Assago, accoltellate 5 persone. Anche Pablo Mari del Monza.

Djici

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Lo fanno ugualmente? Bene, ma almeno vengono puniti come meritano: morte o evirazione totale…che peccato eh?

parliamo del pazzo? Ok è pazzo ma ci fossero stati 2 poliziotti/vigilanti liberi di poter fare il loro lavoro lo avrebbero abbattuto che poi è quello che merita
Io sono abbastanza estremista nel concetto.
Se uno è pericoloso andrebbe fermato subito. Con le buone o con le cattive.
Preferibilmente con le buone (perché interrogandolo si potrebbe avere informazioni importantissime... Certo non in questo caso dove e solo un pazzo senza motivo) ma se non si può con le buone va fermato direttamente con le cattive. E se ci resta e solo colpa sua.
Ha deciso di compiere un azione illegale, ha deciso di uccidere o comunque mettere a rischio la vita di qualcuno... Si prende la responsabilità di quello che ha fatto.
Al poliziotto capace di fermarlo darei una medaglia.
La pena certa e la pena di morte mi piacciono sempre perché "estremista"..occhio per occhio.
Ma so benissimo che queste scelte non faranno diminuire il numero di problemi tra squilibrati e gente che non ha nulla da perdere.
Però concordo che almeno ci sarebbe un sentimento che giustizia e stata fatta.

Sul discorso della condanna a vita invece non so proprio cosa pensare.
Ci starebbe.
Ma poi mi dico che quelli escrementi umani hanno un costo economico. Anche ambientale.
E mentre loro sono al caldo e hanno da mangiare ogni giorno, ci sono quelli che vivono in mezzo alla via... Nel freddo e che non mangiano ogni giorno perché dipendono dalla bontà di quelli che incontrano sul marciapiede.
Al loro posto cercherei di andare in carcere. Almeno avrebbero un po' di riposo.

Quindi o la nostra società e capace di risolvere il problema della gente in mezzo alla strada e allora potrei pure accettare la carcere a vita... Oppure non ci riusciamo (o forse dovrei dire che non ci interessa proprio farlo) e allora non sono per il carcere a vita. Piuttosto vanno fatti fuori.
 
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Io sono per il pragmatismo.
Va stabilito se una persona è potenzialmente recuperabile e reinseribile in un contesto sociale da una commissione psichiatrica esperta e super partes.
L'assunto che lo siano tutti è buonismo puro e semplice.

Se viene stabilito che non c'è possibilità di redenzione (vale anche per i criminali, non solo per i matti), il delinquente va liquidato seduta stante. Punto, fine, avanti il prossimo.
Nessuno (forse manco i parenti) sentirà la sua mancanza, e lui smetterà di soffrire (perchè un matto, crediateci o no, passa una vita infernale)
Questo tipo di ragionamento presuppone un assunto totalmente errato: che l’Uomo sia un Essere illuminato e infallibile votato al perseguimento del Bene e della Giustizia.
Non è così. L’Uomo, di base, fa schifo. Per questo necessita di regole che ne limitino quanto più possibile gli istinti in modo che abbia un freno nell’assecondare ciò che quegli istinti gli suggeriscono.
A maggior ragione queste regole devono essere stringenti quando si discute dei poteri dello Stato che, senza regole di questo tipo, sarebbero illimitati.
Una volta individuato come bene supremo quello della vita, la regola dev’essere “non uccidere”. Le eccezioni possibili, e in taluni casi necessarie, devono avere un perimetro molto ristretto ed essere subordinate al ricorrere di una situazione in cui sia a rischio il bene supremo di cui sopra.
Pena di morte, licenza d’uccidere alle forze dell’ordine o addirittura ai privati e amenità varie non sono compatibili con uno Stato liberale, oltre a non avere alcuna efficacia nel prevenire i fatti che vorrebbero impedire, come ampiamente dimostrato dall’esperienza. Servirebbero solo a soddisfare l’istinto animalesco della vendetta: trecento anni di Cultura europea e italiana buttati nel gabinetto.
La soppressione di soggetti non in grado di intendere e volere che tu proponi, poi, non solo è in contrasto coi valori fondanti dello Stato liberale, ma sconfina in concezioni proprie dei regimi totalitari.
Oltre ad aprire la strada ad arbitri e abusi ai quali tutti i cittadini sarebbero esposti: quis custodiet ipsos custodes?
 
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Questo tipo di ragionamento presuppone un assunto totalmente errato: che l’Uomo sia un Essere illuminato e infallibile votato al perseguimento del Bene e della Giustizia.
Non è così. L’Uomo, di base, fa schifo. Per questo necessita di regole che ne limitino quanto più possibile gli istinti in modo che abbia un freno nell’assecondare ciò che quegli istinti gli suggeriscono.
A maggior ragione queste regole devono essere stringenti quando si discute dei poteri dello Stato che, senza regole di questo tipo, sarebbero illimitati.
Una volta individuato come bene supremo quello della vita, la regola dev’essere “non uccidere”. Le eccezioni possibili, e in taluni casi necessarie, devono avere un perimetro molto ristretto ed essere subordinate al ricorrere di una situazione in cui sia a rischio il bene supremo di cui sopra.
Pena di morte, licenza d’uccidere alle forze dell’ordine o addirittura ai privati e amenità varie non sono compatibili con uno Stato liberale, oltre a non avere alcuna efficacia nel prevenire i fatti che vorrebbero impedire, come ampiamente dimostrato dall’esperienza. Servirebbero solo a soddisfare l’istinto animalesco della vendetta: trecento anni di Cultura europea e italiana buttati nel gabinetto.
La soppressione di soggetti non in grado di intendere e volere che tu proponi, poi, non solo è in contrasto coi valori fondanti dello Stato liberale, ma sconfina in concezioni proprie dei regimi totalitari.
Oltre ad aprire la strada ad arbitri e abusi ai quali tutti i cittadini sarebbero esposti: quis custodiet ipsos custodes?
Rileggi la prima frase del mio commento precedente
 

gabri65

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Nel caso che citi dovrebbe fermarlo a tutti i costi, anche sparando.
Poi ovviamente bisogna aprire un procedimento per capire la dinamica e se stabilito che ha agito correttamente assolverlo e ringraziarlo anche.
Ma scusate, e lo chiedo davvero per ignoranza, nel caso limite da te citato un poliziotto non può sparare?

