Caso Boban: le testimonianza di Maldini e Massara.

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Chissà cosa saremmo oggi se Spalletti avesse accettato.

Per il resto dinamiche che avevamo già ipotizzato nelle varie discussioni nel forum. Neanche troppo scandalose, quando si sceglie un allenatore è abbastanza comune avere questi scontri in società dove non c'è un padre padrone che decide tutto da solo.

Le parole di Maldini non mi sono piaciute comunque, trasmettono proprio una brutta immagine del Milan.

Vorrei far notare come a tutti gli incontri, con tutti i tecnici partecipassero sia i membri della parte tecnica che della dirigenza/proprietá ... tranne.. quello con Rangnick.

Il motivo é palese, e anche Boban e Maldini lo hanno capito... Rangnick non avrebbe sostituito solo l’allenatore.... ma anche la parte tecnica ed é per questo motivo che a quell’unico incontro non hanno partecipato (lo conferma Massara che dice che girava voce che Gli uomini di Rangnick stessero preparando il mercato).

Come si diceva quando arrivarono Paolo e Zorro, tutti devono dare risultati, anche i da e con Giampaolo... diciamo che non erano partiti benissimo.

A Ottobre la squadra giocava malissimo e i nuovi acquisti marcivano in panchina (come dicevo ai tempi, facendo cosí Giampaolo non si aiutava).

Poi i risultati sono diventati buoni e non c’é stato motivo per cambiare.
Meglio per tutti, ma chi dice di “rapporti tesi”.... sbaglia. Ognuno ha il suo ruolo, Maldini sa che deve portare risultati e portandoli é il profilo ideale.
 
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Non capisco le critiche su Gazidis.

Da AD ha fatto quello che doveva fare.
Visto che i responsabili tecnici avevano scelto un allenatore pessimo e giocatori che non giocavano, ha preparato un alternativa al progetto tecnico.

Quando poi il,progetto tecnico ha ingranato ha avuto la,luciditá di rimanere con il progetto corrente cestinandoml’alternstivss.

Ha operato al meglio.
 

mil77

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Chissà cosa saremmo oggi se Spalletti avesse accettato.

Per il resto dinamiche che avevamo già ipotizzato nelle varie discussioni nel forum. Neanche troppo scandalose, quando si sceglie un allenatore è abbastanza comune avere questi scontri in società dove non c'è un padre padrone che decide tutto da solo.

Le parole di Maldini non mi sono piaciute comunque, trasmettono proprio una brutta immagine del Milan.

Concordo le parole di Maldini non sono belle proprio x nulla aembrano quasi di ripicca personale. Di sicuro creano un danno di immagine ed anche economico al milan che é la società che lo paga e non nel caso a Gazidis che era il suo obiettivo. Poi riportare in una testimonianza in giudizio del sentito dire (gli agenti dei giocatori ci dicevano) non é neanche una cosa valida a fini del giudizio e quindi assolutamente inutile.
 

Djerry

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Vorrei far notare come a tutti gli incontri, con tutti i tecnici partecipassero sia i membri della parte tecnica che della dirigenza/proprietá ... tranne.. quello con Rangnick.

Il motivo é palese, e anche Boban e Maldini lo hanno capito... Rangnick non avrebbe sostituito solo l’allenatore.... ma anche la parte tecnica ed é per questo motivo che a quell’unico incontro non hanno partecipato (lo conferma Massara che dice che girava voce che Gli uomini di Rangnick stessero preparando il mercato).

Come si diceva quando arrivarono Paolo e Zorro, tutti devono dare risultati, anche i da e con Giampaolo... diciamo che non erano partiti benissimo.

A Ottobre la squadra giocava malissimo e i nuovi acquisti marcivano in panchina (come dicevo ai tempi, facendo cosí Giampaolo non si aiutava).

Poi i risultati sono diventati buoni e non c’é stato motivo per cambiare.
Meglio per tutti, ma chi dice di “rapporti tesi”.... sbaglia. Ognuno ha il suo ruolo, Maldini sa che deve portare risultati e portandoli é il profilo ideale.

