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Calabria ancora sull'addio al Milan e sulla lite con Conceicao:"Nella vita tutto finisce, quindi prima o poi sarebbe successo. Certo, ho sempre sperato più poi che prima. Io sono super orgoglioso di aver fatto parte del Milan per così tanti anni, tra giovanili e prima squadra. È una cosa che in pochi possono dire d’aver fatto, soprattutto crescere nel settore giovanile, esordire, restare in prima squadra, diventarne capitano e vincere trofei. Son cambiati compagni, allenatori, dirigenti e società ma son rimasto a lungo e giocando spesso. Non ho nessun rimpianto. Ne vado fiero. Da tifoso giocare per il Milan era il mio sogno e ce l’ho fatta, non avrei mai immaginato di diventarne il capitano. Abbiamo alzato trofei, sono entrato in un Milan che non era ciò che il club era abituato ad essere e ho lasciato una squadra che lottava per scudetto e coppe, anche se penso mancasse un ultimo tassello per poter essere competitivi in Champions League. Ripeto: tutto finisce. Poi è finita com’è finita, è successo. Ci sono state delle cose che hanno fatto un po’ male a tutti, nate in una stagione brutta per determinati fattori. Penso di averci rimesso più io, forse ero troppo legato al Milan e certe cose faticavo a mandarle giù. Quei mesi sono stati pesanti. Finché poi il malessere coltivato è uscito ed è stata presa la decisione di separarci. Era diventata una situazione pesante, dovevamo fare qualcosa. Non era minimamente la mia intenzione lasciare il Milan. Quello che è successo lo sapete tutti anche se non lo dice nessuno".
Dopo anni e anni tra il Vismara e Milanello, persone conosciute alle quali voglio bene e dopo aver condiviso così tanto mi è dispiaciuto andar via per degli episodi spiacevoli. Quei momenti penso abbiano rovinato un pochino la mia immagine, non facendo nemmeno nulla di male… Chi mi conosce davvero sa come sono, ho il mio carattere, ci ho messo e metto sempre la faccia e il cuore, ci tenevo particolarmente ovviamente, ero capitano, non sono uno che si illude che tutto possa andare sempre bene e fingere che non ci siano mai problemi. Tanti poi si sfogavano con me. Parlandone e avendo rispetto si migliora. Questa cosa magari mi è tornata contro in quel periodo. Sicuramente preferisco morire con le mie idee piuttosto che morire con le idee di altri. Ho dovuto accettarlo, onestamente non volevo più avere a che fare con certa gente. C’erano poche soluzioni sinceramente: magari finire fuori rosa o aver altri problemi. Oppure andar via. E se ti dico come si è creata l’opportunità di Bologna…".
"Milan da scudetto? Sì, assolutamente. La squadra è forte, hanno trovato finalmente una figura in grado di creare un gruppo coeso e proteggerlo, capace poi di dare delle basi difensive solide, secondo me fondamentali per vincere. Allegri è un vincente, ha già vinto tanto in Italia e sa come farlo. Ha esperienza ed in più giocano una volta a settimana: hanno il tempo di recuperare le energie e lavorare sulle sue idee. Sarei stato curioso di essere allenato da lui, me ne parlano tutti bene e sono tutti contenti di lui. E poi a me fa impazzire come comunica, è il migliore su questo e spesso fa morire dal ridere".
Dopo anni e anni tra il Vismara e Milanello, persone conosciute alle quali voglio bene e dopo aver condiviso così tanto mi è dispiaciuto andar via per degli episodi spiacevoli. Quei momenti penso abbiano rovinato un pochino la mia immagine, non facendo nemmeno nulla di male… Chi mi conosce davvero sa come sono, ho il mio carattere, ci ho messo e metto sempre la faccia e il cuore, ci tenevo particolarmente ovviamente, ero capitano, non sono uno che si illude che tutto possa andare sempre bene e fingere che non ci siano mai problemi. Tanti poi si sfogavano con me. Parlandone e avendo rispetto si migliora. Questa cosa magari mi è tornata contro in quel periodo. Sicuramente preferisco morire con le mie idee piuttosto che morire con le idee di altri. Ho dovuto accettarlo, onestamente non volevo più avere a che fare con certa gente. C’erano poche soluzioni sinceramente: magari finire fuori rosa o aver altri problemi. Oppure andar via. E se ti dico come si è creata l’opportunità di Bologna…".
"Milan da scudetto? Sì, assolutamente. La squadra è forte, hanno trovato finalmente una figura in grado di creare un gruppo coeso e proteggerlo, capace poi di dare delle basi difensive solide, secondo me fondamentali per vincere. Allegri è un vincente, ha già vinto tanto in Italia e sa come farlo. Ha esperienza ed in più giocano una volta a settimana: hanno il tempo di recuperare le energie e lavorare sulle sue idee. Sarei stato curioso di essere allenato da lui, me ne parlano tutti bene e sono tutti contenti di lui. E poi a me fa impazzire come comunica, è il migliore su questo e spesso fa morire dal ridere".