Vorrei capire in base a cosa il progetto con Rangnick d'improvviso diventerebbe una prova di grandissima sfida e una certezza della bontà del progetto.
E venuto Boban che vaveva lasciato la vice presidenza fifa... E avete visto che non abbiamo fatto nulla di buono
Lo storico.
Poi la certezza non c'è in un senso o nell'altro, perché la bontà di un progetto sulla carta si scontra con la necessità che questo venga sposato nella pratica da coloro che ne fanno parte.
Ma Boban appunto ha lasciato la vice presidenza FIFA, non ha portato in Champions una squadra creando un modello virtuoso a livello tecnico (per altro quasi dal nulla, con tutti i pro e contro del caso).
Così come Maldini è tutto quello che io vorrei sempre ed a prescindere in società sul piano umano, ma potevamo e possiamo solo immaginare ed auspicare che lui fosse e/o sia in grado di costruire una nuova dinastia sul piano tecnico-sportivo.
La sfida di rilanciare il Milan c'è a prescindere e ci sarà per ancora qualche anno, prima di venire assorbiti dalla storia come un Genoa o un Torino. E lo dimostra il fatturato di 200 milioni che io continuo a ritenere incredibile visto lo stato comatoso in cui ci troviamo da anni.
Si tratta di far coincidere la sfida col progetto, e quelli di Mirabelli e Leonardo (tralascio Galliani per carità di patria) non solo non hanno funzionato ma hanno peggiorato il nostro stato, perché si sono fatti ingolosire in modo miope e senza lungimiranza da costi esorbitanti per un "all-in" ansiogeno fuori dalla realtà.
A Paolo, anche se dovesse andarsene ora, riconoscerò sempre l'inversione di tendenza, perché chiunque è arrivato al Milan con lui addirittura non supera il milione e mezzo di ingaggio netto, giustificato discorso Ibra a parte. I risultati sul costo della rosa, sul monte ingaggi e sul rapporto dei costi col fatturato parlano chiaro, ora serve il cambio di marcia per il consolidamento nei primi 4 posti.
Rangnick arriva per quello, ed ha dimostrato di avere quel tipo di competenze. Può andare malissimo o benissimo, ma c'è per la prima volta una linea programmatica accompagnata da un curriculum e dal merito.