Boban attacca Gazidis:"Milan unito? Ci credevo..."

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A.C Milan 1899

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Se non cambiamo proprietà ne usciremo mai.
Del resto è già eloquente il fatto che elliott abbia scelto gazzosa e non un marotta.
Dove vogliamo andare con questo personaggio alla guida??

Ma è ovvio. È da quando mi sono iscritto che affermo che con Idiott mangeremo solo polvere. E si che da Idiott, un proprietario di transizione, non pretenderei chissà che cosa, mi accontenterei che facesse il Thohir. Invece manco quello. Perché l’Inter di Thohir aveva la forza e l’appeal di prendere Mancini a Novembre 2014 e noi non riusciamo a prendere uno del livello di Spalletti? Perché l’Inter di Thohir dopo aver avuto la forza e l’appeal di prendere Mancini aveva anche la forza e l’appeal di fare una campagna acquisti importantissima per l’Inter di Mancini (campagna che li porterà ad essere primi in classifica fino alla fine del girone d’andata 2015/2016 per poi arrivare quarti a fine stagione) nonostante il bilancio negativo quanto il nostro attuale e il settlement agreement da parte della UEFA di inizio Estate 2015?

È a queste domande che deve rispondere chi sostiene che, tutto sommato, Idiott stia facendo il suo. Perché nessuno chiede ad Idiott di fare chissà cosa, gli si chiede di fare anche solo il Thohir. Invece lui riesce a farci invidiare perfino quella Inter. Riesce a far figurare questo Milan come più piccolo e povero perfino della peggior Inter di sempre (e parlo dell’Inter di Thohir perché è con quella che dovrebbe esserci il confronto, vista la similarità della situazione, sia a bilancio che come proprietà dato che anche Thohir era uno speculatore. Con l’Inter di Suning il confronto non è nemmeno plausibile, è come il Real dei Galacticos in confronto a questo Milan).

Rimane solo lo stadio: Sala si era detto ottimista nelle settimane scorse, quindi c’è da sperare che arrivi l’ok al più presto e che con l’approvazione dello stadio e la normalizzazione dei rapporti con la UEFA arrivi un proprietario da Milan. Come del resto è stato anche per l’Inter, con Suning che arrivò mentre erano sotto SA.
 

hiei87

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Mi aspettavo uno scenario del genere dal momento in cui Boban aveva firmato. Purtroppo era scontato sarebbe finita così.
Sappiamo già come andrà a finire: Boban e Maldini silurati e avanti con la linea Gaz.
Resta, e di questo ho piacere, visto che c'era il rischio che le cose cambiassero in peggio, l'enorme stima per Boban, uomo e milanista vero.
 

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Dichiarazioni clamorose di Boban allla Gazzetta dello Sport in edicola oggi, 29 febbraio

Boban, l’a.d. Gazidis la settimana scorsa ha superato tutte le indiscrezioni dicendo che non esistono due anime nel Milan. Che cosa ne pensa?

«Prendendo atto di mille difficoltà iniziali, delle differenze culturali e delle passioni rossonere ben diverse, con tutte le divergenze di vedute e qualche volta opposti pensieri, ancora qualche giorno fa pensavo fosse questa la realtà».

Poi ci sono state le voci su Rangnick. Ci sarebbero stati effettivamente contatti con il manager tedesco e questo non fa bene al club e non aiuta il lavoro dell’area tecnica.

«Il fatto che parliamo di queste cose non fa bene a nessuno, soprattutto alla vigilia di una partita importante, come sono tutte quelle che stiamo giocando adesso. La cosa peggiore è che questo evento destabilizzante avviene in un momento durante il quale la squadra sta crescendo e si vede un grande lavoro di Pioli, in un momento dove si percepisce che si sta formando un percorso nettamente migliore. Non avvisarci è stato irrispettoso e inelegante. Non è da Milan. Almeno quello che ci ricordavamo fosse il Milan».