Ti ha già risposto @Divoratore Di Stelle.

E' inutile che esista la possibilità di sparare se poi il poliziotto deve incorrere in conseguenze che faranno della sua vita un inferno. Chi glielo fa fare. E non mi dire che ti suona strano.

Che le azioni di un poliziotto devono essere limpide è un conto.

Ma deve essere altrettanto limpido che in questa situazione il poliziotto deve fermare con ogni mezzo il criminale ed uscirne come un eroe invece che come un imputato di un processo.

Sai benissimo che non è così, perché oggigiorno i criminali vengono protetti e chi reagisce viene punito, perché viene incentivato il degrado della società a tutti i livelli. Tu prova a trattenere un ladro che becchi in casa tua con la forza e vedi che ti succede.
 

Giofa

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Ti ha già risposto @Divoratore Di Stelle.

E' inutile che esista la possibilità di sparare se poi il poliziotto deve incorrere in conseguenze che faranno della sua vita un inferno. Chi glielo fa fare. E non mi dire che ti suona strano.

Che le azioni di un poliziotto devono essere limpide è un conto.

Ma deve essere altrettanto limpido che in questa situazione il poliziotto deve fermare con ogni mezzo il criminale ed uscirne come un eroe invece che come un imputato di un processo.

Sai benissimo che non è così, perché oggigiorno i criminali vengono protetti e chi reagisce viene punito, perché viene incentivato il degrado della società a tutti i livelli. Tu prova a trattenere un ladro che becchi in casa tua con la forza e vedi che ti succede.
Perfetto Gabri, quindi il problema è il dopo, su quello bisogna intervenire. Ma che si debba aprire un procedimento quando c'è un morto mi sembra doveroso in uno stato di diritto. In casi così estremi ed evidenti il procedimento dovrebbe durare giusto tre o quattro giorni. Bisogna però non fare passare il messaggio che è giusto che i poliziotti abbiano il diritto di uccidere in maniera troppo leggera
 

Alkampfer

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Non è così. L’Uomo, di base, fa schifo. Per questo necessita di regole che ne limitino quanto più possibile gli istinti in modo che abbia un freno nell’assecondare ciò che quegli istinti gli suggeriscono.
la vita è complicata.
esiste una evoluzione, esiste il karma.
certo che se nel 2022 stiamo ancora messi cosi, un pò di sconforto ti viene.
 

gabri65

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Questo tipo di ragionamento presuppone un assunto totalmente errato: che l’Uomo sia un Essere illuminato e infallibile votato al perseguimento del Bene e della Giustizia.
Non è così. L’Uomo, di base, fa schifo. Per questo necessita di regole che ne limitino quanto più possibile gli istinti in modo che abbia un freno nell’assecondare ciò che quegli istinti gli suggeriscono.
A maggior ragione queste regole devono essere stringenti quando si discute dei poteri dello Stato che, senza regole di questo tipo, sarebbero illimitati.
Una volta individuato come bene supremo quello della vita, la regola dev’essere “non uccidere”. Le eccezioni possibili, e in taluni casi necessarie, devono avere un perimetro molto ristretto ed essere subordinate al ricorrere di una situazione in cui sia a rischio il bene supremo di cui sopra.
Pena di morte, licenza d’uccidere alle forze dell’ordine o addirittura ai privati e amenità varie non sono compatibili con uno Stato liberale, oltre a non avere alcuna efficacia nel prevenire i fatti che vorrebbero impedire, come ampiamente dimostrato dall’esperienza. Servirebbero solo a soddisfare l’istinto animalesco della vendetta: trecento anni di Cultura europea e italiana buttati nel gabinetto.
La soppressione di soggetti non in grado di intendere e volere che tu proponi, poi, non solo è in contrasto coi valori fondanti dello Stato liberale, ma sconfina in concezioni proprie dei regimi totalitari.
Oltre ad aprire la strada ad arbitri e abusi ai quali tutti i cittadini sarebbero esposti: quis custodiet ipsos custodes?

Quello che dici non ha senso. Prima dici che la vita è il bene supremo, poi la proteggi lasciando vivere i criminali che la tolgono.

Il rimedio c'è, e sai bene quale è, senza incorrere nella pena di morte tanto denigrata.

Aumenti la protezione nelle strade e nei supermercati, invece di mandare i poliziotti a fare terrorismo con chi non mette la mascherina. E chi si azzarda a fare qualche azione dubbia va sotto la minaccia delle armi. Il problema è il non-intervento tempestivo e la paura di far male. Se il criminale non si arrende istantaneamente, sei autorizzato a sparargli senza l'incubo della giustiziahhh. Se crepa amen. Ovviamente, prima che te ne esci con le solite banalità, è ovvio che non puoi sparare ad un tizio che è passato sbadatamente con il rosso ed ha provocato un incidente.

Quello che dici equivale di fatto a rendere inutile le armi per le forze dell'ordine. Purtroppo per definizione i criminali le armi le hanno sempre, eh, e non sono necessariamente armi da fuoco.
 

Devil man

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