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Pasquale Campopiano ha pubblicato sui social un articolo su Jilin Yoneda Group, una delle società che stanno per rilevare il Milan (manca ancora il closing, come si sa) da Silvio Berlusconi.
Ecco quanto scritto dallo stesso Campopiano
“Premessa: il fatto di essere stato il primo a scrivere sulla cessione del Milan di Silvio Berlusconi ai cinesi, non mi fa dormire sugli allori una volta avvenuta la tanto agognata firma del preliminare con quella che, termine peggiore non esiste, è definita la “conglomerata” di investitori orientali. Il mio lavoro non finisce a quel fatidico 5 agosto che i tifosi rossoneri hanno atteso come un’indipendence day, il mio lavoro va avanti: e dopo averla, passatemi il termine, raccontata questa storia, adesso provo ad entrare nelle sue pieghe. Provo ad indagare a 360°: oggi la mia attenzione è stata rapita dalla Jilin Yongda, società che, come anticipato da milannews.it, è coinvolta con la Sino Europe Sports Investments e il fondo Haixia, nell’acquisizione dell’AC Milan. Bene, la Jilin Yongda non gode proprio di ottima salute. Provo a chiarire la situazione patrimoniale di Jilin Yongda che viene fuori dal grafico che segue, che è fonte Bloomberg, e quindi ci piove poco.
Bene, se siamo di fronte al terzo soggetto che partecipa all’acquisizione dell’Ac Milan con Sino Europe Sports Investment e Haixia, come brillantemente riportato da edozjg86 e da MilanNewsit, allora è giusto che i tifosi rossoneri sappiano che siamo di fronte a un soggetto finanziario in evidente crisi economica. Lo evidenziano i dati precedenti, che sono in renmimbi, la moneta cinese, gli Yuan per intenderci. Ebbene, la Jilin Yongda nel 2012 ha raggiunto un fatturato di 244 milioni di renmimbi, che al cambio attuale (7,4 con l’euro) corrispondono all’incirca a 33 milioni di euro di fatturato. Cifra che è costantemente calata fino al fatturato del 2015, 146,5 milioni di renmbimbi, cioè poco meno di 20 milioni di euro.
Ora, che una società, per carità leader nel settore dei magneti, come la Jilin Yongda, possa partecipare con i suoi 20 milioni di fatturato ai 4,5 miliardi di dollari di Yuan del fondo citato da milannews, ci sta. Ma se lo fa, è un dato di fatto, lo fa con una quota piccolissima e in un momento di evidente difficoltà economica.
Questo, per completezza di informazione. Il prossimo hashtag, perdonatemi, è #ioindago, perché i tifosi, in un momento dove le informazioni sono le più disparate e piovono da ogniddove, devono capire
Ecco quanto scritto dallo stesso Campopiano
“Premessa: il fatto di essere stato il primo a scrivere sulla cessione del Milan di Silvio Berlusconi ai cinesi, non mi fa dormire sugli allori una volta avvenuta la tanto agognata firma del preliminare con quella che, termine peggiore non esiste, è definita la “conglomerata” di investitori orientali. Il mio lavoro non finisce a quel fatidico 5 agosto che i tifosi rossoneri hanno atteso come un’indipendence day, il mio lavoro va avanti: e dopo averla, passatemi il termine, raccontata questa storia, adesso provo ad entrare nelle sue pieghe. Provo ad indagare a 360°: oggi la mia attenzione è stata rapita dalla Jilin Yongda, società che, come anticipato da milannews.it, è coinvolta con la Sino Europe Sports Investments e il fondo Haixia, nell’acquisizione dell’AC Milan. Bene, la Jilin Yongda non gode proprio di ottima salute. Provo a chiarire la situazione patrimoniale di Jilin Yongda che viene fuori dal grafico che segue, che è fonte Bloomberg, e quindi ci piove poco.
Bene, se siamo di fronte al terzo soggetto che partecipa all’acquisizione dell’Ac Milan con Sino Europe Sports Investment e Haixia, come brillantemente riportato da edozjg86 e da MilanNewsit, allora è giusto che i tifosi rossoneri sappiano che siamo di fronte a un soggetto finanziario in evidente crisi economica. Lo evidenziano i dati precedenti, che sono in renmimbi, la moneta cinese, gli Yuan per intenderci. Ebbene, la Jilin Yongda nel 2012 ha raggiunto un fatturato di 244 milioni di renmimbi, che al cambio attuale (7,4 con l’euro) corrispondono all’incirca a 33 milioni di euro di fatturato. Cifra che è costantemente calata fino al fatturato del 2015, 146,5 milioni di renmbimbi, cioè poco meno di 20 milioni di euro.
Ora, che una società, per carità leader nel settore dei magneti, come la Jilin Yongda, possa partecipare con i suoi 20 milioni di fatturato ai 4,5 miliardi di dollari di Yuan del fondo citato da milannews, ci sta. Ma se lo fa, è un dato di fatto, lo fa con una quota piccolissima e in un momento di evidente difficoltà economica.
Questo, per completezza di informazione. Il prossimo hashtag, perdonatemi, è #ioindago, perché i tifosi, in un momento dove le informazioni sono le più disparate e piovono da ogniddove, devono capire