Quindi l’unità di intenti non esiste? Non esiste un unico sistema di lavoro per tornare a un unico grande Milan?

«Per come la vedo io, l’unità significa condivisione, l’unità è rispetto. Alla fine, la base di tutto è avere questo approccio, è l’unica via per poter lavorare e sentirsi bene».

Avete chiesto un chiarimento a Gazidis? Da quanto tempo non vi sentite?

«Con Gazidis abbiamo già parlato. Per il bene del Milan, è certamente necessario che il meeting con la proprietà avvenga al più presto».

Ha lasciato la Fifa perché aveva grandi progetti con Paolo Maldini…

«Sono felice di condividere e vivere questo tempo con un grande amico con il quale ho sognato di lavorare da tempi lontani. Paolo come nessuno rappresenta la storia e l’appartenenza al Milan, è una persona per bene, ha classe ed è ormai un dirigente credibile e capace. La cronaca dei fatti? Il mercato estivo è stato molto dinamico e alla fine positivo, poi c’è stato un inizio del campionato molto insoddisfacente per il quale ci prendiamo tutte le responsabilità, dopo di che il cambio di allenatore, e la costruzione di una base solida per un progetto che è stato pensato per almeno tre anni. Questa è la sintesi del nostro lavoro, finora».

Con quale budget potreste lavorare per il futuro?

«La proprietà deve essere chiara sia nel budget che negli obiettivi. In sintesi: noi rispettosi delle esigenze di equilibrio economico finanziario per garantire una sana e corretta gestione della società, la proprietà rispettosa dei risultati sportivi affidati a chi rappresenta la storia e i valori di un grande club».

Quindi non lo è stata.

«Al momento, nonostante gli sforzi nel mercato di gennaio e i tanti tagli, con due cessioni importanti e l’alleggerimento che deriva dai relativi ingaggi, non sappiamo che margini avremo».

Uno dei nodi da sciogliere è il rinnovo di contratto di Ibrahimovic.

«Tutti vedono l’impatto che Zlatan ha avuto. E’ un giocatore speciale, e non credo ci siano dubbi che dovremmo affrontare già oggi un possibile rinnovo per la prossima stagione, al di là del risultato finale della squadra».

C’è anche il problema del rinnovo di contratto di Begovic e soprattutto Kjaer.

«Niente da aggiungere a quello che abbiamo visto in campo. Sono giocatori di esperienza che hanno reso più solido il Milan, è probabile che lo possano fare anche nelle prossime stagioni».

C’è la politica dei giovani pretesa da Elliott come un caposaldo, condivisa da voi per la verità. Ma ci sono anche dei limiti. Come ha detto più volte Maldini, una squadra di ragazzi non ha mai vinto…

«Ci è stato chiesto di ringiovanire la rosa e l’abbiamo fatto ma sostenendo sempre che ci vuole il giusto mix tra gioventù ed esperienza. Il mercato invernale ha dimostrato che avevamo ragione, basta vedere come i giovani siano cresciuti in breve tempo».

Insomma, c’è un’intesa sulle strategie o no?

«Noi siamo certi che il Milan abbia soltanto una strada, pensare in grande per un fatto semplice – si chiama il Milan, ha 120 anni di storia vincente, e ha sette Coppe dei Campioni vinte».

Allora quando vedremo un Milan così, capace almeno di competere per tornare in Champions League?

«Intanto dobbiamo finire la stagione e vedere dove saremo, ma è già un Milan diverso. Noi non diciamo che si debba vincere l’anno prossimo, ma dobbiamo essere competitivi e giocarcela con tutti almeno in Italia. Siamo ben coscienti che non viviamo il Milan dei nostri tempi, ma un’ambizione vera che ti fa sognare ci dev’essere».

Lo snodo è Ibrahimovic, in un ruolo o un altro. Resterà?

