Io non so pi cosa pensare.
Durante il primo lockdown sono stato bravissimo, uscivo di casa solo una volta ogni 10 giorni per fare la spesa abbondante. Anche se abito in provincia di Milano sentivo un via-vai di ambulanze continuo, una decina al giorno. Iniziavo ad aver paura.
Con l'arrivo dell'estate avevo potuto tornare a vivere, ho fatto le vacanze con gli amici, tutto sereno. Penso di non aver mai visto in vita mia così tanta gente in spiaggia, tutti senza mascherine giustamente. Però non si potevano fare neanche piccole feste all'aperto.
Al ritorno dalle vacanze di nuovo chiusure. Chiuso in casa senza vedere mai nessuno, uscivo solo per portare i miei bimbi a scuola (sono solo con due bambini), a scuola banchi distanziati, ecc... ma prima di entrare e all'uscita io li vedo i bambini, è impossibile contenerli, si abbassano le mascherine e si parlano da un centrimetro di distanza sputazzandosi in faccia.
Inevitabilmente mi sono sentito un po' frustrato, non posso andare a bermi una birra al bar e intanto i miei figli si sputazzano in faccia con i compagni.
In fase arancione ero ancora chiuso in casa. I miei amici che sono tutti di Milano si vedevano regolarmente, e non solo loro, tutti i giovani che avevano vita sociale con amici prima del COVID, hanno iniziato a rivedersi non facciamo finta di non saperlo dai.
Quindi la mia frustrazione era diventata doppia. Un Sabato, ormai esasperato, decido di raggiungere lo stesso i miei amici che si trovavano in casa a Milano, ero preoccupato che mi fermassero, arrivato a Milano mi sono reso conto di quanto improbabile fosse... complice la bella giornata di sole era pieno di zeppo di gente in tutte le strade. Però non si può andare a bere una birra.
Il 24 Dicembre ho avuto un malore e sono andato in ospedale, uno degli ospedali milanesi che ha il reparto COVID. All'ospedale non c'era quasi nessuno, mi fanno il tampone ed è negativo quindi mi ricoverano per fare altri esami, sono rimasto circa 6 ore, non c'era via-vai di ambulanze, mi pare di ricordare che ne sia arrivata solo una ma era una persona che aveva avuto un infarto.
Eravamo mi pare 5/6 persone ricoverate ma c'era una quantità di infermieri/dottori impressionante, mi sento di poter dire che c'erano all'incirca 5 dottori/infermieri per ogni paziente forse anche di più. Essendo così tanti non avevano moltissimo da fare, erano stressati ma sentendo i loro discorsi non era per via del carico di lavoro ma per il fatto che dovevano lavorare anche a Natale e fare turni lunghi.
Ero un po' perplesso perchè erano tantissimi ma non c'erano molti pazienti per giustificare ciò.
Diverse persone alle quali ho raccontato questa mia esperienza mi hanno tutte risposto "Eh ma il reparto COVID e gli altri sono separati, normale che tu non abbia visto tanta gente ricoverata". Boh... sarà ma a me pareva strano. "Gli ospedali sono quasi al collasso" e nei reparti non-COVID c'era una quantità pazzesca di personale senza nulla da fare, perché non spostano queste persone dove serve, se serve?. Il reparto COVID sarà anche separato ma le orecchie non mi mancano, e di ambulanze non ne arrivavano.
Negli ultimi mesi non ho quasi più sentito ambulanze andare avanti e indietro. Voi le sentite?
Chiudo come ho esordito: Non so cosa pensare.
Non sono un complottista e non sto dicendo che il COVID sia un'invenzione, però occhi, orecchie e cervello ce li ho, e non posso non esculdere dalla mia testa il pensiero che, IN QUESTO MOMENTO, questa cosa del COVID sia un po' ingigantita, che stiano facendo terrorismo sia esperti che giornali, i primi giustificano la propria esistenza i secondi hanno un argomento con il quale riempire pagine all'infinito.