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A mio parere il problema del carattere nazionale nasce da prima della esperienza Repubblicana.Tutto questo però è il frutto della distruzione del sentimento nazionale, @Trumpusconi.
Una cosa voluta e cercata da coloro che costruirono l'attuale Repubblica, e sostenuta dai partiti che ne hanno ereditato il posto.
Dall'italiano mai riconosciuto come lingua dello Stato fino ai tentativi dello ius soli, passando per l'abolizione della leva per far felice qualche figlio dei fiori tossicodipendente con il libro rosso di Mao in mano.
E ci lamentiamo del mancato attaccamento del popolo alle Istituzioni?
Siamo il paese che dà ancora da mangiare a gente come l'ANPI, che è tristemente nota per aver aiutato i criminali jugoslavi di Tito nelle loro scorribande in Venezia Giulia, addirittura dedicando al maiale assassino intere vie di città. Poi però si fanno storie per una statua ad Italo Balbo.
Siamo il paese che non festeggia adeguatamente il Giorno della Vittoria e che l'ha abolito come festività perché in antitesi con il 25 Aprile, tipica giornata da centro sociale.
Insomma, ad ognuno la Repubblica che si merita.
Certo, l'ideologia dominante e l'egemonia culturale di sx ha spinto all'annullamento della identità per evitare il risorgere di pulsioni nazionaliste.
Mi collego anche alle frasi dell'intervista a Montanelli.
Siamo troppo camaleontici ed adattivi dopo 1500 anni sotto dominio altrui.
Può essere una forza, ma anche una debolezza.
Il Regime Fascista si basava molto sulla coercizione. E tutto il resto era sincera adesione o momentanea infatuazione?
Su dal carro, giù dal carro, su su un altro carro...
E quella frase pluricitata da Montanelli stesso, attribuita a Mussolini o a giornalisti illustri: "tentare di governare gli italiani non è difficile... è inutile".
(Gli Italiani sono anarchici per natura, non vogliono realmente essere governati).