Una sintesi perfetta, amico mio, a cui mi permetto di aggiungere una piccola chiosa: proprio sicuri che stavolta la colpa di questo casino sia di Berlusconi? Le dichiarazioni di questi giorni del tipo sono sostanzialmente di questa natura: per me si chiude subito, sono gente seri, ma se lor signori decidessero di richiedere di prorogare i termini per venire incontro a loro necessità, io sarei disponibile a farlo. Punto. Tra l'altro, le condizioni che ha posto sono totalmente ragionevoli, in funzione della trasparenza, interprivata e pubblica, di questo affare, e non parlo della possibilità di rimpere le scatole, e non solo, a Montella sulle questioni tecniche. E la proroga dei termini a contrarre è vicenda fisiologica di una m&a. Qui la devianza è nella sovrastruttura di illazioni giornalistiche su ipotesi non solo non confermate, ma smentite dai fatti. E ci vedo, permettimi, una irresistibile suggestione intellettuale, di chi pensa che sia una operazione di riciclaggio di centinaia di milioni di euro di fondi neri, che il Silvio in odore di espiazione di autoriciclaggio, sta pensando infantilmente di attuare con la giusta visibilità globale che si concede a reati che si realizzano mettendo liquidi nei cesti della spazzatura in autoambulanze delle cliniche di Hong Kong...

E dietro la suggestione intellettuale, il solito dossieraggio politico: allertare la procura della Repubblica di Milano, e bloccare operazioni societarie che si stanno realizzando su una società di Berlusconi. Perché Silvio è sempre un caso: meglio se giudiziario.