Pochi l'hanno compreso, ma quello che fece Ancellotti fu più rivoluzionario di ciò che propose Sacchi, che ebbe il solo merito di riproporre in Italia concetti già presenti in altre culture calcistiche, non solo, Sacchi lo fece a prescindere, pretendendo di piegare tutto ai suoi dettami, da li ad esempio gli scontri con Van Basten e le tante legnate contro provincialette che non gli hanno permesso di vincere molto in Italia,
Ancellotti il tutto l'ha creato quasi casualmente, facendosi guidare dall'istinto e dal buon senso, senza pregiudizi, ma plasmando e plasmandosi con ciò che lo circondava.
Ammetto che il Milan di Sacchi l'ho visto solo su materiale video.
Vabbè non conto il secondo Sacchi perché quelle erano stagioni amare (anche per Don Fabio)
Secondo me Sacchi è uno di quegli allenatori che ci mettono poco ad esaurire le energie mentali dei giocatori.
il Suo figlioccio Conte sembra proseguire su questa strada.
Però poi secondo me sono i giocatori che fanno la differenza, e i rapporti con essi. Per un ciclo più lungo meglio Capello Ancelotti Lippi Allegri. Per una società è meglio lavorare con questa tipologia. Sacchi si è trovato nel momento giusto al posto giusto. Allenando giocatori adatti per la sua idea. Gli olandesi erano come alieni nel calcio italiano. Anche i difensori erano perfetti. Però è durato troppo poco come allenatore. E dopo non è riuscito ad ottenere altri risultati.
Ancelotti ha avuto un evoluzione. Al Parma era Sacchiano integralista tanto che preferiva Pietro Strada a trequartisti come Zola e Baggio. Alla Juve cominciò ad ammorbidirsi. Da noi fu bravo a sfruttare tutto il potenziale. Anche se viva iddio il 31 agosto arrivò Nesta. Altrimenti la vedevo grigia reggere tutti quei giocatori.
Ho una preferenza per Carletto.
probabilmente perché sono stati gli anni della mia adolescenza e maturità.
Ma direi come spiegavo prima , soprattutto per come ha sempre affrontato questo sport senza isterismi e stress.
Però ci sta anche preferire Arrigo. Parliamo di grandissimi.