Braida:"Milan nel cuore. E in futuro...".

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Ariedo Braida, intervistato da calciomercato.com, sul Milan e sul possibile ritorno in rossonero. Ecco le dichiarazioni:


"Il Milan ce l’ho nel cuore e mi fa piacere che amici come Fabio Capello e Oscar Damiani mi accostino ancor oggi a quella società. Ma non mi piace dire di più, mi sembrerebbe di tradire il mio carattere friulano e quella discrezione che lo caratterizza. Diciamo che il Milan è una bella porta dalla quale farebbe piacere passare".

Possiamo dire che è stato l’inizio della sua storia?
"Certo perchè, prima di diventarne dirigente, Nereo Rocco, nel lontano 1968, mi portò in tournée con i rossoneri da calciatore. Da allora è sempre stato il Milan, non una squadra come le altre. Evidentemente era nel mio destino".

La porta non si è nemmeno un po’ socchiusa?
"No. Ma io resto fiducioso. Vediamo se, avendo rappresentato l’inizio della mia vicenda calcistica, il Milan potrà essere ancora il mio futuro".

A 74 anni, l’ex direttore sportivo di Milan, Sampdoria (anche se in effetti, assunto da Garrone, con Ferrero non ha mai lavorato) e Barcellona ha la calma dei saggi e nessuna voglia di autocandidarsi per un ruolo nella società di Elliot. Si racconta in esclusiva a calciomercato.com, sapendo bene che un dirigente italiano, in un management sempre più straniero, servirebbe per conservare l’identità della squadra e un punto di riferimento per calciatori e tifosi. Soprattutto adesso che, come molti indicatori confermano, Paolo Maldini divorzierà da Gazidis dopo appena due anni.

Ariedo, lei da calciatore ha girato tante squadre - Udinese, Brescia, Pisa, Mantova, Varese, Cesena, Palermo, Monza e Sant’Angelo Lodigiano - e poi, anzichè fare il corso di allenatore come molti, è diventato direttore sportivo grazie anche alla spinta di Galliani. Ci racconta questo percorso?

"Mi sono sempre detto che avrei voluto imparare dagli altri e, avendo avuto la fortuna di incontrare spesso dirigenti-imprenditori, a volte mi fermavo con loro a cena o nel dopo cena. I miei compagni giocavano a carte, io provavo a capire le logiche dell’impresa o ascoltavo i racconti sui progetti delle loro aziende. A Monza ebbi la fortuna di frequentare personaggi come Gazzaniga, Giambelli e Cappeletti. Mi piaceva e, forse, anch’io piacevo a loro".

D’accordo. Ma quando ci fu la svolta?
"Io giocavo ancora e una domenica Galliani viene a vedermi a Sant’Angelo. Alla fine della partita mi fa: 'Ariedo, perchè non smetti e vieni a lavorare con noi?'. Decisi subito. Smisi, frequentai il corso per d.s. e cominciai con il Monza, dove sono stato quasi tre anni".

E poi l’Udinese, il richiamo di casa.
"Sì, dove le cose non andavano benissimo, ma mi lasciarono grande libertà d’azione. E poi io sono friulano, sono nato a Precenicco, vicino a Lignano Sabbiadoro, le gente mi voleva bene. A Udine resto due anni e un bel giorno mi richiama Galliani".

Ancora lui, non si può dire che non la stimasse. E cosa le dice?
"Mi fa una rivelazione. 'Se Berlusconi prende il Milan, ti porto con me'".

Accade davvero.
"Naturalmente. Però andarmene da Udine non fu facile. Il presidente Mazza voleva che rimanessi, dovetti insistere perchè accettassero. Alla fine mi dissero: 'vai avanti per la tua strada'. E arrivai a Milano".

Rimanendoci per ventisei anni, una vita.
"All’inizio eravamo in pochi, Berlusconi organizzò una convention e ci travolse con l’entusiasmo e un programma mozzafiato. Ci disse: 'Voglio costruire la squadra di calcio più forte del mondo. Più forte dell’invidia, più forte dell’ingiustizia e più forte della sfortuna'. Toccò le corde giuste, la voglia di fare era al massimo".

Vi deste un tempo per arrivare in alto?
"No, ma la parola d’ordine era fare il prima possibile, dando il meglio di noi stessi. Le risorse non mancavano, anzi, non ci mancava proprio nulla, dunque dipendeva tutto dalle nostre capacità".

Quale, tra tanti acquisti, il colpo che ricorda con maggiore soddisfazione?
"Premesso. Gli acquisti non li facevo io, li faceva il Milan, noi tutti eravamo il Milan. Comunque di cose ce ne sarebbero tante da raccontare, anche se io sono legato al primo acquisto, quello di Van Basten, un grandissimo campione, forse perchè eravamo agli inizi".

