Conte (senza mascherina):"Riapertura simultanea, aumento contagi".

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Conte (senza mascherina):"Riapertura simultanea, aumento contagi".

Giuseppe Conte alla Camera, nel discorso di questa mattina 30 aprile. Il Premier si presenta senza mascherina e la Lega insorge al grido di "Mascherina, Mascherina!". Ecco le dichiarazioni:"Stiamo affrontando un’emergenza che non ha precedenza nella storia repubblica, siamo costretti a riconsiderare modelli di vita, a rimeditare i nostri valori, a ripensare il nostro modello di sviluppo. Sono giorni in cui è vivace il dibattito, anche critico, sulle decisioni assunte. La vivacità rileva la forza e la vitalità del nostro sistema democratico. Il governo ha sempre inteso la gravità della situazione, non ha mai inteso procedere per via estemporanea, improvvisata e tanto meno solitaria. Abbiamo considerato tutti i valori coinvolti, gli interessi, in un accurato bilanciamento costituzionale. Abbiamo avuto una interlocuzione ampia e condivisa. Alla luce delle raccomandazioni del Cts la data del 4 maggio segna l’inizio della fase due. E’ un primo passo fondamentale necessario a tanti cittadini lavoratori imprenditori per la riconquista di una vita quanto più normale, serena. Questa nuova fase sarà una fase di convivenza con il virus. Non di liberazione dal virus. Siamo ancora dentro la pandemia, non ne siamo usciti. Una riapertura incauta porterebbe a una recrudescenza del contagio. E’ evidente che se si riaprissero la scuola, tutti i luoghi di lavoro, se si autorizzassero senza restrizioni le relazioni sociali, tutto ciò darebbe impulso alla crescita dei contagi ed è per questo che il governo ha operato una scelta, decidendo di partire dal lavoro, adottando tutte le misure di sicurezza. “Lo voglio dire chiaro: a rischio di apparire impopolare il governo non può assicurare il ritorno immediato alla normalità della vita precedente. Ci piacerebbe, ma dobbiamo avere consapevolezza che il virus continua a circolare nella nostra comunità. Abbiamo 105mila casi di contagiati accertati, senza contare i molti di più casi non accertati. Questo è un piano che persegue l’interesse generale, anche con misure impopolari. Non è un programma elettorale destinato a raccogliere il consenso. Un allentamento restrittivo su base territoriale sarà possibile, se ci saranno precisi presupposti scientifici per tenere sotto controllo la curva epidemiologica. Non accettiamo atti in autonomia contro il Dpcm, che per legge sono da considerare non legittimi. La graduale riapertura richiede un attento monitoraggio in base a 3 fattori: controllo giornaliero andamento epidemia, verifica saturazione posti in terapia intensiva e disponibilità di strumenti per proteggerci dal virus. Il governo ha adottato un decreto legge che contiene una norma sul tracciamento per il monitoraggio del virus basandosi sulle raccomandazioni sulla privacy a livello europeo. L’app sarà installata su base volontaria e garantirà la sicurezza e l’anonimato. Non geolocalizzerà gli utenti".
 

