Dichiarazioni di Nesta sul suo passaggio al Milan

danyaj87

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Ma uno che dice le cose con questa sobrietà ed a posteriori vuol dire che non solo ha una grande personalità, ma aumenta pure l'apprezzamento per quello fatto da noi. Un professionista coerente con il suo carattere, uno che si allenava sempre, si rompeva e tornava, non ha mai fatto casino ed ha fatto la storia nel milan. Certo la lazio è la sua squadra, lui li era l'equivalente di totti per la roma. Quello è il metro di paragone, la lazio rischiava veramente di fallire se non lo vendevano, lui e crespo assieme. Ovvio che allo stesso modo deve essere grato alla lazio per averlo lanciato nel grandissimo calcio. Se poi ripenso a chi abbiamo ora in difesa!!
 

hiei87

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Sembra quasi una storia vera :fuma:

shevchenko.jpg

E che storia la sua.... :ave:
 

Aldo

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appunto, sono cose che spesso si sentono in italia e poco all'estero

Con questo cosa vuoi dire? che se lo fanno solo in Italia sia sbagliato. All'estero qua, all'estero la. il tuo "estero" deve imparare dall'Italia non solo su questo ma su tutto. La storia ci insegna che le cose più giuste il mondo l'ha imparate dall'Italia, e l'Italia ha imparato dal mondo le cose più sbagliate. Le persone come te che idolizzano l'estero sono la prima nostra rovina
 
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Con questo cosa vuoi dire? che se lo fanno solo in Italia sia sbagliato. All'estero qua, all'estero la. il tuo "estero" deve imparare dall'Italia non solo su questo ma su tutto. La storia ci insegna che le cose più giuste il mondo l'ha imparate dall'Italia, e l'Italia ha imparato dal mondo le cose più sbagliate. Le persone come te che idolizzano l'estero sono la prima nostra rovina

oh mamma calmati stiamo parlando di calcio. non c'entrano niente i popoli e la rovina del mondo. ho solo detto che io noto questa differenza tra giocatori stranieri ed italiani. non significa assolutamente niente e non sto attaccando Nesta che e' stato un mio idolo che ho considerato anche più forte di Baresi.
 
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Ero in curva quella sera, il derby era per le vittime di Linate. Mentre cantavamo ai perdenti che "Sandro Nesta ce l'abbiamo noi" quasi piangevo. :ave:
 

S.1899

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Qui essendo un'intervista il copia/incolla è d'obbligo...

“Potevo andare in tante squadre, avevo solo l’imbarazzo della scelta ma io non volevo andarmene dalla Lazio: stavo bene, ero il capitano, guadagnavo bene e quella era la mia città e la mia squadra per la quale avevo sempre tifato. Durante la stagione mi avevano comunicato che dovevo andar via, c'erano state tensioni ed è successo un po' di macello perchè io non volevo andarmene. Per me quello era il calcio, il mio calcio era la Lazio. Sono venute tante squadre, ho sempre detto di no, poi il giorno dell’ultimo allenamento prima della chiusura del mercato eravamo in campo a fare il torello a Formello e c’era il figlio del presidente che ogni tanto chiamava uno di noi perché la Lazio doveva assolutamente vendere. Ad un certo punto mi ha chiamato e mi ha passato il telefono dicendo che dovevo andare via, che dovevo accettare per forza perché il mercato stava chiudendo e la società aveva bisogno di incassare. Non ho potuto fare nulla, mi hanno mandato via subito, neanche il tempo di prendere le mie cose perché dovevo prendere l’aereo per Milano.

Il mio sogno era quello di giocare per sempre con la Lazio, ma non ho avuto nessuna possibilità di scelta. Non mi sono sentito tradito, ma la società in quel momento mi ha fatto uscire male di scena. Ero giovane se mi fosse capitato adesso sarei riuscito a difendermi meglio e a gestire sicuramente meglio la vicenda. Io capisco le esigenze di quel momento della Lazio che doveva venderci per fare cassa, ma farmi passare addirittura per uno che voleva andare via non è stato bello e mi ha ferito. Dovevano dire come stavano realmente le cose in quel momento, perché tanto poi è uscita fuori la verità, ovvero che la Lazio era piena di debiti e che per sopravvivere aveva bisogno di cedere me e Crespo. Invece mi hanno fatto passare per uno che voleva andare via, quando la realtà era diversa. Avevo ricevuto tanto dalla Lazio, ma avevo anche dato tanto, quindi avrei meritato di andare via in un altro modo.

Quando sono arrivato a San Siro, dove c’era un derby amichevole, avevo una gran confusione in testa, non capivo nulla di quello che stava succedendo. Lo ammetto, non l’ho vissuto affatto bene quel giorno. Mi sono trovato mille cose addosso, io poi per carattere sono uno che non ama la vetrina. Mi hanno messo sul balcone a salutare la gente con una maglietta in mano, mi sono trovato in una realtà che non mi apparteneva. Sono andato in conferenza stampa con Galliani con una faccia da funerale, perché quello era il mio stato d’animo. Ero dispiaciuto per quello che avevo lasciato, poi con il tempo mi sono ambientato, sono stato bene a Milano. Vincere poi aiuta ma quello che ho visto e vissuto quando vincemmo lo scudetto a Roma non l'ho mai più vissuto in tutta la mia vita."

Bel intervista !

Ho visto anche un aneddoto che mi ha fatto ridere
(Sempre sulla cessione di Nesta al Milan)
Era durante la sua presentazione ufficiale a San Siro (durante il derby amichevole),

Nesta ha visto Crespo con la maglia dell'Inter, poi lui ha detto "Ma ... anche te, ti hanno venduto ??!"
ha detto che questo giorno era irreale !

Ma ha detto anche che a distanza di tempo , il Milan era la fortunata della sua vita :wub:
 
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