«L’ha chiamato prima Paolo e poi ho continuato io anche per il fatto della lingua e il carattere balcanico che abbiamo. E’ stato divertente quando mi ha chiamato verso le 10 di sera per la vigilia di Natale dicendo: “Boban, congratulazioni al Milan, avete preso Ibrahimovic. Buon Natale e a presto”. Comunque, l’ok di Londra è arrivato quasi subito. Speriamo di poter andare avanti».

Servono grandi giocatori, per quanto senior, e bei prospetti per riportare al Milan al top. Serve anche, secondo la proprietà e non soltanto, uno stadio nuovo. Una priorità per Elliott. Che cosa ne pensa?

«E’ una grande cosa e bisogna farlo, sarebbe bello per la città calcistica più importante al mondo. Detto ciò, il nuovo San Siro con gli standard più avanzati sarebbe grandioso e credo che Elliott con i suoi manager sarebbe più che capace di fare un miracolo architettonico mondiale».

C’è nella gente questa idea che la proprietà sia un po’ lontana dalla società del calcio e della società Italiana, che cosa ne pensa?

«Noi sappiamo quanto sia importante avere un’identità milanese e Italiana. La si può inculcare anche ai ragazzi stranieri, credo che ci sono tanti buoni esempi. Capiamo che a volte per le proprietà straniere sia difficile capirlo, ma è un passaggio fondamentale. Non si deve mai arrivare alla de – italianizzazione e de – milanizzazione, sarebbe veramente come perdere l’anima. Lo dice un patriottico croato che ama questo club, questa città e questa splendida terra».
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Quindi a giugno Boban e Maldini saluteranno, arriverà sto Ragnick o profilo simile, magari una bandiera per indorare la pillola ai tifosi, e a novembre la stagione sarà di nuovo finita.
 
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più di una volta ho scritto chiedendomi perchè Boban fosse in silenzio da mesi abbondanti,qualcosa covava.
a quanto dice su alcune cose vanno d'accordo e su altre meno,poi ribadisce del progetto triennale.
sicuramente ha dato fastidio i contatti con il manager tedesco in questo momento e pioli abbandonato

Direi che questi sono i punti salienti.

Mi sembra chiaro che il punto centrale sia Ragngick. Da quello che si capisce Gazidis l’ha contattato autonomamente senza informare Maldini e Boban (forse perché gli si sovrapporrebbe, almeno parzialmente, come funzioni?) .
Ci sono posizioni diverse su cui la proprietà deve fare chiarezza. É chiaro che se fosse vincente la visione Gazidis-Ragngick, Maldini e Boban andrebbero verso l’addio.

Ma i risultati di questi ultimi due mesi, dove la squadra con gli Ibra e i Saelaemakers, i Kjaer e gli Hernandez , i Begovic e i Bennacer sta facendo, tutto sommato, bene (al di là dei due rigori fasulli di Juve e Fiorentina). Rafforza la posizione della nostra guida tecnica precedentemente indebolita dalla scelta di Giampaolo.

Anche Gazidis ha ammesso che l’inserimento di Ibra é stato fondamentale nella valorizzazione del resto della rosa. Quindi una sintesi su questa linea, quella di Ibra, Kjaer e magari Thiago e Matic di fianco ai Saelaemakers, Robinson, Zaracho &C potrebbe essere una linea condivisa all’interno di un budget, che , come noto, dovrá ancora drasticamente ridursi. Questa é una linea che permetterebbe la convivenza Maldini-Boban-Gazidis. Gazidis in ogni caso resterá.

Direi che la chiave é questo finale di stagione. Se la squadra otterrá risultati, la posizione di Maldini e Boban diventerá solida e ci sará spazio per la riconferma adì Pioli. L’alternativa é la linea Gazidis-Ragnick la cui impostazione la si puó vedere nei modelli Salisburgo e Lipsia che peró é tutto da vedere se importabile in Italia.
 

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Direi che questi sono i punti salienti.