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Giuseppe Conte alla Camera, nel discorso di questa mattina 30 aprile. Il Premier si presenta senza mascherina e la Lega insorge al grido di "Mascherina, Mascherina!". Ecco le dichiarazioni:"Stiamo affrontando un’emergenza che non ha precedenza nella storia repubblica, siamo costretti a riconsiderare modelli di vita, a rimeditare i nostri valori, a ripensare il nostro modello di sviluppo. Sono giorni in cui è vivace il dibattito, anche critico, sulle decisioni assunte. La vivacità rileva la forza e la vitalità del nostro sistema democratico. Il governo ha sempre inteso la gravità della situazione, non ha mai inteso procedere per via estemporanea, improvvisata e tanto meno solitaria. Abbiamo considerato tutti i valori coinvolti, gli interessi, in un accurato bilanciamento costituzionale. Abbiamo avuto una interlocuzione ampia e condivisa. Alla luce delle raccomandazioni del Cts la data del 4 maggio segna l’inizio della fase due. E’ un primo passo fondamentale necessario a tanti cittadini lavoratori imprenditori per la riconquista di una vita quanto più normale, serena. Questa nuova fase sarà una fase di convivenza con il virus. Non di liberazione dal virus. Siamo ancora dentro la pandemia, non ne siamo usciti. Una riapertura incauta porterebbe a una recrudescenza del contagio. E’ evidente che se si riaprissero la scuola, tutti i luoghi di lavoro, se si autorizzassero senza restrizioni le relazioni sociali, tutto ciò darebbe impulso alla crescita dei contagi ed è per questo che il governo ha operato una scelta, decidendo di partire dal lavoro, adottando tutte le misure di sicurezza. “Lo voglio dire chiaro: a rischio di apparire impopolare il governo non può assicurare il ritorno immediato alla normalità della vita precedente. Ci piacerebbe, ma dobbiamo avere consapevolezza che il virus continua a circolare nella nostra comunità. Abbiamo 105mila casi di contagiati accertati, senza contare i molti di più casi non accertati. Questo è un piano che persegue l’interesse generale, anche con misure impopolari. Non è un programma elettorale destinato a raccogliere il consenso. Un allentamento restrittivo su base territoriale sarà possibile, se ci saranno precisi presupposti scientifici per tenere sotto controllo la curva epidemiologica. Non accettiamo atti in autonomia contro il Dpcm, che per legge sono da considerare non legittimi. La graduale riapertura richiede un attento monitoraggio in base a 3 fattori: controllo giornaliero andamento epidemia, verifica saturazione posti in terapia intensiva e disponibilità di strumenti per proteggerci dal virus. Il governo ha adottato un decreto legge che contiene una norma sul tracciamento per il monitoraggio del virus basandosi sulle raccomandazioni sulla privacy a livello europeo. L’app sarà installata su base volontaria e garantirà la sicurezza e l’anonimato. Non geolocalizzerà gli utenti".

Sto soggetto va ovunque, senza mascherina, sta sempre in mezzo alla gente. Ma è sano come un pesce. Mah...
 
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Giuseppe Conte alla Camera, nel discorso di questa mattina 30 aprile. Il Premier si presenta senza mascherina e la Lega insorge al grido di "Mascherina, Mascherina!". Ecco le dichiarazioni:"Stiamo affrontando un’emergenza che non ha precedenza nella storia repubblica, siamo costretti a riconsiderare modelli di vita, a rimeditare i nostri valori, a ripensare il nostro modello di sviluppo. Sono giorni in cui è vivace il dibattito, anche critico, sulle decisioni assunte. La vivacità rileva la forza e la vitalità del nostro sistema democratico. Il governo ha sempre inteso la gravità della situazione, non ha mai inteso procedere per via estemporanea, improvvisata e tanto meno solitaria. Abbiamo considerato tutti i valori coinvolti, gli interessi, in un accurato bilanciamento costituzionale. Abbiamo avuto una interlocuzione ampia e condivisa. Alla luce delle raccomandazioni del Cts la data del 4 maggio segna l’inizio della fase due. E’ un primo passo fondamentale necessario a tanti cittadini lavoratori imprenditori per la riconquista di una vita quanto più normale, serena. Questa nuova fase sarà una fase di convivenza con il virus. Non di liberazione dal virus. Siamo ancora dentro la pandemia, non ne siamo usciti. Una riapertura incauta porterebbe a una recrudescenza del contagio. E’ evidente che se si riaprissero la scuola, tutti i luoghi di lavoro, se si autorizzassero senza restrizioni le relazioni sociali, tutto ciò darebbe impulso alla crescita dei contagi ed è per questo che il governo ha operato una scelta, decidendo di partire dal lavoro, adottando tutte le misure di sicurezza. “Lo voglio dire chiaro: a rischio di apparire impopolare il governo non può assicurare il ritorno immediato alla normalità della vita precedente. Ci piacerebbe, ma dobbiamo avere consapevolezza che il virus continua a circolare nella nostra comunità. Abbiamo 105mila casi di contagiati accertati, senza contare i molti di più casi non accertati. Questo è un piano che persegue l’interesse generale, anche con misure impopolari. Non è un programma elettorale destinato a raccogliere il consenso. Un allentamento restrittivo su base territoriale sarà possibile, se ci saranno precisi presupposti scientifici per tenere sotto controllo la curva epidemiologica. Non accettiamo atti in autonomia contro il Dpcm, che per legge sono da considerare non legittimi. La graduale riapertura richiede un attento monitoraggio in base a 3 fattori: controllo giornaliero andamento epidemia, verifica saturazione posti in terapia intensiva e disponibilità di strumenti per proteggerci dal virus. Il governo ha adottato un decreto legge che contiene una norma sul tracciamento per il monitoraggio del virus basandosi sulle raccomandazioni sulla privacy a livello europeo. L’app sarà installata su base volontaria e garantirà la sicurezza e l’anonimato. Non geolocalizzerà gli utenti".