Dalle sue parole emerge un grande spirito di appartenenza.
"Sì ed è il sentimento che prevaleva nel club, quello che mi è sempre piaciuto ricordare. Io, di mio, guardo sempre avanti, ma se vuoi costruirti un buon futuro devi sapere anche da dove vieni, cosa hai fatto e, soprattutto, cos’hai imparato".

Quel Milan vinse tanto.
"Tantissimi scudetti e poi otto finali europee con cinque coppe. Non posso non citare i nomi dei nostri grandi allenatori: Sacchi, Capello, Ancelotti e Allegri".

Dopo il Milan, lei passò da Genova, sponda Sampdoria, ma non cominciò mai, causa il cambio di proprietà, e poi andò al Barcellona, dove è rimasto cinque anni. Differenze con il Milan?
"Una, fondamentale, e si chiama Messi. Senza di lui sarebbe un’altra storia sia la storia del club, sia il fatturato. Con Messi il Barcellona ha potuto lavorare per sviluppare un mito sportivo e portarlo fino ai confini della terra. E, pur avendo tutti calciatori forti, tra Messi e gli altri non c’è confronto. Non c’era nemmeno con Neymar fino a quando è rimasto in Catalogna. Faccio un esempio terra terra: per una maglietta di Piqué venduta allo store, se ne vendono dieci di Messi. Ma per essere ancora più chiaro servono altre cifre: il museo dello stadio ha due milioni di visitatori l’anno, favorendo ricavi pazzeschi ai quali si aggiunge il merchandaising per un totale complessivo di 40 milioni netti l’anno".

Torniamo a Galliani che, nella sua vita sportiva, può dirsi il suo mentore. Secondo lei sarebbe impossibile l’accoppiata Galliani-Braida al Monza che, conquistata in modo schiacciante la serie B, punta subito alla A?
"A Galliani mi legherà sempre l’amicizia e il ricordo di quel che abbiamo fatto al Milan resta stupendo. Ma il tempo scorre e quello è il passato. Lui sta bene lì, ha una struttura in cui tutto funziona a meraviglia e sono sicuro che arriveranno presto in serie A. Certo, se ripenso al nostro Milan, provo orgoglio e soddisfazione per avere fatto parte di quel grande progetto. Dimenticare non posso, dimenticare non voglio. Però devo camminare da solo".
 
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La porta non si è nemmeno un po’ socchiusa?
"No. Ma io resto fiducioso. Vediamo se, avendo rappresentato l’inizio della mia vicenda calcistica, il Milan potrà essere ancora il mio futuro".

La parte la piu importante.

Il ritorno di Braida vuole dire che Arnault arriva. Semplicemente.
 
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L'avessimo ora uno con la sua competenza a scegliere i giocatori da comprare e a condurre le trattative. Siam passati da uno dei migliori ed esperti dirigenti in Europa al "potere agli apprendisti!"
 

Casnop

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La porta non si è nemmeno un po’ socchiusa?
"No. Ma io resto fiducioso. Vediamo se, avendo rappresentato l’inizio della mia vicenda calcistica, il Milan potrà essere ancora il mio futuro".

La parte la piu importante.

Il ritorno di Braida vuole dire che Arnault arriva. Semplicemente.
Il suo nome è stato associato più volte, negli ultimi mesi e dalle fonti giornalistiche più diverse, alla trattativa tra Elliott e LVMH, e non ha mai smentito, allora, come ora, onde recidere il cordone che lo legherebbe a questa iniziativa e legittimare un diverso scenario. Così facendo, non smentisce il proprio coinvolgimento, e soprattutto non smentisce quella trattativa. Il tutto, praticamente a poche ore dalla assunzione della certezza dell'accordo totale tra clubs e Comune sulla realizzazione del nuovo San Siro e del distretto commerciale ad esso collegato. Mah, ritiriamo fuori la foto di un gruppo di amici, trovata da Carlo Festa lo scorso gennaio, e studiamola bene, va. :fuma::
 

A.C Milan 1899

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Il suo nome è stato associato più volte, negli ultimi mesi e dalle fonti giornalistiche più diverse, alla trattativa tra Elliott e LVMH, e non ha mai smentito, allora, come ora, onde recidere il cordone che lo legherebbe a questa iniziativa e legittimare un diverso scenario. Così facendo, non smentisce il proprio coinvolgimento, e soprattutto non smentisce quella trattativa. Il tutto, praticamente a poche ore dalla assunzione della certezza dell'accordo totale tra clubs e Comune sulla realizzazione del nuovo San Siro e del distretto commerciale ad esso collegato. Mah, ritiriamo fuori la foto di un gruppo di amici, trovata da Carlo Festa lo scorso gennaio, e studiamola bene, va. :fuma::

Casnop, avevo messo ormai una pietra sopra al sogno Arnault, ma così mi ridai speranze. E non so se sia una cosa positiva. :cry:
 