Mi sembra chiaro che il punto centrale sia Ragngick. Da quello che si capisce Gazidis l’ha contattato autonomamente senza informare Maldini e Boban (forse perché gli si sovrapporrebbe, almeno parzialmente, come funzioni?) .
Ci sono posizioni diverse su cui la proprietà deve fare chiarezza. É chiaro che se fosse vincente la visione Gazidis-Ragngick, Maldini e Boban andrebbero verso l’addio.

Ma i risultati di questi ultimi due mesi, dove la squadra con gli Ibra e i Saelaemakers, i Kjaer e gli Hernandez , i Begovic e i Bennacer sta facendo, tutto sommato, bene (al di là dei due rigori fasulli di Juve e Fiorentina). Rafforza la posizione della nostra guida tecnica precedentemente indebolita dalla scelta di Giampaolo.

Anche Gazidis ha ammesso che l’inserimento di Ibra é stato fondamentale nella valorizzazione del resto della rosa. Quindi una sintesi su questa linea, quella di Ibra, Kjaer e magari Thiago e Matic di fianco ai Saelaemakers, Robinson, Zaracho &C potrebbe essere una linea condivisa all’interno di un budget, che , come noto, dovrá ancora drasticamente ridursi. Questa é una linea che permetterebbe la convivenza Maldini-Boban-Gazidis. Gazidis in ogni caso resterá.

Direi che la chiave é questo finale di stagione. Se la squadra otterrá risultati, la posizione di Maldini e Boban diventerá solida e ci sará spazio per la riconferma adì Pioli. L’alternativa é la linea Gazidis-Ragnick la cui impostazione la si puó vedere nei modelli Salisburgo e Lipsia che peró é tutto da vedere se importabile in Italia.

Non è da vedere se sia importabile in Italia. È da vedere se lo sia a Milano.

E la risposta la conosciamo già. Milano è una piazza che la mediocrità non l’accetta, che mugugna al terzo stop sbagliato, non potrà mai essere una piazza dove una squadra di soli giovani, senza una ossatura esperta e di classe (perché se l’ossatura esperta fosse formata solo da gente del livello di Kjaer, cioè esperta si ma di comprimari e basta, ciao core), possa funzionare.

Potrà diventarlo forse se dovesse (Dio non voglia) avversarsi lo scenario peggiore, cioè quello di un Milan diventato ormai talmente perdente da così tanto tempo che i tifosi che sapevano cosa fosse il Milan saranno tutti spariti o troppo vecchi per essere ancora “rilevanti”.

In altre parole, tra una trentina d’anni di mediocrità forse sarebbe fattibile, tale progetto. Perché l’uomo è una creatura che si abitua a tutto, a stare bene come a soffrire, ma ci mette tempo. Anche Milano cambierebbe, come piazza, se le si desse il tempo necessario per cambiare: 30 anni di questa mediocrità e, con tifosi nati e cresciuti in essa, che per sapere cosa sia un Milan vincente devono riguardarsi i vecchissimi filmati di inizio secolo (un secolo che, in questo scenario, sarà già entrato nella sua mezza età), e il progetto Lipsia o Salisburgo sarà applicabile anche a Milano.
 
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Ma è ovvio. È da quando mi sono iscritto che affermo che con Idiott mangeremo solo polvere. E si che da Idiott, un proprietario di transizione, non pretenderei chissà che cosa, mi accontenterei che facesse il Thohir. Invece manco quello. Perché l’Inter di Thohir aveva la forza e l’appeal di prendere Mancini a Novembre 2014 e noi non riusciamo a prendere uno del livello di Spalletti? Perché l’Inter di Thohir dopo aver avuto la forza e l’appeal di prendere Mancini aveva anche la forza e l’appeal di fare una campagna acquisti importantissima per l’Inter di Mancini (campagna che li porterà ad essere primi in classifica fino alla fine del girone d’andata 2015/2016 per poi arrivare quarti a fine stagione) nonostante il bilancio negativo quanto il nostro attuale e il settlement agreement da parte della UEFA di iniziò estate 2015?

