Quindi chi si trovava a 1000 km da Chernobyl era come se fosse a 1 km dalla centrale? Non diciamo bestialità per favore.
Una cosa giusta l'hai detta, con i venti le radiazioni si sposterebbero, questo è vero.
Ma, premesso che in caso di messa in funzione di nuove centrali nucleari, l'auspicio ovviamente è che non si verifichi MAI ed OVUNQUE alcun problema, non puoi paragonare un eventuale incidente nucleare a Reggio Calabria (la riporto solo come esempio che hai fatto) oppure in Valpadana.
Basterebbe solo la differenza nella densità abitativa dell'area a capirlo, ma ci sono anche importanti differenze climatiche, che giocherebbero un ruolo determinante.
Il clima della Valpadana, che evidentemente tu non conosci, è caratterizzato in linea generale da scarsa ventilazione e frequente ristagno di masse d'aria al suolo, caldo-umide d'estate e freddo-umide dal tardo autunno fino alla primavera successiva, in questo caso con forti inversioni termiche invernali. Quanto di peggio si possa concepire in caso di un incidente nucleare.
"Non fa alcuna differenza" non è vero, proprio per niente.
A parte il fatto che Chernobyl non è da prendere in considerazione in quanto le persone rimasero sotto la nube radioattiva per oltre 36 ore dopo il disastro, per questione di immagine del regime. Quindi smettiamola di citarlo, per favore. Fu un disastro politico mascherato da disastro nucleare.
Ma in un sistema che funziona, sì. Non vi è alcuna differenza sanitaria tra chi vi abita vicino e chi no.
Vedasi Fukushima, che con procedure più che adeguate non ha vissuto il disastro umano visto in URSS.
Poi, che la zona possa rimanere con alti livelli di contaminazione dopo il fallout, questo è un altro paio di maniche.
Quello che crea davvero il problema a livello nucleare sono le radiazioni che con i venti espandono il raggio d'azione, che però crea problemi non tanto sul suolo quanto nell'aumento a lungo termine dei tumori nelle persone.
Detto ciò, sono d'accordo con chi dice che sono situazioni estreme che, per fortuna, si sono contate sulle dita di una mano in tutta la storia del nucleare.
Per quanto riguarda il clima valpadano che non conosco, beh, sono dell'estremo meridione ma abito a Bergamo, quindi conosco abbastanza le differenze climatiche. Però vabbe', resto umile e faccio finta di non conoscerle.