Chiaro. Però qui la grande novità è una ulteriore: Paolo e Boban sapevano di Rangnick addirittura ad inizio ottobre.

Mentre la prima uscita dei media su Rangnick è a fine novembre (chi ha dato la notizia? Agenti del tedesco!), in cui si diceva che il dossier Rangnick era stato consegnato a varie società importanti, addirittura con contatto diretto con la proprietà United, ed all'insaputa di Paolo e Zorro.

Poi Rangnick strizza l'occhio al Milan a gennaio alla Bild, imbeccato dagli stessi agenti che dicevano a Boban che stava già facendo la squadra dell'anno prossimo, e Maldini pochi giorni dopo interviene in tackle su Rangnick una prima volta, con Massara che conferma che bisognava dire che il tedesco non era stato preso.

Ed è in questo clima che parte il circo di Boban, che dopo essere stato trombato dichiara che Rangnick è già preso da dicembre.

Quindi si entra in lockdown, ed a maggio rispunta fuori Rangnick alla Bild, sempre più esplicito sul Milan. E Paolo gli entra ancora più in tackle, parlando di invasione dei ruoli e di mancanza di rispetto.
Ed è a quel punto che Paolo ottiene la seconda conferma che c'erano stati contatti in ottica 2020/2021.

Io odio essere preso per i fondelli, non ce la posso fare, quindi devo trarre le mie conclusioni:
1: Rangnick ha agenti ed entourage come minimo invasivi e chiacchieroni, quando non proprio disonesti sul piano deontologico. Quelle invasioni autoreferenziali e le veline alla Bild hanno creato il dissesto a Casa Milan molto più delle questioni interne.
2: Gazidis aveva due piedi in una scarpa. Così come stanno le dichiarazioni e la cronologia, non è certo stato lui a muoversi per Rangnick, ma è il dossier sulla scrivania di Elliott che ha fatto partire il Piano B che non prevedeva Maldini e Boban, e per il quale Gazidis era solo l'esecutore (insieme per altro a questo pericolosissimo Furlani, già attivo nel passaggio ai cinesi).
3: Rangnick ha sparato grosso anche col Milan. Infatti già lo United non trovò l'accordo col tedesco proprio perché voleva pieni poteri e troppe deleghe (The Guardian). Gazidis non ha chiuso un bel niente con lui proprio perché la gestione di tutti quei poteri prevedeva passaggi che lui non era in grado di garantire.
4: Maldini e Massara certificano che Boban l'ha fatta fuori dal vaso, ferito nel suo orgoglio personale e credulone nei confronti degli agenti tedeschi. Perché a fonti inalterate dalla proprietà, negli stessi giorni Paolo e Massara si limitano a smentire il tedesco per rasserenare l'ambiente, mentre Boban se ne esce annunciando l'accordo già preso a dicembre. E pochi mesi prima la boiata dei giocatori che dovevano essere concordati col nuovo allenatore a gennaio viene pateticamente smentita dagli arrivi di Kjaer ed Ibra.
 
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Chiaro. Però qui la grande novità è una ulteriore: Paolo e Boban sapevano di Rangnick addirittura ad inizio ottobre.

Mentre la prima uscita dei media su Rangnick è a fine novembre (chi ha dato la notizia? Agenti del tedesco!), in cui si diceva che il dossier Rangnick era stato consegnato a varie società importanti, addirittura con contatto diretto con la proprietà United, ed all'insaputa di Paolo e Zorro.

Poi Rangnick strizza l'occhio al Milan a gennaio alla Bild, imbeccato dagli stessi agenti che dicevano a Boban che stava già facendo la squadra dell'anno prossimo, e Maldini pochi giorni dopo interviene in tackle su Rangnick una prima volta, con Massara che conferma che bisognava dire che il tedesco non era stato preso.

