E' morto Ray Wilkins. Aveva 61 anni.

mefisto94

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E' morto questa mattina Ray Wilkins, ex giocatore anche dei rossoneri. Aveva 61 anni.

Wilkins con il Milan ha gicoato 3 anni, collezionando 73 presenze in campionato.
 

hiei87

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Non ero ancora nato ai tempi del suo Milan, ma mi hanno sempre affascinato le immagini e le storie di quella squadra che era appena uscita dall'inferno della B e stava iniziando a porre le basi per l'inzio del ciclo berlusconiano. Lui, Hateley e Di Bartolomei, per citarne alcuni, restano a loro modo dei simboli rossoneri, anche se non hanno avuto occasione di passare alla leggenda come coloro che li hanno sostituiti.
 

Ruuddil23

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E' morto questa mattina Ray Wilkins, ex giocatore anche dei rossoneri. Aveva 61 anni.

Wilkins con il Milan ha gicoato 3 anni, collezionando 73 presenze in campionato.

Non ho vissuto quegli anni in senso calcistico ma mi dispiace molto. Fra gli ultimi rappresentanti di un Milan e di un calcio a cui ci si poteva davvero affezionare, al di là dei risultati in campo.
 

Casnop

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E' morto questa mattina Ray Wilkins, ex giocatore anche dei rossoneri. Aveva 61 anni.

Wilkins con il Milan ha gicoato 3 anni, collezionando 73 presenze in campionato.
Centrocampista elegante, pulito nel tocco, ampia visione di gioco con predilezione per il lancio lungo, filtrante, a cercare il compagno sulla corsa, secondo quello stile di gioco che aveva allora come ispiratori Michel Platini e Graeme Souness. Giocatore totale, britannico, di lotta e di governo, interdizione e costruzione insieme. Ha brillato nel centrocampo manovriero e di pensiero di quel Milan del Liddas, con Di Bartolomei e Vinicio Verza, che ebbe il solo demerito di una epoca storica segnata dalle grandi personalità di Platini e Maradona, delle loro squadre, appena contrastate dall'eccezionale collettivo dell'Hellas di Bagnoli, e molto meno dall'Inter di Rummenigge, Altobelli e Brady. Meno personaggio di Hateley, si è sempre distinto per fair play, personalità al servizio della squadra, dedizione alla maglia. E con esse, la stima incondizionata dei tifosi. Si porta con sé un pezzo di quel Milan, orgoglioso dopo il dolore degli anni bui, e che covava il talento giovane dei Baresi, Tassotti, Galli, Maldini, Evani, che sarebbe esploso di lì a pochi anni. Di esso, Ray era il silenzioso leader. Buon viaggio, Rasoio. :grande:
 

Lambro

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Centrocampista elegante, pulito nel tocco, ampia visione di gioco con predilezione per il lancio lungo, filtrante, a cercare il compagno sulla corsa, secondo quello stile di gioco che aveva allora come ispiratori Michel Platini e Graeme Souness. Giocatore totale, britannico, di lotta e di governo, interdizione e costruzione insieme. Ha brillato nel centrocampo manovriero e di pensiero di quel Milan del Liddas, con Di Bartolomei e Vinicio Verza, che ebbe il solo demerito di una epoca storica segnata dalle grandi personalità di Platini e Maradona, delle loro squadre, appena contrastate dall'eccezionale collettivo dell'Hellas di Bagnoli, e molto meno dall'Inter di Rummenigge, Altobelli e Brady. Meno personaggio di Hateley, si è sempre distinto per fair play, personalità al servizio della squadra, dedizione alla maglia. E con esse, la stima incondizionata dei tifosi. Si porta con sé un pezzo di quel Milan, orgoglioso dopo il dolore degli anni bui, e che covava il talento giovane dei Baresi, Tassotti, Galli, Maldini, Evani, che sarebbe esploso di lì a pochi anni. Di esso, Ray era il silenzioso leader. Buon viaggio, Rasoio. :grande:

senza parole, sia per quello che scrivi sia per Ray.
 

Il Rosso e il Nero

Il Milan è una fede
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Centrocampista elegante, pulito nel tocco, ampia visione di gioco con predilezione per il lancio lungo, filtrante, a cercare il compagno sulla corsa, secondo quello stile di gioco che aveva allora come ispiratori Michel Platini e Graeme Souness. Giocatore totale, britannico, di lotta e di governo, interdizione e costruzione insieme. Ha brillato nel centrocampo manovriero e di pensiero di quel Milan del Liddas, con Di Bartolomei e Vinicio Verza, che ebbe il solo demerito di una epoca storica segnata dalle grandi personalità di Platini e Maradona, delle loro squadre, appena contrastate dall'eccezionale collettivo dell'Hellas di Bagnoli, e molto meno dall'Inter di Rummenigge, Altobelli e Brady. Meno personaggio di Hateley, si è sempre distinto per fair play, personalità al servizio della squadra, dedizione alla maglia. E con esse, la stima incondizionata dei tifosi. Si porta con sé un pezzo di quel Milan, orgoglioso dopo il dolore degli anni bui, e che covava il talento giovane dei Baresi, Tassotti, Galli, Maldini, Evani, che sarebbe esploso di lì a pochi anni. Di esso, Ray era il silenzioso leader. Buon viaggio, Rasoio. :grande:

Grazie. Lo ricorderò sempre
 
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