È a queste domande che deve rispondere chi sostiene che, tutto sommato, Idiott stia facendo il suo. Perché nessuno chiede ad Idiott di fare chissà cosa, gli si chiede di fare anche solo il Thohir. Invece lui riesce a farci invidiare perfino quella Inter. Riesce a far figurare questo Milan come più piccolo e povero perfino della peggior Inter di sempre (e parlo dell’Inter di Thohir perché è con quella che dovrebbe esserci il confronto, vista la similarità della situazione, sia a bilancio che come proprietà dato che anche Thohir era uno speculatore. Con l’Inter di Suning il confronto non è nemmeno plausibile, è come il Real dei Galacticos in confronto a questo Milan).

Rimane solo lo stadio: Sala si era detto ottimista nelle settimane scorse, quindi c’è da sperare che arrivi l’ok al più presto e che con l’approvazione dello stadio e la normalizzazione dei rapporti con la UEFA arrivi un proprietario da Milan. Come del resto è stato anche per l’Inter, con Suning che arrivò mentre erano sotto SA.

In ogni caso non quest anno.
Solo per lo stadio, la di la dell’ok su tipologia e volumetrie, dovrá essere scelto il progetto, realizzato il progetto definitivo, che dovrá essere approvato dai vari enti coinvolti (comune, sovrintendenza ai beni culturali...), dovrá, a questo punto essere fatta la societá che finanzierá è sará proprietaria dell’opera, fatta l agata di appalto per i lavori, realizzato il progetto esecutivo con il piano lavori. Approvato il tutto e allora... li. Si potrá parlare del fatto che lo stadio é approvato, che serve solo costruirlo e quindi é vendibile come assett societario.

Non prima di primavera 2021.
 

A.C Milan 1899

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In ogni caso non quest anno.
Solo per lo stadio, la di la dell’ok su tipologia e volumetrie, dovrá essere scelto il progetto, realizzato il progetto definitivo, che dovrá essere approvato dai vari enti coinvolti (comune, sovrintendenza ai beni culturali...), dovrá, a questo punto essere fatta la societá che finanzierá è sará proprietaria dell’opera, fatta l agata di appalto per i lavori, realizzato il progetto esecutivo con il piano lavori. Approvato il tutto e allora... li. Si potrá parlare del fatto che lo stadio é approvato, che serve solo costruirlo e quindi é vendibile come assett societario.

Non prima di primavera 2021.

Primavera 2021? Guarda, se mi dicessero che c’è da resistere non fino al 2021, ma anche fino al 2022, per l’arrivo di un proprietario da Milan, inizio a firmare adesso e finisco a fine anno. Resistere altri due anni così sarebbe robetta se si vedesse la luce in fondo al tunnel.
 
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Non è da vedere se sia importabile in Italia. È da vedere se lo sia a Milano.

E la risposta la conosciamo già. Milano è una piazza che la mediocrità non l’accetta, che mugugna al terzo stop sbagliato, non potrà mai essere una piazza dove una squadra di soli giovani, senza una ossatura esperta e di classe (perché se l’ossatura esperta fosse formata solo da gente del livello di Kjaer, cioè esperta si ma di comprimari e basta, ciao core), possa funzionare.

Comunque, da quello che ho capito io le alternative sono:

Budget sempre quello... 115-120 piú plusvalenze

Milan con il trio attuale, Boban, Maldini Gazidis.
Allenatore : Pioli (sole facendo bene, Boban e Maldini sarebbero “vincenti” e se fa bene lui viene confermato)
Acquisti: mix di esperti: Ibra, Kjaer, Thiago Silva, Matic.. e giovani Zaracho , giovane terzino destro, giovane mezz’ala, si tengono alcuni “milanesi” : Calabria, Maldini jr, Maldini sr....

Milan con Gazidis-Ragngick
Allenatore Ragnick
Ibra non rifirma.
Progetto giovani (magari forti, viste le capacitá del tedesco) a tutto campo.
 
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