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Lo vidi per la prima volta dal vivo a Roma diciasettenne, ancora giocavo a tennis, e da coetaneo vedere come giocavo lui e come giocavo io () mi fece praticamente smettere dalla depressione.
Mi convinsi che una volta terminata la carriera di Federer (che sinceramente credevo abbandonasse almeno 6-7 anni fa), avrei fatto il tifo per lui.
Poi, ogni anno, partita dopo partita, nonostante il suo milanismo, diventava sempre più antipatico, arrogante e pagliaccio. I medical time out "chirurgici" quando le partite andavano male, le sceneggiate in campo, persino quando applaudiva l'avversario che gli faceva un bel colpo (che ho sempre interpretato come un "bravo, sei riuscito a farmi un punto" e mai come un complimento sincero), hanno sempre aumentato di più la sua antipatia. Così come la ricerca spasmodica di un record dietro l'altro per farsi riconoscere come il migliore di sempre.
Per questo oggi godo come non ho mai goduto, forse dall'ultimo Slam di Roger non godevo così per un avvenimento tennistico.
Gli auguro di non vincere più nessuno slam, ma non perché batterebbe anche quel record, tanto nessuno lo riconoscerà mai come il più forte, ma proprio perché non si merita nulla. Persona piccolissima, un inetto.
Assolutamente perfetto.
A me dà fastidio che si usi questa vicenda per lo scontro ideologico Covid-NoCovid. Non c'entra niente, è una questione di trasparenza e correttezza umana. Ci stanno facendo colossali figure barbine sia Djokovic che il governo australiano, e tutto lo sport.
Detto questo, tennista fisicamente e mentalmente superiore (da un punto di vista robotico), ma anche se vince 40 slam starà sempre in fondo alla classifica più importante, quella delle emozioni e della classe. Che sia milanista sinceramente non mi tange, anzi, sarebbe un perfetto tifoso del Barcellona.