Il mondo è andato è inutile star qua a fasciarci la testa..è troppo tardi..godiamoci la bella vita di oggi e poi chi vivrà vedrà
Non si giocano solo le partite che sai di poter vincere. La partita si gioca sempre, pure se sai di perdere. Solo i conigli scappano dalle lotte che sanno di non poter vincere, con rispetto dei conigli (mi raccomandp, non parlo di te, ma propongo una critica a quello che hai scritto).
Il concetto è sempre quello. Poi bisognerebbe discutere di cosa sia la bella vita e il godimento. Un mio amico dopo due mesi senza lavorare stava impazzendo di noia, e dire che su Tinder faceva il bello e il cattivo tempo; tanti pensionati corrono impazienti verso la pensione, salvo poi soffrire la mancanza del lavoro; c'è chi soffre all'idea di correre 10 minuti e chi gode spingendo pesi per 2 ore; c'è chi non trova alcun significato dietro l'avere l'auto chiamata "ferrari" piuttosto che la "ford fiesta"; chi non accetta di fare "il barbone" per 1000 euro al mese e chi fa il volontario
La mia idea invece è che non ci sia semplicemente più nulla da fare;
Troppo complicato tornare indietro, nessuno rinuncerebbe a nulla e nessuno di quelli che ambiscono ad avere quello che abbiamo noi vuole rinunciarci.
Senza contare, che non è nemmeno cosi semplice, anche "inventassero" o adoperassero sistemi già esistenti per abbassare drasticamente le emissioni di CO2, ci vorrebbero decenni per adeguare tutte le aziende/consumatori del pianeta.
Speriamo di essere morti quando accadrà lo stravolgimento ( sempre la colpa sia davvero dell' uomo)
Io capisco quando dici "il cambiamento sta nel singolo", ma ti do ragione in parte.
A me ad esempio, la cosa sta a cuore, ma non eviterei mai certi comportamenti perchè so che sarei l' unico (o uno dei pochi ) a farlo, e sarebbe totalmente inutile. Mi troverei cosi a rinunciare a tante cose ed in un certo senso "viver male" la mia UNICA vita inutilmente.
E' il motivo per cui ti dico che hai ragione soltanto in parte: certe cose devono venire dall' alto.
Beh il concetto di utile e inutile è ovviamente del tutto soggettivo.
Due storie vere casuali:
- Ho finito da poco di lavorare per un'azienda il cui responsabile mi confida d'aver rinunciato a fare l'odontotecnico "per non buttare anni dietro alle lauree. Poi bisogna fare tirocinio per 400 euro al mese, e dopo servono anni per inserirsi nel mercato. Io qui in azienda dopo 2 anni mi sono permesso di andare a Dubai e pagare 1000 euro per una cena in un ristorante con gli squali attorno a me. La vita è solo il presente, che senso ha tirare a campare per 1000 euro al mese? Lavoro per arrivare a 40 anni ricco e senza bisogno di lavorare."
- Una donna sposata entra in confidenza con un uomo ma rifiuta categoricamente di fare sesso con lui.
"Ma in fondo...perché no se ti piace? Dobbiamo morire comunque. Davvero, che te ne frega?"
"Il fatto che si muore e probabilmente non resterà nulla di nulla non ha importanza. Mi comporterei allo stesso modo se anche dovessi morire domani, o dovesse morire mio marito. Sono atea, è una mia scelta, il rispetto di me e di mio marito è un valore che amo e che mi dà senso".
Questo secondo caso oggi fa una certa impressione, e in futuro lo farà sempre di più. Infatti rinunciando a fare sesso si rinuncia a una grande dose di dopamina e di godimento, per giunta non in cambio di un'altra scarica di dopamina.
Nella società di oggi sta diventando sempre più inconcepibile preferire o dare spazio ad azioni, eventi o stati mentali che non portino al piacere eccitante del sesso o della droga, o sport estremi, etc.
Altro che senso della misura, cicli di vita e concetto del ritmo come paradigma universale. Non a caso il consumismo comporta letteralmente consumare tutto nel più breve periodo possibile. E l'idea di massimizzare tutto il possibile ti porta subito fuori dagli schemi, essendo che "massimizzare" significa rapportarsi ai numeri, ma i numeri sono infiniti. Quindi si punta all'infinito, che non può essere raggiunto in quanto tale. E dunque perenne insoddisfazione, oltre che danni alla collettività