Ed è in questo clima che parte il circo di Boban, che dopo essere stato trombato dichiara che Rangnick è già preso da dicembre.

Quindi si entra in lockdown, ed a maggio rispunta fuori Rangnick alla Bild, sempre più esplicito sul Milan. E Paolo gli entra ancora più in tackle, parlando di invasione dei ruoli e di mancanza di rispetto.
Ed è a quel punto che Paolo ottiene la conferma che c'erano stati contatti in ottica 2020/2021.

Io odio essere preso per i fondelli, non ce la posso fare, quindi devo trarre le mie conclusioni:
1: Rangnick ha agenti ed entourage come minimo invasivi e chiacchieroni, quando non proprio disonesti sul piano deontologico. Quelle invasioni autoreferenziali e le veline alla Bild hanno creato il dissesto a Casa Milan molto più delle questioni interne.
2: Gazidis aveva due piedi in una scarpa. Così come stanno le dichiarazioni e la cronologia, non è certo stato lui a muoversi per Rangnick, ma è il dossier sulla scrivania di Elliott che ha fatto partire il Piano B che non prevedeva Maldini e Boban, e per il quale Gazidis era solo l'esecutore (insieme per altro a questo pericolosissimo Furlani, già attivo nel passaggio ai cinesi).
3: Rangnick ha sparato grosso anche col Milan. Infatti già lo United non trovò l'accordo col tedesco proprio perché voleva pieni poteri e troppe deleghe (The Guardian). Gazidis non ha chiuso un bel niente con lui proprio perché la gestione di tutti quei poteri prevedeva passaggi che lui non era in grado di garantire.
4: Maldini e Massara certificano che Boban l'ha fatta fuori dal vaso, ferito nel suo orgoglio personale e credulone nei confronti degli agenti tedeschi. Perché a fonti inalterate dalla proprietà, negli stessi giorni Paolo e Massara si limitano a smentire il tedesco per rasserenare l'ambiente, mentre Boban se ne esce annunciando l'accordo già preso a dicembre. E pochi mesi prima la boiata dei giocatori che dovevano essere concordati col nuovo allenatore a gennaio viene pateticamente smentita dagli arrivi di Kjaer ed Ibra.

Analisi lucida e precisa.
Direi che hai colto tutti i punti.

Diaciamo che ormai é il caso di buttarsela alle spalle.
Maldini quin non ha fatto benissimo al riguardo con la,sua testimonianza, ma Amen.
 

mil77

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Idiott i 5 milioni li faccia uscire a Furlani,Gazidis o chi ha mentito sui contatti

Ma i contatti nulla c'entrano con la causa che é per contro il licenziamento. Poi chi ha mentito? Massara dice che alle richieste Gazidis ha sempre risposto che il milan non aveva preso alcun impegno (cosa poi dimostrasi vera). Maldini prima dice che alla richiesta di chiarimenti la società non rispondeva (contraddizione piena con Massara) poi che Gazidis negava i contatti, poi che Gazidis gli ha detto che ha avuto contatti. Mah. Mi sembrano più chiare precise e rispondenti al vero le parole di Massara
 
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Calcio e Finanza riporta le testimonianza di Maldini e Massara, rilasciate al giudice, sul licenziamento di Boban. Eccole.


Massara: “All’inizio della stagione 2019 la squadra non stava andando come speravamo ed i risultati non erano quelli attesi, oltre ai risultati anche il gioco espresso dalla squadra non era quello sperato, ed anche se solo dopo poche giornate di campionato abbiamo pensato che fosse opportuno cambiare allenatore. Naturalmente è una decisione che abbiamo maturato confrontandoci all’interno dell’area tecnica tra i responsabili di quel periodo che erano Maldini, il ricorrente ed io, ed evidentemente confrontandoci anche con la proprietà ed in particolare con l’amministratore delegato circa quelle che erano le nostre intenzioni, abbiamo quindi cominciato a sondare possibili allenatori alternativi e siamo arrivati alla conclusione che, anche in funzione di quelle che erano le esigenze di bilancio ed i costi, la soluzione ideale era quella di Stefano Pioli.

