Non dovreste considerare l'aborto favorevolmente solo nei casi estremi di stupro o evidente malattia del feto.
Dal punto di vista di una donna (ed anche dell'equilibrio di un pianeta sovrappopolato), una pianificazione famigliare anche tardiva va sempre concessa.
Se aveste vissuto in qualche città in Inghilterra o negli States, avreste presente il grande numero di mamme ragazzine.
È un problema molto serio in quella parte di popolazione un po' ai margini, prevalentemente nera, latina, ma anche bianca.
Quei ceti sociali dove si fa tutto presto ed in fretta.
Ma se diventi madre a 13-17 anni il tuo sviluppo sociale, scolastico e professionale come donna, ha grandi possibilità di fermarsi.
Se poi tuo figlio/a te lo cresci senza un padre, cosa molto frequente in certe comunità, anche lui avrà grandi probabilità di fare molta fatica nella vita, di diventare un marginale.
Tutto questo in società dove il gioco è truccatissimo e se nasci ai margini della società molto probabilmente ci rimarrai.
Nei paesi anglosassoni certi servizi sociali sono più sviluppati anche per questo.
Ma non è che ci puoi contare al 100%.
E l'adozione o affidamento non sono sempre rose e fiori. C'è chi passa da una fostering home ad un altra. C'è gente che l'affido lo fa per alcune forme di incentivo, ma delle sorti dell'affidato non è che gliene freghi molto.
In poche parole, se non si vuole fare i baciapile a tutti i costi, ridurre il numero potenziale di marginali arrabbiati conviene anche da una prospettiva di destra.
Come questa tutela assoluta della vita si concili con le normative sulle armi è un bel dilemma, o una grande ipocrisia.
Abbiate anche sempre presente cosa le nostre leggi dicono sul nascituro come soggetto di diritti.
Sempre peggio.