Ma che vuol dire, scusa, sono cose entrate ovviamente nel quotidiano, altrimenti andremmo ancora a giro con gli stracci del MedioEvo. Il punto è che hai capito benissimo dove voglio andare a parare, e cioè che 'ste farine di grilli di oggi sono imposte più da logiche perverse piuttosto che da reali necessità.
Chiaro che la farina di un tempo è diversa da quella di oggi, ma come si fa, smettiamo di lavorare e ci mettiamo a produrre in casa la farina ognuno per conto suo ? Ci pensano le aziende per noi, chiaro che devono operare in modo aziendale e non tribale. Ma il cambiamento è avvenuto in modo se non altro graduale, comunque conservando certi punti fermi.
Magari la farina di grilli fa bene, è ultra-proteica e tutto quello che vuoi, ma per me un piatto di spaghetti deve rimanere un piatto di spaghetti.
Facciano pure una sottospecie di pizza con ' ste robe, ma che gli diano un nome diverso e non la propagandino insieme alla pizza.
Ah, ok, mi sono sbagliato, come al solito.
Però Gabri, anche queste cose entrate ormai nel quotidiano, sono partite in modo un po' surrettizio.
Non sono qui a cavalcare Slow Food e movimenti del genere, che rispetto. Però dietro a molte novità da noi vissute negli ultimi decenni ci sta una logica di profitto, di automazione e di marketing.
Siamo cresciuti con le prime paranoie dei coloranti industriali E124 E...chisseloricorda.
Ora ci ritroviamo percentuali importanti di popolazione allergica o intollerante a qualcosa.
DI recente è morta una ragazza in un bar e le era stato garantito che in quello che aveva assunto non c'erano xyz.
Per alcuni, una alimentazione basata su diavolerie alternative diventa l'unica via per nutrirsi.
Ma bisogna anche interrogarsi su quali diavolerie alternative ci hanno propinato finora senza raccontarcela troppo giusta.
Scusate se ogni tanto mi permetto di essere un po' complottista anche io.
Che poi alla fine il complotto si riduce nel: " è più redditizio? Lo faccio. Produco in quel modo". E questa è una cosa umana e diffusa, senza scomodare giudei e massoni.
Ah, qualche associazione di consumatori ogni tanto pubblica dati sulla presenza di glicosato nella pasta. Altre volte su piccoli parassiti.
Che dalla produzione di cibo alla gestione dei rifiuti tutto venga effettivamente gestito, separato, differenziato come dicono di fare io un po' ne dubito. Non ce ne faccio una malattia, mangio lo stesso come si dice dalle mie parti.
Però dopo le farine di Mucca Pazza, il vino all'etanolo e compagnia edulcorante...