I contatti con quest’ultimo sono stati sviluppati dall’area tecnica. La settimana che precede di fatto l’esonero, che avviene dopo la partita di Genova che, se non ricordo male, è stata ai primi di ottobre, abbiamo avuto dei contatti con diversi allenatori. Potrei non essere precisissimo con riferimento ai giorni esatti. Nello specifico, per quanto è a mia conoscenza, siamo andati a contattare il signor Marcelino, questo incontro se non ricordo male è avvenuto a Zurigo, eravamo presenti io, Boban, Gazidis, e Giorgio Furlani.

Durante quella giornata lì sono stato informato dal signor Furlani che il giorno dopo, non ricordo esattamente se il giorno dopo o due giorni dopo, avrebbe incontrato assieme a Gazidis in Germania il signor Rangnik. Questo è l’unico riferimento che io ho avuto rispetto ad un incontro con Rangnick. Non ho avuto riscontri di quell’incontro e comunque dopo l’incontro che abbiamo avuto personalmente con il signor Marcelino, noi dell’area tecnica abbiamo proseguito sondaggi con altri possibili candidati.

Nello specifico abbiamo sondato la disponibilità del signor Schmidt ad incontrarci, che però ha declinato l’invito. Abbiamo poi incontrato Spalletti, io il ricorrente e Paolo Maldini, abbiamo ritenuto che fosse un candidato molto autorevole benché molto oneroso ed abbiamo parlato con Gazidis, riferendo che poteva essere una soluzione per noi, Gazidis ha chiesto di incontrare Spalletti e siamo andati ad incontrarlo, io, Gazidis e Furlani a casa sua. Per quanto riguarda la comunicazione circa l’incontro che ci sarebbe stato con Rangnick, questa comunicazione mi è stata data in treno mentre andavamo da Milano a Zurigo io, Gazidis e Furlani, il ricorrente non era presente perché era andato con mezzi propri o si trovava già a Zurigo.

Quella era una settimana molto concitata in cui la squadra era in difficoltà, pensavamo di cambiare allenatore e sondavamo molti potenziali sostituti. Potrei essere leggermente impreciso circa le circostanze che riferisco. Dopo l’incontro di Zurigo io e il ricorrente torniamo a Milano con la macchina del ricorrente ed in questa occasione ne parliamo, attribuendo a quell’incontro un’importanza relativa in quanto non era per noi un candidato possibile, in quel momento facevamo incontri per cercare l’allenatore per cui l’eventuale contenuto del ragionamento tra la società e Rangnick non era da me conosciuto e comunque ribadisco che lui per noi dell’area tecnica non rappresentava un candidato plausibile perché non allenava da un po’ di anni e si era messo a fare il dirigente quindi evidentemente non lo consideravamo una valida alternativa come allenatore.

Dopo l’incontro con Spalletti sono proseguiti i confronti tra Maldini Boban, me, Gazidis e Furlani in conference call, e si è giunti alla conclusione che non c’erano purtroppo le condizioni economiche per portare avanti la candidatura di Spalletti ed abbiamo ritenuto Pioli, del quale conoscevamo la disponibilità a venire ad allenare, il candidato migliore. Personalmente non ho mai ricevuto nessun feedback dell’incontro con Rangnick, devo però rimarcare che nella mia posizione io riferivo sempre a Maldini e Boban, che nell’organigramma erano i miei referenti, e quindi non avevo e non ho un contatto diretto con la proprietà, per cui non posso escludere che Maldini o Boban possano avere ricevuto un feedback.