Bene conferma i miei sospetti siamo commissariati dal CTS, se metti uno scienziato a capo di un'azienda la distrugge in due giorni.
 
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Giuseppe Conte alla Camera, nel discorso di questa mattina 30 aprile. Il Premier si presenta senza mascherina e la Lega insorge al grido di "Mascherina, Mascherina!". Ecco le dichiarazioni:"Stiamo affrontando un’emergenza che non ha precedenza nella storia repubblica, siamo costretti a riconsiderare modelli di vita, a rimeditare i nostri valori, a ripensare il nostro modello di sviluppo. Sono giorni in cui è vivace il dibattito, anche critico, sulle decisioni assunte. La vivacità rileva la forza e la vitalità del nostro sistema democratico. Il governo ha sempre inteso la gravità della situazione, non ha mai inteso procedere per via estemporanea, improvvisata e tanto meno solitaria. Abbiamo considerato tutti i valori coinvolti, gli interessi, in un accurato bilanciamento costituzionale. Abbiamo avuto una interlocuzione ampia e condivisa. Alla luce delle raccomandazioni del Cts la data del 4 maggio segna l’inizio della fase due. E’ un primo passo fondamentale necessario a tanti cittadini lavoratori imprenditori per la riconquista di una vita quanto più normale, serena. Questa nuova fase sarà una fase di convivenza con il virus. Non di liberazione dal virus. Siamo ancora dentro la pandemia, non ne siamo usciti. Una riapertura incauta porterebbe a una recrudescenza del contagio. E’ evidente che se si riaprissero la scuola, tutti i luoghi di lavoro, se si autorizzassero senza restrizioni le relazioni sociali, tutto ciò darebbe impulso alla crescita dei contagi ed è per questo che il governo ha operato una scelta, decidendo di partire dal lavoro, adottando tutte le misure di sicurezza. “Lo voglio dire chiaro: a rischio di apparire impopolare il governo non può assicurare il ritorno immediato alla normalità della vita precedente. Ci piacerebbe, ma dobbiamo avere consapevolezza che il virus continua a circolare nella nostra comunità. Abbiamo 105mila casi di contagiati accertati, senza contare i molti di più casi non accertati. Questo è un piano che persegue l’interesse generale, anche con misure impopolari. Non è un programma elettorale destinato a raccogliere il consenso. Un allentamento restrittivo su base territoriale sarà possibile, se ci saranno precisi presupposti scientifici per tenere sotto controllo la curva epidemiologica. Non accettiamo atti in autonomia contro il Dpcm, che per legge sono da considerare non legittimi. La graduale riapertura richiede un attento monitoraggio in base a 3 fattori: controllo giornaliero andamento epidemia, verifica saturazione posti in terapia intensiva e disponibilità di strumenti per proteggerci dal virus. Il governo ha adottato un decreto legge che contiene una norma sul tracciamento per il monitoraggio del virus basandosi sulle raccomandazioni sulla privacy a livello europeo. L’app sarà installata su base volontaria e garantirà la sicurezza e l’anonimato. Non geolocalizzerà gli utenti".

Aldilà delle simpatie et similia, quali decisioni avrebbe dovuto prendere se da lato pensate che questa sia la più grave crisi sanitaria mai affrontata e dall'altro che l'economia non può sopportare ancora per molto la situazione, quindi molti settori vanno riaperti. Ergo cosa dovremmo fare? Non lo dico in modo polemico e sono tutt'altro in empatia col governo attuale. Però la situazione è complessa.
 

