ha vinto lo scudetto nonostante Pioli. No, è anche grazie a Pioli, che di quel Milan era l'allenatore. E ha battuto l'Inter che era più forte e pure di abbastanza. È stato mandato via dopo un secondo posto in carrozza, ottenuto con il quarto monte ingaggi, e l'anno dopo senza di lui siamo arrivati settimi. L'errore vero di Pioli è aver scelto l'Arabia, dove si è bollito come tutti quelli che vanno lì.
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