Renzini, coach di Angela Carini: "Sarebbe stato più facile non presentarsi, perché tutta Italia da giorni le chiedeva di non combattere. Ma lei era motivata e voleva farlo. Certo al sorteggio, quando ha conosciuto l'avversaria, mi ha detto 'non è giusto'. Dopo aver preso un pugno, mi ha detto che non se la sentiva che non voleva combattere. Ho provato a dirle di arrivare almeno alla fine della prima ripresa così ci saremmo confrontati, ma niente. Rispetto la sua decisione non c'è stata una decisione a monte, lei ai punti avrebbe potuto anche vincere. Ne abbiamo parlato tanto in questi giorni poi è scoppiata la bomba mediatica, da una parte era contenta di essere un po' paladina di un movimento e far vedere come vanno le cose. Dall'altra teneva alla sua Olimpiade voleva giocarsi le sue chance. Ho capito che era indignata che in una categoria come la sua possano gareggiare atlete con caratteristiche così androgene. Non se l'è sentita, ma non avevamo deciso che andasse così".