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Tendenzialmente concordo, avete preso i loro soldi e adesso vi vengono improvvisamente i sensi di colpa? Una barzelletta.La storia di Jesse Owens è il più grande fake mai inventato.
Intanto il fatto che Hitler se ne andò infuriato è falsa. Lo stesso Owens raccontò che Hitler si complimentò con lui e vari testimoni confermarono il suo racconto. Inoltre lo stadio lo applaudì nonostante avesse battuto il tedesco Lodz nella gara del salto in lungo. Tra l'altro in Germania potè frequentare gli stessi luoghi dei "bianchi". Cosa che non poteva fare negli Usa.
Semmai il razzismo lo subì appunto in America. Sia prima delle olimpiadi ma anche dopo. Infatti il presidente democratico Roosvelt si rifiutò di incontrarlo: il 1936 era l'anno delle presidenziali e per non alienarsi i voti del sud razzista ma democratico evitò qualsiasi contatto col "neg.ro" Owens. Fu poi riabilitato dai repubblicani Eisenhower e Ford. Ma ovviamente tutti evitano accuratamente di raccontarla così.
Vero quello che dici su Owens, pero' la storia é appunto da leggersi al contrario. Come ogni nero di quell'epoca e non solo, la sua era una lotta interna. In Europa gli atleti Afroamericani sono sempre stati idolatrati, é comunque vero che Owens fu' pero' anche oggetto di schernitura dai vertici Tedeschi, che non accettarono di buon occhio che un nero andasse da loro a fare record su record contro la razza Ariana. Molti titolarono contro gli USA: "Avete visto che ci mandano le loro scimmie a competere con noi?".
L'opinione pubblica Tedesca invece idolatro' Jesse come un loro campione, tutti si alzarono in piedi ad applaudirlo. Non erano stati indottrinati cosi tanto verso i neri quanto lo furono verso gli ebrei. Sicuramente ne saprai più di me, faccio riferimento al libro di Owens ed al film
Secondo me é vero a metà. Io sono strafavorevole che gli atleti prendano parte alle battaglie civili, hanno una voce ed hanno milioni di tifosi e supporter. Maradona per dirne uno a caso é un'atleta che la sua voce l'ha fatta sempre sentire, uno che non aveva paura di dire quello che pensava e che non gli importava di cosa gli sarebbe successo finanziariamente, cosi come Ali. Il contributo che questi signori hanno dato alle lotte civili non é quantificabile, sempre dalla parte degli ultimi. Ronaldo invece é il prototipo del campione odierno: bello, perfetto, ricchissimo, fortissimo e mai e poi mai una minima parola a sostegno delle battaglie civili. Lui proprio si arrabbia quando gli si domanda del mondiale, lecito eh, io non metto bocca sulle priorità di una persona, sa bene che di colpo 10M all'anno vanno a farsi benedire. Preferisco l'approccio di Diego o di Ali comunque. Credo che la società sia cambiata e gli atleti di conseguenza.
Fa ridere invece questa battaglia, non sono ne i modi ne i tempi. Bisognava farlo prima e bisognava essere più decisi. Un po' come quando Homer si é venduto l'anima al diavolo (Flanders) per una ciambella, e poi si é fermato all'ultimo boccone per non andare all'inferno. Boccone che poi mangio' in preda alla fame notturna
Tutto questo per dire: lodo tutte le battagli civili, i diritti devono essere sempre tutelati. Lodo di più quando é una persona celebre ed é un idolo di milioni di bimbi a fare queste battagli. Non ho nulla da dire a chi non le fa, sono scelte personali, e spesso non é detto che sia una sua priorità o che la pensi in modo diverso (pero' quelle migliaia di morti per costruire questi stadi dovrebbero essere condannate da tutti). Qui la cosa che fa infuriare é che fanno finta di protestare per tenersi buona l'opinione pubblica a casa. Il mondo all'inverso.