Topic molto interessante. La percezione popolare è associare quel Milan al portafoglio bucato del presidente, quando in realtà non fu affatto così.
Ben inteso, senza i soldi di Silvio non si faceva un bel niente, ma non fu un approccio dal compriamo tutti i migliori su piazza e stop. Questo avvenne solamente nell'estate del 92 (e qui uno potrebbe vederci più di una connessione con il futuro ingresso in politica), per il resto la realtà fu molto diversa.
Nel ciclo di sacchi l'ossatura della squadra c'era già prima dell'86, poi, tutte nei primi 3 anni, le aggiunte di rilievo furono:
1) donadoni, che all'epoca era il miglior giovane italiano sul mercato. Giocatore sulla direzione di Torino, Silvio decise che dovesse esser suo. Fu un acquisto importante anche da questo punto di vista, oltre che per il valore del giocatore.
2) l'anno successivo Gullit fu l'acquisto dei sogni, come prender Vinicius oggi.
Tolti questi due, gli altri furono acquisti di gente data per finita (ancelotti) o giocatori già conosciuti ma di certo non tra i migliori al mondo quando acquistati, cosa che sarebbero diventati da noi (gli altri due olandesi).
Poi nelle estati 89, 90 e 91 nulla di rilievo.
Capello vinse il primo scudetto con la squadra di sacchi, data per finita da tutti.
Nel 92 come detto l'abbuffata, l'unica vera della sua presidenza. Arrivarono Papin, Savicevic, Lentini, Eranio, De Napoli (che qui faceva il giardiniere ma ha fatto nazionale per anni), rientro di Boban dal prestito. La squadra 92-93 è come rosa la migliore della sua presidenza.
L'estate successiva una smobilitazione parziale, con i due olandesi ceduti, cui sommare il ritiro de facto di Van Basten e l'incidente quasi mortale di Lentini. Il double del 93-94 fu fatto grazie ai senatori ed alla crescita enorme dei due slavi già in rosa. In inverno, la fondamentale aggiunta di desailly, a seguito dell'infortunio di boban. Desaiily arrivò, nella diffidenza generale, come sgraziato stopper dal Marsiglia e fu inventato centrocampista da capello.
L'estate del 94, da campioni d'italia e d'Europa, nulla se non il ritorno di gullit (durato poi 3 mesi) al posto di papin.
Nel 95 due signori acquisti, baggio e weah, decisivi nell'ultimo scudetto di capelli.
Da lì in avanti soldi spesi pochini, con tanto di contestazioni frequenti al mezza (ricorderete gli striscioni in bianco e nero della curva). Nel 99 arrivò sheva, tra i migliori giovani in circolazione, ma nella stessa estate, ad esempio, l'inter prendeva vieri.
La nuova inversione di rotta fu segnata dall'estate 2001, quando arrivarono Inzaghi (inizialmente contestato dalla tifoseria) e Rui Costa, desiderato invece all'unanimità. Il 31 agosto del 2002 poi l'ultimo acquisto dei sogni di Silvio, Alessandro Nesta, il tassello mancante per l'ultimo ciclo indimenticabile.
Ma contemporaneamente le altre non stavano di certo a guardare, l'inter prese cannavaro negli stessi giorni.
Seedorf e pirlo furono invece due ottime intuizioni, anche se la storia per la quale quest'ultimo fu scambiato con Guly è falsa, servirono 35 miliardi del vecchio conio.
Negli anni seguenti tanti acquisti di gran livello ma a prezzi molto contenuti, cafu, kaka, stam, crespo. Tra gli acquisti economicamente di rilievo inserirei solo gilardino.
Poi nell'estate 2006 accadde, per la prima volta, una cosa: il milan di Berlusconi vendeva un suo campione per soldi, shevchenko. Chi aveva vissuto i 20 indimenticabili anni precedenti comprese che un'epoca unica stava finendo.