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Il suo nome è stato associato più volte, negli ultimi mesi e dalle fonti giornalistiche più diverse, alla trattativa tra Elliott e LVMH, e non ha mai smentito, allora, come ora, onde recidere il cordone che lo legherebbe a questa iniziativa e legittimare un diverso scenario. Così facendo, non smentisce il proprio coinvolgimento, e soprattutto non smentisce quella trattativa. Il tutto, praticamente a poche ore dalla assunzione della certezza dell'accordo totale tra clubs e Comune sulla realizzazione del nuovo San Siro e del distretto commerciale ad esso collegato. Mah, ritiriamo fuori la foto di un gruppo di amici, trovata da Carlo Festa lo scorso gennaio, e studiamola bene, va. :fuma::

Braida non avrà smentito ma purtroppo Arnault (il figlio mi pare piu che altro) ha smentito e anche con parecchia decisione...

io ci spero ma purtroppo meglio guardare la realtà...speriamo che sto Rangnick la renda un pò meno amara almeno...
 
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Il suo nome è stato associato più volte, negli ultimi mesi e dalle fonti giornalistiche più diverse, alla trattativa tra Elliott e LVMH, e non ha mai smentito, allora, come ora, onde recidere il cordone che lo legherebbe a questa iniziativa e legittimare un diverso scenario. Così facendo, non smentisce il proprio coinvolgimento, e soprattutto non smentisce quella trattativa. Il tutto, praticamente a poche ore dalla assunzione della certezza dell'accordo totale tra clubs e Comune sulla realizzazione del nuovo San Siro e del distretto commerciale ad esso collegato. Mah, ritiriamo fuori la foto di un gruppo di amici, trovata da Carlo Festa lo scorso gennaio, e studiamola bene, va. :fuma::

Ciao Casnop:grande: Ti do ragione su tutto.

Il progetto di Arnault va al di là del calcio. Alla sua immagine cioé immenso. Ci sono due città del lusso in Europa: Parigi e Milano. Già nel 1999, Bernard Arnault voleva comprare Armani. D'altronde qualche mese fa lo stesso Giorgio Armani disse: Arnault ambisce a Milano. Questa storia è"une vieille rengaine" cioé un vecchio tormentone.

Milano è una città troppo "appetibile" per il signor Arnault. Ci ho sempre creduto non per motivi calcistici ovviamente ma anche per altre ragione .

Non dimenticare che il grandissimo rivale di Arnault in Francia è sempre stato Pinault col gruppo Kering( Printemps, Gucci, Bottega Veneta Yves Saint Laurent...) proprietario del Palazzo Grassi di Venezia e terzo gruppo di lusso mondiale dietroa Lvmh e Richemont

La guerra è totale fra i due, quindi anche in Italia Arnault deve" ammazzare" la concorrenza. Sono senza pietà sti squali:cool2:

E come dici tu giustamente, l'accordo raggiunto sul nuovo San Siro ha fatto uscire Braida del bosco come cervo che esce della foresta:muhahah:
 

A.C Milan 1899

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Ciao Casnop:grande: Ti do ragione su tutto.

Il progetto di Arnault va al di là del calcio. Alla sua immagine cioé immenso. Ci sono due città del lusso in Europa: Parigi e Milano. Già nel 1999, Bernard Arnault voleva comprare Armani. D'altronde qualche mese fa lo stesso Giorgio Armani disse: Arnault ambisce a Milano.

E come dici tu giustamente, l'accordo raggiunto sul nuovo San Siro ha fatto uscire Braida del bosco come cervo che esce della foresta:muhahah:

Non illudermi, che poi se dovesse finire male sarebbe ancora più doloroso.
 
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Non illudermi, che poi se dovesse finire male sarebbe ancora più doloroso.

Caro AC. Milan , guarda che io ci credo davvero. Ci sono troppi indizi che mi portano a credere alla fattibiltà di un tale operazione. Come te lo spero con tutto il mio cuore. Non ne posso piu di vedere il nostro Milan umiliato da tutti( giornali, arbitri, Figc....).

E arrivato il tempo di commandare di nuovo e se Dio vuole vengo da voi a Milano a vedere di nuovo il grande Milan brillare come prima.:ultra:
 

A.C Milan 1899

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Caro AC. Milan , guarda che io ci credo davvero. Ci sono troppi indizi che mi portano a credere alla fattibiltà di un tale operazione. Come te lo spero con tutto il mio cuore. Non ne posso piu di vedere il nostro Milan umiliato da tutti( giornali, arbitri, Figc....).

E arrivato il tempo di commandare di nuovo e se Dio vuole vengo da voi a Milano a vedere di nuovo il grande Milan brillare come prima.:ultra:

Speriamo, amico.
 
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