Da quel momento al lockdown ed anche oltre, fino a giugno, anche luglio, il nome di Rangnick viene fuori in maniera ricorrente sui giornali come allenatore in pectore o dirigente in pectore del Milan, si parlava sui giornali e in televisione tutti i giorni di lui, tant’è che per proteggere la struttura tecnica in quel momento, l’allenatore in primis, Maldini ha dovuto fare a più riprese delle dichiarazioni per smentire che il Milan avesse già preso Rangnick, era opportuno anche perché era diventato un massacro e Pioli veniva trattato tutti i giorni come un allenatore già mandato via. Nel lungo periodo da ottobre in poi ci sono stati più incontri nei quali chiedevamo conto di queste voci insistenti al signor Gazidis il quale negava di aver preso qualunque accordo con il signor Rangnick, riconosceva di averlo incontrato ad ottobre, come è stato detto in precedenza in quell’occasione, ma evidenziava che nessun impegno era stato preso con il suddetto in quell’occasione o successivamente”.



Maldini: “Quando abbiamo costituito il nostro gruppo di lavoro assieme alla società abbiamo pensato ad un progetto triennale con Giampaolo, che arriva all’incirca 10 giorni prima della partenza del raduno. Inizia il suo lavoro, e dopo un inizio promettente con una tournée negli Stati Uniti, che dà dei discreti risultati, ci rendiamo conto quasi subito che la squadra faceva fatica ad esprimere il gioco da noi desiderato.

Inizia il campionato, perdiamo la prima partita, vinciamo quella successiva ma non siamo contenti delle prestazioni e del modo di giocare della squadra, un problema grosso riguardava i nuovi giocatori, alcuni dei quali non venivano utilizzati dall’allenatore e quindi monitoriamo di settimana in settimana sia il lavoro a Milanello e sia naturalmente i risultati sul campo la domenica.

Probabilmente già alla sesta giornata avevamo un’idea di cambiare per non pregiudicare l’intera stagione. Naturalmente io Boban e Massara abbiamo fatto cenno di questo alla proprietà, attraverso il CEO del Milan, Gazidis. Abbiamo quindi valutato le opzioni possibili, e prima dell’esonero di Giampaolo è iniziato un percorso di sondaggio dei possibili sostituti. Ci sono state delle proposte e queste proposte sono state portate avanti dai vari gruppi, nel senso che abbiamo fatto delle riunioni con la parte della proprietà, ovvero il CEO e Giorgio Furlani.

Nel caso specifico c’è stato un incontro con l’ex allenatore del Valencia Marcelino, a Zurigo, al quale io non ho partecipato anche perché non avevamo ancora interrotto il rapporto con Giampaolo e non volevamo andare tutti per rendere la cosa troppo visibile alle persone, per cui io sono rimasto a Milano. Dell’incontro tra Furlani, Gazidis e Rangnick mi è stato detto telefonicamente ma sinceramente non ricordo da chi, se da Boban, da Massara o dallo stesso Gazidis. Ricordo comunque il contenuto della telefonata, e mi fu riferito che ci sarebbe stato un incontro con Rangnick, allenatore che io sinceramente non conoscevo e non era una figura alla quale io avrei pensato.

Comunque era la settimana precedente all’esonero di Giampaolo per cui, pur non conoscendo il contenuto dell’incontro, ho ritenuto che fosse finalizzato alla ricerca del sostituto allenatore. Da questo momento in poi il nome di Rangnick non viene espressamente fuori da parte della proprietà nei nostri confronti anche perché, avendo sostituito Giampaolo con Pioli, la questione allenatore l’avevamo ormai risolta e non eravamo a conoscenza di ulteriori contatti tra la proprietà e questo allenatore. Successivamente, e parlo di luglio/agosto 2020, mi è stato detto che i contatti erano andati avanti, ricordo che la prima volta che mi è stato detto è stata in occasione di una videochiamata durante il lockdown nel giugno del 2020 tra me, Furlan e Gazidis.