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Aldilà delle simpatie et similia, quali decisioni avrebbe dovuto prendere se da lato pensate che questa sia la più grave crisi sanitaria mai affrontata e dall'altro che l'economia non può sopportare ancora per molto la situazione, quindi molti settori vanno riaperti. Ergo cosa dovremmo fare? Non lo dico in modo polemico e sono tutt'altro in empatia col governo attuale. Però la situazione è complessa.

Personalmente, non credo sia giusto che nella mia città siano in vigore le stesse regole che sono in atto a Milano e dintorni. Nella mia città l'ultimo caso risale al giorno di Pasqua, e attualmente ce ne sono 3 attivi su 35000 abitanti. Per cui questo scemo dovrebbe far comandare le Regioni che a loro volta dovrebbero dare carta bianca ai sindaci, e far decidere loro le riaperture, SENZA CONSENTIRE GLI SPOSTAMENTI IN ALTRI COMUNI.
 
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Aldilà delle simpatie et similia, quali decisioni avrebbe dovuto prendere se da lato pensate che questa sia la più grave crisi sanitaria mai affrontata e dall'altro che l'economia non può sopportare ancora per molto la situazione, quindi molti settori vanno riaperti. Ergo cosa dovremmo fare? Non lo dico in modo polemico e sono tutt'altro in empatia col governo attuale. Però la situazione è complessa.

Sono un esercito di tecnici, coi dati a disposizione dovevano studiare soluzioni mirate.
Analizzare che in alcune zone l’emergenza sanitaria non c’è più o non c’è mai stata e in quelle zone allentare la presa.
Cioè l’avevo detto io che non sono nessuno ieri che la Calabria ha 6 persone in terapia intensiva in tutta la Regione, inutile che la raccontano l’emergenza sanitaria in Calabria NON C’E.
Infatti poche ore dopo là Calabria ha deciso di riaprire, sono un genio io? No ho semplicemente usato ciò che i grandi scienziati non usano mai, il buonsenso.
In almeno altre 10 regioni i numeri sono simili, in quelle zone allentare le misure.
Nelle restanti regioni, analizzare le aree e fare apertura scaglionate, se la regione ha numeri alti ma alcune province, per conformazione geografica densità di popolazione o altro hanno pochi casi, procedede caso per caso.
Sondrio è in Lombardia ma non va trattata come Brescia, Forli è in Emilia-Romagna ma non è Piacenza.
Le zone montane non sono uguali alle zone in pianura.
Le isole non sono uguali alle altre regioni, da Olbia a Cagliari per esempio la Sardegna è vuota, la densità di popolazione è ridicola.
Perché il barista di Orgosolo deve avere le regole del barista di Riccione?
Oppure ancora dividere per zone rurali e zone metropolitane, uscire per trovare un parente a Milano è diverso che nel paese con 5000 abitanti, appena esci trovi un fiume di gente sconosciuta io in paese conosco tutti e so la salute di tutti.
Però a Milano c’è migliaia di bambini chiusi in bilocali da 2 mesi, da me quasi tutti hanno il giardino, quindi i bambini delle città dovrebbero poter avere qualche aiuto in più.
Nei locali, poevano pensare di mettere dei termoscanner obbligatori al’ingresso non dico di ogni bar, ma almeno di ogni centro commerciale, già era qualcosa, all’interno dei quali negozi e attività aperti con protezioni.
Non parlo a caso eh, sono le misure che hanno preso nell’unico bar aperto di Arezzo, cioè il bar dentro l’ospedale, dove i dottori bevono tranquillamente il loro caffè mentre si grattano lo scroto tutto il giorno, visto che ci sono in totale 5 pazienti in TI, 26 in reparto e un ospedale completamente vuoto, escluso la maternità è solo centro COVID e gli altri pazienti sono mandati nei centri in provincia o dai privati.
Se volete posto le foto del bar come è organizzato.
E tante tante tante altre sfaccettature a cui un comitato DOVEVA pensare.
Invece hanno preferito chiudere tutto a tutti e via, ammazziamo la gente per decreto
 

AntaniPioco

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Conte un immondo avvocato di sè stesso che gode nell'abusare del proprio potere, immondizia fatta a persona.
 
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