A mia espressa domanda, non ricordo quale dei due interlocutori, mi ha detto che si parlava di Rangnick quale allenatore, ma non come sostituto di Giampaolo che c’era già da ottobre ma quale eventuale sostituto di Pioli nella stagione 2020/2021. Sia ad ottobre che nei mesi successivi c’è stata sicuramente una richiesta di chiarimenti su quello che stava succedendo poiché attraverso tanti agenti ci veniva detto che i contatti stavano andando avanti ed addirittura che l’entourage di Rangnick stava organizzando la campagna acquisti dell’anno successivo. A questa richiesta di chiarimento la società non ha risposto, come ho già riferito la prima volta in cui ne ho personalmente parlato è stata nel giugno del 2020 Ribadisco che chiarimenti sulla figura e sui contatti con Rangnick li abbiamo chiesti periodicamente a Gazidis, si parlava molto mediaticamente di questo personaggio, tanto che io ho organizzato un’intervista con Sky a Febbraio nella quale ho detto che non era un profilo adatto a fare l’allenatore del Milan.

L’ufficio mio e quello che era di Boban era assieme, era un ufficio unico, e a 10 metri c’era quello di Gazidis, che era frequentemente presente in questo ufficio, e poi andavamo alle partite insieme, per cui i contatti erano non dico giornalieri, ma dopo la delegittimazione di novembre i rapporti non erano idilliaci e la questione Rangnick non è mai stata affrontata a viso aperto, nel senso che noi volevamo sapere se la società aveva intenzione di prendere un allenatore anche perché essendo noi dell’area sportiva avremmo dovuto saperlo.

C’erano due aspetti, uno era il chiarimento con la proprietà, vale a dire con Gordon Singer; Giorgio Furlani, Franck Tuil, che erano i nostri interlocutori, anche per chiarire la nostra posizione, poiché non avremmo mai accettato l’imposizione di un allenatore che non andava bene a noi, e l’altro era l’aspetto del confronto sul punto con Gazidis, che ci diceva che non c’erano stati ulteriori contatti con Rangnick”».

Marcellino pane e vino sarebbe stata una idea che non mi sarebbe piaciuta..schmidt non so manco chi sia..leggo su Wikipedia che allena il psv..per carità..almeno ragnick erano d'accordo che era una ca**ata..
Alla fine hanno pescato bene con pioli..la persona giusta semplice umile che si capisce quello che dice e che pratica un calcio anche piacevole..poi ci sta di vincere perdere pareggiare ma almeno ci ha restituito una dignità..assieme ai ragazzi..
Ovviamente si saranno parlati nel lockdown ed avranno detto di impegnarsi allo spasimo perché sennò gazidis si sentiva Mandela voleva rivoluzionare tutto e mandare tutti a spasso..con conseguenze a mio modo di vedere inenarrabili..
Ora non so come terminerà sto campionato..però al momento se avesse prevalso la linea gazidis io non so letteralmente dove potevamo essere ..forse con il Benevento e sono ottimista..
 

mil77

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Non è una situazione bellissima, L alternativa probabilmente era mentire. Alla fine la su può girare quanto si vuole ma se hanno contattato rakgnik e non hanno ricevuto risposte dopo averne ripetutamente fatto richiesta, L unica sarebbe stata mentire dicendo non abbiamo mai chiesto informazioni. Ma Maldini ancora una volta dimostra la sua classe. Non ha sbandierato la situazione in piazza, ma si è rifiutato di mentire a un udienza

Veramente é abbastanza il contrario....Maldini ha detto cose che poteva tranquillamente non dire perché non oggetto del processo. La causa era di Boban contro il Milan x illegittimo licenziamento. Cosa c'entra se il milan aveva avuto o no altri contatti? Che se poi gli ha avuti avrebbe dovuto dirlo a Maldini? Non si è mai visto un AD che pensa di licenziare un manager dirgli guarda che ho contatti con gli altri x prendere il tuo posto...che poi Maldini ha fatto la stessa cosa con Giampaolo...mica gli é andato a dire guarda che ti stiamo sostituendo...anzi ha proprio detto di non essere andato a Zurigo x non farlo sapere...
 
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